Migranti, Frontex certifica il successo del modello Meloni: -59% di arrivi. La premier: trend invertito
Migranti, i nuovi dati preliminari di Frontex ratificano indiscutibilmente il trend positivo e il successo del “modello Meloni”: «Il numero di ingressi irregolari di migranti nell’Unione europea nel 2024 è calato alla curva più bassa mai raggiunta da 3 anni a questa parte, fa sapere l’agenzia europea per la tutela delle frontiere. «I nuovi dati preliminari di Frontex rivelano un significativo calo del 38% degli attraversamenti irregolari delle frontiere dell’Ue nel 2024, raggiungendo il livello più basso dal 2021, quando la migrazione aveva subito l’effetto della pandemia di Covid», dichiara e assevera con la veridicità della matematica percentuale a suon di cifre, riscontri e confronti Frontex in un esaustivo comunicato.
Migranti, i dati Frontex ratificano il successo del “modello Meloni”
Non solo. Certificando come prosegua il trend in discesa degli arrivi che si attestava già a luglio, secondo gli ultimi dati comunicati dal report, ancora meglio va sul fronte degli ingressi dalla rotta del Mediterraneo centrale, quella che incide maggiormente sull’Italia, e che risultano diminuiti del 59% in seguito alla riduzione delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia. E la mente va, non a caso, immediatamente al collegamento col Piano Mattei fortemente voluto dal governo Meloni.
Immigrazione, Meloni: «Con noi inversione tendenza impressa nel governo dei flussi»
Meloni che, durante il Cdm in corso a palazzo Chigi, ha tenuto a sottolineare: «Oltre che sui conti pubblici c’è un ”cambio di passo” che registriamo anche su un altro fronte: e vengo alla seconda buona notizia del giorno. Mi riferisco all’inversione di tendenza che abbiamo impresso nel governo dei flussi migratori. Oggi Frontex ci fa sapere che, complessivamente, il numero di ingressi irregolari di migranti registrati nell’Unione europea nel 2024 è calato al livello più basso dal 2021, quando i flussi migratori risentivano ancora della pandemia da Covid».
«Grazie all’azione dell’Italia drastico calo di ingressi sulla rotta del Mediterraneo centrale»
Aggiungendo quindi a stretto giro: «Riduzione dei flussi – assicura Meloni – dovuta principalmente al drastico calo degli ingressi sulla rotta del Mediterraneo centrale, grazie al crollo delle partenze da Tunisia e Libia. E questo è sicuramente un risultato dovuto all’azione dell’Italia, così come la riduzione complessiva degli ingressi irregolari nell’Unione europea, anche sulle altre rotte, come quella balcanica, dipende dal grande lavoro che il nostro Governo ha intrapreso in questi anni e che sta dando ottimi risultati».
Frontex certifica a suon di numeri la riuscita della strategia del governo Meloni: nel Mediterraneo centrale ingressi a -59%
«Nonostante la persistente pressione migratoria, l’intensificazione della cooperazione dell’Ue e dei partner contro le reti di trafficanti – spiega l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera – ha ridotto significativamente gli attraversamenti alle frontiere esterne dell’Europa, con poco più di 239.000 rilevamenti registrati lo scorso anno». E come detto, la diminuzione del numero totale è stata principalmente determinata da un calo del 59% degli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale e da una flessione del 78% dei rilevamenti sulla rotta dei Balcani occidentali, legato anche agli «sforzi dei Paesi della regione per arginare il flusso», spiega Frontex.
E flessione del 78% dei rilevamenti sulla rotta dei Balcani occidentali
Dunque, nel Mediterraneo centrale le traversate sono diminuite del 59% a causa del minor numero di partenze da Tunisia e Libia. E nonostante la significativa diminuzione, questa rotta contava ancora circa 67.000 attraversamenti, la seconda più alta. Nel Mediterraneo orientale invece i rilevamenti sono aumentati del 14% a quota 69.400, guidati da nuovi corridoi dalla Libia orientale, con migranti prevalentemente provenienti da Siria, Afghanistan ed Egitto.
Migranti, i dati Frontex sulla rotta dell’Africa occidentale
E ancora. Nella rotta dell’Africa occidentale, le Isole Canarie hanno registrato un aumento del 18% degli arrivi, a quasi 47.000: la cifra più alta da quando Frontex ha iniziato a raccogliere i dati nel 2009. Questa tendenza è stata alimentata dalle partenze dalla Mauritania, anche se i flussi da altri punti di partenza sono diminuiti. Lungo la rotta dei confini orientali è stato segnalato un aumento di tre volte degli attraversamenti, soprattutto ai confini con Ucraina e Bielorussia. Quanto al Canale della Manica, invece, i rilevamenti di tentativi di attraversamento verso il Regno Unito sono aumentati del 9% rispetto al 2023.
Migranti, Rampelli: «Frontex certifica che un’altra via è possibile»
Grande la soddisfazione per i dati documentati da Frontex. Tra gli esponenti istituzionali, a riguardo il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli sulla sua bacheca Facebook scrive: «Frontex certifica la vittoria delle politiche migratorie del governo Meloni. Un’altra via è possibile. Immaginiamo le emozioni contrite dei sostenitori dell’accoglienza a tutti costi, cioè delle politiche di attrazione, svuotamento e impoverimento del continente africano, che dal 2013 al 2022 ha trasformato il Mediterraneo nella più tragica fossa comune della storia. Smantellare questo business criminale costituirà la seconda vittoria più importante del nostro governo. E ora sicurezza interna, tolleranza zero verso l’illegalità e la violenza, rinascita delle periferie urbane. La strada è lunga ma l’andatura e la rotta sono giuste» posta orgogliosamente Rampelli.
La nota congiunta Alessandro Ciriani-Paolo Inselvini: “Il calo degli arrivi è un successo del modello Meloni”
E ancora. «I nuovi dati preliminari di Frontex confermano una notizia che accogliamo con grande soddisfazione: nel 2024 si è registrato un calo significativo del 38% degli attraversamenti irregolari delle frontiere verso l’Unione Europea, il livello più basso dal 2021», sottolineano in una nota congiunta gli eurodeputati di Fratelli d’Italia Alessandro Ciriani, vice coordinatore Ecr in commissione Libe, e Paolo Inselvini, componente della commissione Libe del Parlamento Europeo.
«I risultati straordinari sono frutto del grande lavoro del governo»
Rilevando sul punto: «Questi risultati straordinari sono frutto del grande lavoro del governo Meloni, che ha saputo affrontare con determinazione la questione migratoria. La strategia adottata, basata su accordi solidi con i paesi di partenza, si è dimostrata vincente, in particolare lungo la rotta del Mediterraneo centrale, dove si è registrato un calo del 59%. La cooperazione con Tunisia e Libia ha portato a una riduzione significativa delle partenze, mentre nei Balcani occidentali si è registrato un calo del 78%, dimostrando che la collaborazione regionale è essenziale per arginare i flussi migratori».
Il ruolo cruciale di Frontex
E, nonostante questi successi, Ciriani e Inselvini sottolineano l’importanza di mantenere alta l’attenzione su altre rotte emergenti, come quella del Mediterraneo orientale e dell’Africa occidentale, per contrastare efficacemente le reti di trafficanti e prevenire nuove crisi migratorie. «In tale ottica – concludono i due europarlamentari – Frontex gioca un ruolo cruciale. E oggi più che mai siamo convinti della necessità di potenziare l’Agenzia, dotandola di tutti gli strumenti necessari per garantire la sicurezza delle frontiere europee».
Migranti, Bignami: le politiche del governo Meloni centrali per la gestione europea dei flussi
Infine, non sono mancate le parole a commento di dati politici e monitoraggio sul campo acclarato dai numeri del report Frontex da parte del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami. Il quale, sull’andamento del fenomeno migratorio e sulla gestione dell’esecutivo ha commentato: «L’approccio innovativo del governo Meloni nella gestione dei flussi migratori non solo è vincente, ma è fondamentale per l’intera Europa. Lo confermano i dati forniti oggi da Frontex secondo i quali il calo del 38% di attraversamenti irregolari di immigrati è dovuto anche dal crollo del 59% degli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, a causa della riduzione delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia».
Concludendo: «Da sempre Fratelli d’Italia sostiene che la sfida sempre più complessa della gestione degli sbarchi, debba essere condivisa e affrontata mediante accordi con i Paesi da cui le partenze hanno origine, con intese che promuovano lo sviluppo delle nazioni africane e con soluzioni originali come il protocollo d’intesa Italia-Albania, apprezzato e condiviso anche in Europa. La strada su una tematica complessa come l’immigrazione e la lotta ai suoi trafficanti è ormai intrapresa nella giusta direzione e i risultati stanno dando ragione al governo Meloni e al centrodestra guidato da Fratelli d’Italia».
Immigrazione, Gardini: «Frontex conferma il successo delle politiche del governo»
Un coro unanime, quello che si alza dal fonte dell’esecutivo, a cui si associa anche il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini, che nella sua analisi dei numeri conferma e rilancia: «I dati pubblicati oggi da Frontex confermano il successo delle politiche migratorie del governo Meloni. Il calo del 38% degli ingressi irregolari in Europa nel 2024, trainato dalla riduzione del 59% degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, rappresenta una prova concreta dell’efficacia di un approccio fondato su accordi bilaterali e sulla gestione rigorosa dei flussi migratori».
Chiosando quindi: «Misure come il protocollo Italia-Albania e la collaborazione rafforzata con Paesi come Tunisia e Libia dimostrano che un’azione determinata e innovativa può contrastare efficacemente le partenze illegali e il traffico di esseri umani». E con tanto di rassicurazione finale: «Fratelli d’Italia continuerà a lavorare con fermezza per garantire sicurezza e stabilità, a beneficio dell’Italia e dell’intera Unione Europea».