L’ira di Marina Berlusconi contro Report: “Su mio padre il peggiore pattume mediatico-giudiziario

13 Gen 2025 11:38 - di Eugenio Battisti

È furiosa Marina Berlusconi per il servizio infamante che Report  ha dedicato a Silvio Berlusconi.  “Appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario. Rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte”, scrive in una nota la primogenita del Cavaliere.  “Utilizzando prevalentemente, addirittura, brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati. La trasmissione ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata. Accuse ormai vecchie un quarto di secolo. E tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise – sempre su richiesta degli stessi inquirenti – dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze”.

Marina Berlusconi: da Report solo pattume mediatico-giudiziario

Tutte le accuse rivolte nel tempo all’ex presidente del Consiglio sono “totalmente false”, prosegue la figlia dell’ex premier scomparso nel giugno 2023. Che annuncia il ricorso “a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo-giornalismo”. Accuse finite nel nulla, incalza. “Così come nel nulla non potrà che finire anche l’ultima di queste inchieste. Assurdamente riaperta a Firenze molti anni fa, dopo quattro successive archiviazioni”. Per per mio padre – aggiunge la presidente di Fininvest – parlano i fatti. “Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare. Dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010. Fino al primo Codice antimafia nel 2011”.

Disservizio pubblico, disprezzo per la verità, scempio alla memoria

Poi l’attacco durissimo alla trasmissione in onda su Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci. “Ma Report resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verità e per le garanzie processuali. Oltre a perseverare nel consapevole esercizio del peggior ‘disservizio pubblico’. Che non danneggia soltanto la memoria di Berlusconi, ma tutti coloro che avrebbero diritto a un’informazione basata sui fatti. Con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non può più difendersi”, prosegue Marina Berlusconi. “Nel suo delirio calunniatorio non riesce a trattenersi nemmeno davanti alla morte. I suoi autori non solo hanno scelto di inserire nel loro montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità. Ma sono arrivati a irridere quei momenti di cordoglio. Sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica. Più che una colonna sonora, una colonna infame che viola non solo la deontologia giornalistica, ma il rispetto stesso della dignità umana”, conclude la figlia dell’ex premier.

Forza Italia: vergognoso, la Rai intervenga

Con una nota molto dura Forza Italia denuncia la sequela di “vigliacche menzogne” e chiede alla Rai di intervenire. “Ancora una volta, la trasmissione Report ha assemblato una congerie di notizie false con l’ausilio di testimonianze anonime e strumentali interviste. Per ledere politicamente la figura di Silvio Berlusconi, la sua storia imprenditoriale, familiare e politica. Un fiume di fango che non ha lesinato neppure un oltraggio agli ultimi giorni della vita del Presidente Berlusconi”.  Per questo – conclude il comunicato – chiediamo ai vertici della Rai di intervenire immediatamente per fermare questo scempio”. Contro la puntata di Report, anche FdI. “Si è scelto di rimestare nel fango di vecchie accuse, molte ormai palesemente smentite dalla stessa magistratura, per ribadire le contiguità tra Forza Italia e la mafia”, dichiarano i deputati di Fratelli d’Italia, Francesco Filini e Augusta Montaruli.

La replica di Ranucci: inchiesta rigorosa

Non tarda ad arrivare la replica di Ranucci affidata a Repubblica. “Un’inchiesta rigorosa, di grande interesse pubblico che è stata seguita da punte di oltre 1,5 milioni di telespettatori basata su documenti e dichiarazioni vagliate dai magistrati. Si è dato conto delle novità emerse dalle perizie finanziarie economiche emerse dalla Procura di Firenze dove Silvio Berlusconi era indagato e dove oggi è ancora indagato Marcello Dell’Utri”.

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