La mano della camorra dietro l’invasione dei tiktoker napoletani a Roccaraso? La Procura indaga…
“Andremo in massa lo stesso”, annunciano i tiktoker napoletani dopo l’imposizione del “numero chiuso”, non più di cento bus, per l’accesso a Roccaraso nella giornata di domenica, quando è in cantiere un’altra mega trasferta “low cost” dei follower social di starlette del web dal profilo discutibile. Non a caso, la Procura di Napoli sta indagando proprio su possibili regie occulte della camorra nell’organizzazione di questi viaggi sulla neve “facile”. Il Mattino oggi spiega che la pubblicità apparentemente gratuita degli influencer può nascondere qualcos’altro. E i reati ipotizzati sono evasione fiscale e riciclaggio, con un ruolo della camorra.
La camorra dietro i tiktoker di Roccaraso?
I pm starebbero indagando sulla gestione di bus, sulle agenzie di viaggio e le compagnie di bus che hanno realizzato il business di Roccaraso. e sugli strani tentativi di aumentare a più non posso i numeri dei presenti.
Sarà obbligatoria, in ogni caso, la prenotazione per accedere con i bus turistici nel comprensorio dell’Alto Sangro. Lo hanno deciso i sindaci di Roccaraso, Castel di Sangro, Pescocostanzo Rivisondoli e Rocca Pia che hanno adottato nel pomeriggio le ordinanze per disciplinare accessi e restrizioni, temendo un’invasione bis. Per le giornate di sabato 1 e domenica 2 febbraio prossimi è prevista inoltre la circolazione stradale dei mezzi con targa pari. “Saranno disposti servizi appositi di controllo su strada per la verifica dell’osservanza dei provvedimenti sindacali, oltre che sul rispetto delle norme della circolazione stradale”- conclude la nota. Oggi si svolgerà un summit tecnico in Questura per definire il piano di controlli che vedranno impegnate decine e decine di forze dell’ordine.