Meloni a Washington per la cerimonia d’insediamento: possibile faccia a faccia con Trump
Giorgia Meloni é arrivata nella notte a Washington. La premier è stata accolta dal freddo gelido che ha avvolto la città alla vigilia dell’inauguration day di Donald Trump. Stamattina la premier è tra gli ospiti d’onore, unica leader europea destinataria di un invito diretto, della cerimonia di insediamento del presidente americano. Occhi puntati sul possibile incontro con Trump, stretto dal rigido protocollo di un evento articolato, che ha il suo culmine alle 12 locali (18 italiane), quando il presidente pronuncerà il giuramento di rito e entrerà in carica.
Meloni a Washington, il probabile faccia a faccia
È dato per altamente probabile negli ambienti politici e diplomatici della capitale un breve incontro di Meloni con Trump. Per un faccia a faccia il momento buono potrebbe essere dopo la firma degli atti esecutivi o, nel pomeriggio, al ballo riservato agli ospiti di Trump, Vip e finanziatori. Si sta lavorando a un faccia a faccia di almeno una decina di minuti: un riconoscimento per la premier e l’occasione per Trump di «ringraziarla» di una presenza non scontata. Tutti scenari, questi, che non filtrano da ambienti vicini a Palazzo Chigi, ma da fonti dell’amministrazione entrante.Intanto, in tutta l’area dalla Casa Bianca al Campidoglio sono scattate già nella notte le misure di sicurezza, con barriere di metallo, dissuasori in cemento e cavalli di Frisia a chiudere le strade. Decollata da Roma alle 18.22 di domenica sarebbe pronta a ripartire già stasera stessa. La premier è determinata a consolidare ancor più il ruolo strategico di ponte e garante tra Washington e Bruxelles.
Il programma: il giuramento alle 18 italiane
La cerimonia durerà l’intera giornata, scandita da numerosi momenti istituzionali; e vedrà il suo culmine nel momento del giuramento atteso per mezzogiorno ora locale (le 18 in Italia), nella Rotonda all’interno del Capitol: Qui è stato spostato l’evento a causa del freddo estremo atteso nella capitale. Il programma istituzionale verrà aperto da una funzione religiosa, cui prenderà parte Donald Trump; a quel punto ancora presidente eletto, presso la St. John’s Church di Washington con inizio alle ore 8.15 del mattino ora locale (le 14,15 in Italia). Da lì appunto si potrà assistere a distanza al momento in cui Trump presterà giuramento, a mezzogiorno: seguirà la cerimonia della firma, nella President’s Signing Room del Campidoglio; alla presenza di legislatori e di stretti collaboratori del presidente ormai insediato. Seguirà il pranzo inaugurale – presso la National Statutary Hall -. Che il presidente terrà con il vicepresidente, i leader del Senato e i membri della commissione congiunta del Congresso responsabile per la cerimonia di insediamento. A quel punto, con tutta probabilità Trump, si dirigerà alla Capital One Arena per la parata presidenziale. E successivamente alla Casa Bianca in corteo lungo Pennsylvania Avenue.
La firma nello Studio Ovale
Alla Casa Bianca, Trump parteciperà alla tradizionale cerimonia della firma nello Studio Ovale per ordini esecutivi o nomine. Poi in serata – ancora come da tradizione – il presidente parteciperà a tre balli inaugurali: il ballo del comandante in capo, il ballo inaugurale della libertà e lo Starlight Ball. Ed è inoltre previsto che parli a tutti e tre gli eventi.
La delegazione di FdI
Della delegazione di FdI fa parte Carlo Fidanza, vicepresidente esecutivo di Ecr: «I repubblicani Usa sono da sempre partner ufficiali dei conservatori Ue, la nostra presenza è naturale». E se l’assenza dei leader europei stupisce e preoccupa le opposizioni, lui tranquillizza: «Il protocollo non prevedeva l’obbligo di invitare i vertici della Commissione. Trump ha invitato i leader con cui ha maggiore sintonia, tra cui Meloni». Ci saranno anche Antonio Giordano, segretario generale di Ecr e Andrea Di Giuseppe, il deputato di FdI eletto negli Usa.