L’ultima follia dello sport moderno: ai ciclisti è vietato esultare a braccia alzate. Ma il fascismo non c’entra

13 Gen 2025 15:16 - di Leo Malaspina

Vietato esultare a braccia alzate, quando si taglia la linea del traguardo: c’è una nuova regola per i ciclisti di tutto il mondo, impegnati nelle competizioni professionistiche. No alle braccia alzate, o tese, ma stavolta il fascismo non c’entra nulla. Dalla settimana prossima, i corridori dovranno tenere a bada la loro esultanza in caso di vittoria e soprattutto tenere le mani ben salde sul manubrio: si inizia in Australia, nella nuova stagione professionistica del Tour Down Under. Motivi di sicurezza, dicono…

Per i ciclisti scatta il divieto Uci delle braccia alzate

Secondo il Corriere della Sera, sta per entrare in vigore la nuova sezione dell’articolo 2.12.007 del regolamento dell’Unione Ciclistica Internazionale (Uci). Verrà sanzionato «l’atleta che rallenta durante uno sprint festeggiando nel gruppo o togliendo le mani dal manubrio. Al momento il divieto non riguarderà il vincitore, ma solo i compagni che lo celebreranno». Ma dietro l’angolo che il divieto possa riguardare il primo classificato, quando il suo arrivo non sia solitario.
Pene pesanti per i trasgressori: retrocessione all’ultimo posto, cartellino giallo (due gialli valgono una settimana di squalifica) e perdita del 25% dei punti nel ranking. L’Uci vuole ridurre i rischi di incidenti anche se la maggior parte delle cadute avviene prima del traguardo, nelle volate a tutta velocità alle quali cercano di partecipare un po’ tutti, anche quelli che non vanno veloci manco col motorino.
In un’intervista sul Corriere della Sera Giuseppe Saronni, celebre ciclista italiano (foto in alto), ha commentato sottolineto che “se la regola venisse estesa al primo classificato sarebbe la fine di uno dei momenti magici di questo sport”.

La soddisfazione di Nibali: “Decisione giusta, ma non c’entra la sicurezza”

“Se sei in uno sprint e il compagno che tira la volata vede che il velocista sta vincendo e alza le mani per la vittoria mentre ci sono gli altri dietro ancora in volata è giusto avere rispetto per coloro che stanno ancora sprintando”. Vincenzo Nibali, conversando con l’Adnkronos, spiega così la nuova regola Uci che sarà in vigore dall’inizio della stagione: tenere le mani sul manubrio anche in caso di vittoria del compagno di squadra, e non rallentare durante uno sprint. E’ possibile che questa regola, che annulla una liturgia ciclistica che va avanti dagli albori delle gare in bici, coinvolga anche il vincitore della volata se all’arrivo si è in gruppo, e le sanzioni sono anche pesanti, con retrocessione all’ultimo posto, cartellino giallo e il 25% di penalizzazione nel ranking Uci.

Secondo Nibali la nuova norma “non riguarda la sicurezza, perché di cadute dovute a questo non ne sono mai successe, ma non intralciare la volata degli altri. Non c’è niente di scandaloso nella nuova regola: se chi sta tirando con successo la volata si sposta, si alza con il busto, gesticola, quelli dietro devono fare uno scarto per poter passare. Questo è scorretto, e il senso del regolamento è evitarlo, si tratta di rispetto per gli altri. Poi ovviamente una volta che hai tagliato il traguardo puoi esultare come vuole”.

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