Migranti, riparte l’operazione Albania: 49 espulsioni, la Ue applaude, la Salis si vergogna

26 Gen 2025 16:25 - di Monica Pucci

Nonostante i giudici, nonostante la sinistra, nonostante i gufi, è ripresa l’operazione Albania, il modello Meloni che in tutta Europa viene considerato un esperimento interessante ed estendibile ad altri paesi. Un nuovo trasferimento di migranti dall’Italia all’Abania, nel centro di accoglienza di Shengjin, è scattato da Lampedusa: dopo le operazioni di valutazione delle condizioni delle persone intercettate, sono 49 i cittadini stranieri imbarcati a bordo della nave Cassiopea per essere portati nei centri in territorio albanese, dove saranno avviate le procedure di accoglienza, trattenimento e valutazione dei singoli casi.

In Albania la terza nave di migranti

Un dato significativo riguarda 53 ulteriori migranti che hanno presentato spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento: “Una circostanza di particolare rilievo – si spiega – in quanto consente di attivare le procedure di verifica delle posizioni individuali in tempi più rapidi anche a prescindere del trattenimento, aumentando le possibilità di procedere con i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere in Ue”.

Una prima selezione è stata operata da Guardia Costiera e Guardia di Finanza, dopo i controlli effettuati dalle loro motovedette in acque internazionali su otto barconi e natanti bloccati al largo di Lampedusa, come previsto dal protocollo Italia-Albania. Sono “eleggibili” per il trasferimento maschi, adulti, senza vulnerabilità,  in buona salute e provenienti da Paesi sicuri.

Quello della nave Cassiopea è il terzo trasferimento di richiedenti asilo in Albania dopo quelli di ottobre e novembre scorsi operati dalla nave Libra. In quel caso, però, i 20 richiedenti asilo erano stati in seguito liberati perché il tribunale di Roma non aveva convalidato i trattenimenti per l’impossibilità di riconoscere come “Paesi sicuri” gli Stati di provenienza delle persone trattenute. La nuova norma voluta dal governo prevede che stavolta il trattenimento disposto dal questore dovrà essere convalidato dai giudici della Corte d’appello e non più dai magistrati della sezione immigrazione.

La sinistra protesta, Ilaria Salis parla di “vergogna”

La sinistra, però, è già in azione sul fronte dei boicottaggi, cercando di attivare il filo rosso con i giudici che fin dall’inizio aveva di fatto paralizzato i trasferimenti. In prima fila, l’europarlamentare di Avs, Ilaria Salis, lei stessa in attesa che la Ue si esprima sulla sua “deportazione” in Ungheria, dove è attesa da un processo. “Torna in azione la nave della vergogna: in corso la deportazione di 50 persone verso l’Albania. Altro che ‘guerra ai trafficanti’, il governo italiano continua ostinatamente nella sua ignobile crociata contro il diritto d’asilo e la migrazione”, scrive sui sociale l’eurodeputata di Avs Ilaria Salis.

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