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Modello Trump? No, Meloni: ripartono le espulsioni di migranti verso l’Albania. Con l’incubo toghe rosse
Nel giorno in cui la Casa Bianca postava le foto delle prime “espulsioni” (in inglese, deportations, per la sinistra italiana “deportazioni”…) anche l’Italia dava seguito alle proprie promesse, ostacolate dai giudici, riprendendo il trasferimento dei migranti illegali nel centro di smistamento di Tirana, in Albania. Il modello Trump, in Italia, esiste già, ma trova l’opposizione nelle toghe rosse, che forse si rimetteranno di nuovo in azione. Tra ieri ed oggi ci sono state – a quanto apprende l’Ansa – due operazioni di trasbordo di migranti a bordo del Cassiopea, il pattugliatore della Marina Militare utilizzato per quello che sarà il terzo trasferimento di richiedenti asilo in Albania, dopo i primi due di ottobre e novembre scorsi. Ci sono ora 11 stranieri a bordo. La nave continua a stazionare in acque internazionali ad una ventina di miglia a sud di Lampedusa in attesa di caricare altre persone prima di dirigersi verso il porto di Shengjiin. Sempre a quanto si apprende, i migranti a bordo sarebbero egiziani e bengalesi.
Migranti, decolla il modello Trump
Ogni giorno i migranti illegali verranno espulsi dagli Stati Uniti anche su aerei militari per contribuire a portare a termine quella che il presidente Donald Trump e il suo “zar della frontiera”, Tom Homan, hanno promesso sarà la più grande operazione di deportazione nella storia degli Stati Uniti. Il piano è stato delineato in un’intervista all’emittente americana Abc dallo stesso Homan, responsabile della frontiera Usa nella nuova amministrazione Trump. Homan – la cui intervista andrà in onda domani su Abc che ha però rilasciato delle anticipazioni – ha affermato che pochi giorni dopo l’insediamento di Trump, per la prima volta in assoluto il governo degli Stati Uniti ha utilizzato aerei militari per riportare i migranti nel loro Paese d’origine, e da ora in poi questa sara’ una prassi quotidiana. Secondo funzionari statunitensi, giovedì l’esercito statunitense ha trasportato in Guatemala più di 150 migranti su due voli separati. Ma Homan ha chiarito che i voli militari sono solo una parte di un piano molto più ampio: a differenza di quanto accadeva sotto l’amministrazione Biden, ha spiegato lo “zar della frontiera”, gli ufficiali dell’Immigration and Customs Enforcement sono ora liberi di arrestare chiunque tra gli oltre 11 milioni di immigrati senza status legale presenti nel Paese, non solo quelli identificati come prioritari per l’espulsione in quanto criminali condannati o altre minacce alla sicurezza pubblica. Homan ha poi proposto anche un’altra possibile soluzione per “coloro che si trovano nel Paese illegalmente”: “dovrebbero andarsene” da soli, ha affermato.