![Mollicone alla prima del film “Velia Titta, vedova Matteotti”. Simbolo di coraggio e resilienza Mollicone alla prima del film “Velia Titta, vedova Matteotti”. Simbolo di coraggio e resilienza](https://www.secoloditalia.it/files/2025/01/mollicone-matteotti.jpg)
Mollicone alla prima del film “Velia Titta, vedova Matteotti”. Simbolo di coraggio e resilienza
“Il centenario dal rapimento e dall’uccisione di Giacomo Matteotti è stata un’occasione per ribadire l’importanza della libertà politica, della rappresentanza parlamentare e delle libere elezioni. Il suo coraggio animò la sua ultima denuncia dai banchi di Montecitorio e costituì un inno alla libertà e un atto di fedeltà al Parlamento”. Così il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, intervenuto alla prima assoluta della proiezione del film ‘Velia Titta vedova Matteotti’, di Vittorio Pavoncello, alla Nuova Aula dei Gruppi parlamentari a Montecitorio in occasione del Giorno del Ricordo.
Matteotti, Mollicone omaggia il coraggio della vedova Velia Titta
“Oggi però non celebriamo solo il suo sacrificio ma anche quello di sua moglie, che rappresenta una figura fondamentale nella storia italiana. Non solo per il suo legame con un grande politico e martire del regime, ma anche per il suo contributo personale e culturale”. Mollicone ricorda la vita della donna, “segnata da eventi drammatici e sfide enormi, che la rendono un simbolo di resilienza e determinazione. Dopo l’assassinio di Matteotti, la vita di Velia Titta cambiò drasticamente. E, con tre figli piccoli da crescere e un regime oppressivo che la perseguitava, la sua lotta per la libertà rappresenta un esempio di grande coraggio”.
Le lettere testimoniano una donna attiva nel panorama sociale e politico italiano
Il presidente della commissione Cultura di Montecitorio ha sottolineato l’importanza della pubblicazione delle lettere tra Velia Titta e Giacomo Matteotti. “Ha contribuito a restituire dignità alla sua figura, mostrando non solo il suo ruolo di moglie e madre. Ma anche quello di donna attiva nel panorama sociale e politico dell’Italia del dopoguerra. Il film che presentiamo oggi raccoglie questa visione e inverte il paradigma ponendo il suo personaggio al centro della scena.
Il potere unico del cinema nel racconto emotivo e visivo
Le lettere che Giacomo Matteotti scrive alla moglie sono oltre quattrocento, il doppio di quelle che riceve da lei. “Sono più lunghe, più complesse”, sottolinea Mollicone. “Ma si avverte chiaramente quanto Velia rappresenti non solo la ragazza di cui si è innamorato e che ha sposato, la madre dei suoi figli, ma anche un’ancora a cui scrive i dubbi, i timori, le complessità della politica e delle tragedie che il Paese sta vivendo. Quasi a farne un punto di riferimento per ritrovare un equilibrio e fare chiarezza nei suoi stessi pensieri”.
La collaborazione con il gruppo teatrale Theaterforinclusion
“Il cinema ha il potere unico di raccontare storie umane in modo visivo ed emotivo. Attraverso film biografici o documentari, possiamo esplorare le vite di figure storiche come Velia Titta in modo che il pubblico possa empatizzare con le loro esperienze. La narrazione visiva – conclude l’esponente di FdI – rappresenta esperienze personali, educa il pubblico, e in particolar modo le nuove generazioni, e stimola il dibattito. In questo senso, la collaborazione e la partecipazione del gruppo teatrale ‘Theaterforinclusion’, formato solo da donne ucraine fuggite dal proprio paese a causa della guerra, è un valore aggiunto a questo progetto. E un monito per ricordarci che la lotta per la libertà e contro la violenza non si è conclusa nel novecento, ma si rinnova ancora oggi in molte parti del mondo”.