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Migranti deportati? L’ira di Trump: “Giusto: sono assassini, signori della droga, boss e mafiosi”
“Sono assassini, signori della droga e membri di bande”, per questo erano in catene. Così il presidente americano Donald Trump ha giustificato il trattamento riservato ai migranti che sono stati rimpatriati nei loro Paesi di origine, immortalato da foto pubblicate sul sito della Casa Bianca. E ha celebrato il ‘passo indietro’ della Colombia, costretta a riprendersi i migranti dopo che Trump ha imposto dazi sulle sue merci. “In Colombia – ha detto parlando a un evento repubblicano in Florida – sono stati d’accordo con noi quasi subito. Io e il segretario di Stato Marc Rubio abbiamo lavorato insieme. Ha fatto un ottimo lavoro. E (il consigliere per la sicurezza nazionale) Mike Waltz. Abbiamo un grande gruppo di persone”.
Trump e la replica alle accuse sui migranti deportati
Poi il presidente si è difeso dalle critiche sul trattamento dei migranti, mostrati con le catene ai polsi, sottolineando che “si tratta di assassini, signori della droga, membri di bande, le persone più dure che abbiate mai incontrato o visto”. “Ci rimproveravano perché li avevamo incatenati su un aereo. E lui (il presidente colombiano Gustavo Petro) ha detto: ‘Non è questo il modo di trattare le persone’. Ti piacerebbe essere il pilota di un aereo? Ci sono 300 persone sedute su un aereo, ognuna delle quali è un assassino, un signore della droga, un boss di qualche tipo, un capo mafia o un membro di una gang. E voi pilotate quell’aereo. Non finirà bene”, ha affermato Trump.
La possibile svolta su TikTok
E’ Microsoft l’azienda americana per acquisire TikTok. Lo ha rivelato Donald Trump, che, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il colosso di Bill Gates sia interessato, ha risposto: “Direi di sì”. Salvo aggiungere che c’è “un grande interesse per TikTok” da parte di molte aziende. Nei giorni scorsi, il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo che proroga di 75 giorni – dal 19 gennaio scorso – il bando per il social cinese, a meno che la società proprietaria di TikTok, Bytedance, non venda le proprie attività negli Stati Uniti per questioni di sicurezza nazionale. “Mi piacciono le guerre di offerte, perché si fa il miglior affare”, ha detto ancora Trump. “C’è molto interesse” su TikTok “perché è molto chiaro: se firmo, qualcuno lo comprerà, pagherà molti soldi, avrà molti posti di lavoro, terrà aperta una piattaforma e sarà molto sicuro. Se non firmo, allora chiude”.
Ieri l’amministrazione statunitense ha avviato colloqui con diversi soggetti interessati all’acquisizione di TikTok, con l’obiettivo di definire il futuro dell’applicazione entro un periodo di trenta giorni. Trump aveva già dichiarato di aver discusso con numerosi interlocutori in merito alla questione, sottolineando il forte interesse manifestato nei confronti della piattaforma. Il presidente ha quindi dichiarato che una decisione definitiva verrà presa entro trenta giorni, mentre il Congresso ha concesso un termine di novanta giorni per completare l’operazione.