Meloni a tutto campo: “Con Trump bel rapporto, nessun favore a Musk, che emozione con Cecilia”
Cecilia Sala, Elon Musk, Donald Trump, l’Ucraina, il lavoro la maggioranza, le riforme e perfino le… formiche. La conferenza stampa di bilancio del 2024 e sulle prospettive del governo e dell’Italia per l’anno in corso del premier Giorgia Meloni è durata oltre due ore e mezza, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. Quaranta domande, altrettante risposte, con orgoglio, precisione e grinta da parte della premier.
Meloni in conferenza stampa
Si è partiti con le domande sull’informazione e sui presunti bavagli. “Sento dire che io non risponderei spesso alle domande dei giornalisti. Ho fatto fare un calcolo: ho risposto nel 2024 a 350 domande, più di una al giorno”. “Ho fatto la scelta di non fare conferenze stampa al termine delle riunioni del consiglio dei ministri” per dare spazio ai ministri nelle rispettive sfere di competenza, perché “Giorgia Meloni non è sola al governo”, ha detto la premier. Sul tema della riforma della diffamazione, “voi sapete che è una proposta di iniziativa parlamentare che raccoglie l’auspicio della Corte costituzionale e prevede che per le ipotesi di diffamnazione a mezzo stampa non sia più previsto il carcere, fattispecie sulla quale io sono assolutamente e totalmente d’accordo, ma una multa. La multa, che può arrivare fino a 50mila euro, riguarda però il caso di una notizia falsa pubblicata consapevolmente, con l’intento di diffamare qualcuno”. Ma in sintesi, ha detto, “non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa e dunque per la democrazia”. Ed ancora: “Sono d’accordo che sia necessario avviare il dibattito per la riforma della professione, come ho già detto in altre occasioni, ritengo che la sede naturale per fare questo lavoro sia il Parlamento”.
La prima domanda su temi di attualità è su Cecilia Sala. “Ieri è stata una bella giornata per l’Italia intera. È stata sicuramente una bella giornata per me. Posso dirvi che non ho provato in questi due anni un’emozione più grande di quella che ho provato chiamando una madre per dirle che sua figlia stava tornando a casa”.
SpaceX e il ruolo di Elon Musk
C’è poi il tema di SpaceX e dei presunti accordi con Elon Musk. “Space X ha illustrato al governo le tecnologie di cui dispone e che a noi permetterebbero di garantire comunicazioni sicure con il personale diplomatico e i contingenti militari per comunicazioni delicate. Sono interlocuzioni normali, come con decine di aziende, che sono in una fase istruttoria il cui esito si porrà nelle sedi competenti: nel caso specifico gli ambiti sono molti, dal Consiglio supremo di Difesa fino al Parlamento”, ha detto la Meloni.
“Non ho mai parlato personalmente di questa vicenda con Musk, non sono abituata a usare il mio ruolo per fare dei favori agli amici, ma neanche accetto se il problema sono le idee di Musk… Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità per un governo. Abbiamo decine di aziende che si propongono, dopo di che si fa una istruttoria e si decide. Non capisco le accuse che sono state rivolte”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sul caso Starlink durante la conferenza di inizio anno.
“Neanche io ho le idee chiare – ha ammesso Meloni – perché da una parte si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate parlando con il soggetto tecnologicamente più avanzato in questo campo e senza alternative pubbliche. E dovremo parlare del fatto che l’Italia e l’Europa non siano arrivati in tempo su questi temi, per cui l’alternativa è non avere una protezione. Si tratta di scegliere -ha spiegato- una soluzione tra due scenari, nessuno dei quali è ottimale”.
Poi, sull’utilizzo dei social e la censura: “Il tema del peso di queste società, lo pongo da qualche anno, il fatto che ci sono delle società che governavano pezzi fondamentali di comunicazione con fatturato che supera a volte il Pil di alcuni Stati è un tema che ho posto tempo fa, la libertà di informazione è un tema fondamentale, Musk dico che consente a tutti di dire qualsiasi cosa sulla sua piattaforma, io invece spesso sono stata bannata” in altre situazioni.
La nomina di Vittorio Rizzi
Arriva poi l’annuncio sui Servizi. Per la sostituzione di Elisabetta Belloni ai vertici del Dis “abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi. Ha alle sue spalle una carrira prestigiosa nella Polizia di Stato, con risultati apprezzati ovunque”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. “Un funzionario di prim’ordine”, ha aggiunto Meloni.
Si passa ai temi politici, le riforme in primis. “Sul tema delle modifiche richieste dalla Consulta, sui Lep il Governo deve andare avanti anche in caso di referendum”. Il Consiglio dei ministri di oggi deciderà se, attraverso l’Avvocatura dello Stato, il governo sosterrà l’ammissibilità o la non ammissibilità del referendum sull’autonomia o se deciderà di non intervenire davanti alla Corte costituzionale, ha spiegato la premier. “E’ oggetto del Consiglio dei ministri di oggi questa decisione, voglio sentire il parere dei ministri, ne discuteremo oggi in Consiglio dei ministri”, ha aggiunto.
Trump e l’Ucraina
Quindi il tema dell’Ucraina e il ruolo di Trump, alla luce delle sue prime uscite. “Francamente non prevedo un disimpegno di Trump in Ucraina, non leggo questo dalle sue dichiarazioni. Ha parlato in più occasioni di ‘pace con la forza’ e io ho sempre sostenuto che l’unico modo per costringere la Russia a sedersi ad un tavolo di trattative era costruire una situazione di difficoltà” sul campo. “Trump ha la capacità di dosare diplomazia e deterrenza e prevedo che anche questa volta sarà così. Lui può andare avanti nella soluzione, ma non prevedo che questo significhi abbandonare l’Ucraina”, circostanza che “sarebbe un errore dal mio punto di vista”. E sulle “minacce” di invasione di Groenlandia e Panama: “Mi sento di escludere che gli Usa nei prossimi anni si metteranno a tentare di annettere con la forza territori che interessano loro. Penso che le dichiarazioni di Donald Trump dei giorni scorsi sul canale di Panama e sulla Groenlandia siano rivolte ad alcuni grandi player globali piuttosto che rivendicazioni ostili nei confronti di quei Paesi, che sia quindi un dibattito fra grandi potenze. Insomma è un modo per dire che gli Stati Uniti non resteranno a guardare”, ha aggiunto la premier. Meloni non ha escluso di essere presente, il 20 gennaio, per l’insediamento di Trump.
Il rimpasto possibile
“Non sono tendenzialmente favorevole alla parola rimpasto. Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno ma anche Piantedosi è un ottimo ministro dell’interno”. Poi il tema delle carceri. “La situazione delle carceri italiane e le parole di Papa Francesco che ha parlato della necessità di una amnistia? Ascolto sempre con grande attenzione le parole di Papa Francesco, che ringrazio. Chiaramente quello che dice sulla amnistia è contenuto nella bolla di indizione del Giubileo e quindi è rivolto ai governi di tutto il mondo, non è quindi una questione che riguarda specificamente l’Italia. L’Italia intende fare sua parte per garantire condizioni migliori a chi deve scontare una pena in Italia, solo che la mia idea è che questo non si debba fare adeguando il numero dei detenuti o i reati alla capienza delle nostre carceri. Io penso che dobbiamo adeguare la capienza delle nostre carceri alle necessità, questo fa uno stato serio”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di inizio anno in corso alla Camera. “Il modo serio di risolvere la questione delle carceri non è con le amnistie o gli indulti, ma ampliare la capienza delle nostre carceri”, ha concluso.
Il Veneto e il terzo mandato
Per la scelta del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Veneto “quella di Fratelli d’Italia deve essere una opzione da tenere in considerazione”, ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. “Dobbiamo discutere con grande serenità con gli alleati ed è quello che faremo. Abbiamo cominciato a parlarne con Antonio Tajani e Matteo Salvini, ma non credo che il dibattito per il tramite della stampa aiuti. L’obiettivo è vincere le elezioni“, ha aggiunto.
Il Piano Mattei
“Sono fiera del fatto che il nostro Piano Mattei e in generale la nostra strategia Africa-Mediterraneo sta raccogliendo sempre maggiore interesse, sempre maggiore consenso. Credo che sia nell’interesse non solamente italiano avere un approccio diverso al Continente africano. Sono fiera della concretezza che il Piano Mattei sta dimostrando, secondo me la concretezza è la chiave di volta di una cooperazione diversa. Perché di iniziative generiche sull’Africa ce ne sono state e ce ne sono molte” ma “riuscire a dare continuità, a essere concreti, a essere credibili, questo sì che fa la differenza”.
La possibile ricandidatura
Se mi ricandiderò alle prossime elezioni politiche? “Questo è un lavoro faticosissimo, è una decisione che io prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa. Però, sapete che non sono abbarbicata alla poltrona: se sono utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza”.
I migranti e la cittadinanza
I centri per i migranti in Albania “sono pronti per essere operativi, abbiamo un dispositivo pronto a partire in qualsiasi momento. Lo scorso anno gli sbarchi sono diminuiti del 60% e negli ultimi giorni sono quasi azzerati. Però i centri, per quello che ci riguarda, sono pronti per essere attivati”. Meloni aggiunge: “Ho ragione di credere che la maggioranza dei Paesi membri dell’Ue sosterrà la posizione italiana davanti alla Corte europea” sui cosiddetti paesi sicuri. E sulla cittadinanza ai migranti. “Penso che questo governo si debba concentrare sulle materie che ha nel suo programma, non metterei altra carne al fuco. Dopo di che sono convinta che quella che c’è sulla cittadinanza sia un’ottima legge”. “L’Italia è una delle Nazioni che concede il maggior numero di cittadinanze ai minori” e “la soluzione o il tema da affrontare è il tempo per ottenere la cittadinanza una volta che hai il diritto per ottenerla”, ha spiegato la presidente del Consiglio.
Le falsità su Arianna Meloni
“Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella. Mi stupisce che le vengano addebitate numerose cose, una cosa falsa può essere una svista, due cose false anche, 4 cose false possano essere una strategia e allora mi interrogo. Chiederò a mia sorella cosa ne pensa se ha un minuto mentre ‘stipa’ tutta questa gente nei gangli dello Stato”. Poi le polemiche su Acca Larenzia. “Le vicende dell’acquisto della sede di Acca Larenzia “non sono state condivise con me. È una storica sede del Movimento sociale italiano, ho letto che l’immobile era stato messo all’asta da Inps. Sono contenta che non sia diventato un fast food”. Poi Meloni esclude di aver mai pensato a trame segrete. “Non ho mai parlato di complotto contro il governo, anche attraverso racconti sulla figura di Arianna Meloni, in oltre due anni” di legislatura. Io penso ci possa esser l’idea, non della magistratura, a livello politico, di gettare fango su qualcuno. Ma non ho mai parlato di complotto in vita mia. Che poi io possa avere diversi avversari non mi sembra una grande notizia; che ci possano essere mondi, ambienti, gruppi di potere che in passato avevano un rapporto migliore con il potere politico e oggi sono innervositi per non essere adeguatamente tenuti in considerazione è scontato”, ha spiegato la presidente del Consiglio.
La tutela delle forze dell’ordine
“Credo che un approfondimento sulle norme vada fatto. Ne parleremo con il ministro dell’Interno e con i vertici delle forze di sicurezza per capire come si possa mettere fine a un fenomeno che abbiamo visto troppo spesso”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, a proposito della proposta di rivedere le leggi sull’iscrizione nel registro degli indagati del personale delle forze dell’ordine dopo l’uso delle armi in azione. “Penso che ci dobbiamo porre il problema del fatto che le forze dell’ordine temano di fare bene il loro lavoro per non trovarsi in un calvario giudiziario”, ha aggiunto.
La nomina nella Consulta
Sui giudici della Consulta “non si è giunti al risultato perchè all’inizio c’era solo un giudice da eleggere, la maggioranza ha tentato di farlo e l’opposizione ha fatto Aventino. Ora ce ne sono 4 complessivamente, penso che questo renderà più facile trovare una soluzione con le opposizioni. Per quel che ci riguarda siamo consapevoli di quanto sia importante, cercheremo di procedere spediti. Non dipende solo da noi, abbiamo avviato le interlocuzioni con le opposizioni”. E sulla riforma della giustizia. “Io sul merito penso che la separazione delle carriere serve a rafforzare la terzietà del giudice, ma al di là del merito, mi stupisce sempre il tono apocalittico col quale si risponde a qualsiasi tentativo di riforma della giustizia, come se fosse un attacco: vuol dire escludersi dalla possibilità di dibattito per collaborare, e impedisce il contributo positivo che può arrivare dai vertici della magistratura”.
I successi sul fronte economico
Meloni si dichiara soddisfatta per i risultati ottenuti sul fronte del lavoro: “Abbiamo diversi giovani che non trovano lavoro e moltissimi settori produttivi che non trovano professionalità. Penso che Berlusconi possa essere fiero di noi ma non si fa mai abbastanza, il tema dell’occupazione giovanile è una priorita'”, ha detto riferendosi ai dati sugli occupati. “Concentreremo le nostre attenzioni sui salari e sulle assunzioni”, ha affermato ricordando tra l’altro il sistema dell’Ires premiale su cui ha puntato il governo. Quindi la parte industriale. “Sono soddisfatta dell’accordo con Stellantis, cerchiamo quello che possiamo per fare per avere sempre un approccio a tutela dei lavoratori”.
La candidatura di Ruffini con la sinistra?
“Penso che Ruffini sia una persona molto autorevole, poi si sa che gli esattori delle tasse in Italia sono tra coloro che riscuotono maggiore consenso, però sono stata dispiaciuta francamente da alcune dichiarazioni che Ruffini ha fatto, e penso che in questa vicenda ci sia un po’ una diapositiva di una differenza di approccio alle istituzioni”, ha risposto Meloni, nel corso della conferenza stampa di inizio anno alla Camera, rispondendo alle domande dei giornalisti. “Che Ruffini decida di dimettersi, per andare a organizzare un’associazione con Romano Prodi nella quale chiedono più spazio nel Pd dicendo che la colpa è mia che non voglio combattere l’evasione, mi sembra un po’ ingeneroso”.
Il ruolo della Meloni nel mondo
Dopo due ore di domande, arriva anche quella sull’influenza della premier nel mondo. “Non saprei giudicare la lettura di quali siano i leader più influenti, però sicuramente se ho un’influenza cercherò di spenderla in modo proattivo, positivo, concreto per il bene di un continente che altrimenti rischia, in un futuro non lontano da questo, di scivolare verso l’irrilevanza”. “Non penso -ha aggiunto la premier- che tra i leader europei sia utile costruire delle competizioni, penso che insieme dobbiamo darci una mano per capire che cosa è stato sbagliato nella strategia, per capire come correggere quella strategia. Questo è un lavoro che cerco di fare ogni giorno, forte di posizioni che sono chiare, che tendenzialmente non baratto, forte di una chiarezza, forte di un approccio pragmatico del quale oggi l’Europa ha disperatamente bisogno”.