Le parole chiave e le citazioni pop della premier underdog: “rispetto”, “influenza” e l’Uomo Ragno

9 Gen 2025 16:43 - di Romana Fabiani

Sorridente, giacca avorio, camicia bianca e orecchini pendenti, Giorgia Meloni fronteggia con disinvoltura, refrattaria alla retorica del politichese, il fuoco di fila delle domande dei giornalisti nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. Un “esame” durato circa due ore e mezzo. Come nel suo stile la premier underdog non rinuncia alle sue citazioni pop, dall’Uomo Ragno alla serie televisiva su Elisa Claps, distillando parole iconiche che ricorrono più volte in contesti diversi.

Le parole più utilizzate dalla premier nella maxi conferenza stampa

Inutile dire che la parola più ricorrente è Elon Musk, ma non per responsabilità della premier. Sono i giornalisti, ossessionati da mister X, a tornare più volte sul magnate chiedendo lumi sulle trattative tra l’Italia e SpaceX, il colosso che controlla la rete satellitare Starlink. Ben sei le domande sul patron di Tesla e X, l’ultima posta dal corrispondente del Times. Che provoca la reazione divertita della premier che si mette le mani sui capelli, mimando esasperazione.

Emozione, rispetto, influenza, strategia…

Emozione è la prima parola forte pronunciata a proposito della liberazione di Cecilia Sala. “Credo che ieri sia stata una bella giornata per l’Italia intera, per me. E vi farò una confessione, non ho provato emozione più grande di quando ho chiamato una madre per dire che sua figlia stava tornando a casa“. Nella narrazione meloniana troviamo più volte il termine rispetto. Un concetto caro alla leader di FdI. “Mi capita sempre più frequentemente di trovare virgolettate sui giornali dichiarazioni che mi vengono attribuite di cose che non ho mai detto. Mi capita frequentemente di vedere riportati fatti non avvenuti. Vorrei provassimo a ripartire con un piede diverso. Io assicuro rispetto per il vostro lavoro, mi permetto chiedere rispetto per il mio”.

Su Arianna il racconto di cose non vere

E ancora la parola influenza messo a confronto con irrilevanza. “Non saprei giudicare la lettura di quali siano i leader più influenti”, dice Meloni a proposito del giudizio che la incorona leader più potente d’Europa. “Però sicuramente se ho un’influenza cercherò di spenderla in modo proattivo, positivo, concreto. Per il bene di un continente che altrimenti rischia, in un futuro non lontano da questo, di scivolare verso l’irrilevanza”. E ancora le parole strategia, cialtroneria quando affronta il racconto giornalistico sulla sorella Arianna. E rispedisce al mittente l’accusa di vittimismo. “Non ho mai parlato di complotto in due anni da presidente del Consiglio. Ho detto che mi ha molto incuriosito questo continuo voler raccontare attorno alla figura di Arianna Meloni cose non vere. Alla prova dei fatti, come si chiama, una strategia? Altrimenti sarebbe cialtroneria. Forse pure peggio”.

Il nervosismo dei gruppi di potere

Complotto e fango vengono citati a proposito dello scontro tra politica e toghe. “Non penso ci possa esser l’idea, non della magistratura, a livello politico, di gettare fango su qualcuno. Ma non ho mai parlato di complotto in vita mia. Che poi io possa avere diversi avversari non mi sembra una grande notizia. Che ci possano essere mondi, ambienti, gruppi di potere che in passato avevano un rapporto migliore con il potere politico e oggi sono innervositi per non essere adeguatamente tenuti in considerazione è scontato”. Nel diluvio di parole spunta anche il termine poltrona, decisamente più smart di strapuntino. “Mi ricandiderò alle prossime elezioni politiche? Questo è un lavoro faticosissimo, è una decisione che io prenderò quando la devo prendere. Però, sapete che non sono abbarbicata alla poltrona: se sono utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza”.

Come diceva l’Uomo Ragno al potere corrispondono le responsabilità

Tra i personaggi cult dell’universo meloniano anche l’Uomo Ragno. Citato, divertita, quando parla di responsabilità. “Come diceva l’Uomo ragno, a un grande potere corrispondono grandi responsabilità, quindi di solito quando mi confronto con queste cose vedo soprattutto le responsabilità che questo comporta”. Immancabile la domanda sulla serie tv con Marinelli e i libri di Scurati su Mussolini. Spiazzante, la premier confessa ironica di non vedere una serie televisiva e di non riuscire a leggere un libro che non sia il Pnrr da più di due anni. Volentieri un giorno me le guarderò, tornerò a fare le cose che fanno gli umani”. Poi si corregge. “Sono riuscita a vedere una sola serie tv: ‘Per Elisa’, la serie su Elisa Claps. Che è bellissima”.

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