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Neonata rapita, Moses scarica la moglie Rosa: “La pancia cresceva, ero convinto che fosse incinta…”

Neonata rapita, Moses scarica la moglie Rosa: “La pancia cresceva, ero convinto che fosse incinta…”

Cronaca - di Marta Lima - 28 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 28 Gennaio 2025 alle 14:55

“Rosa ha fatto tutto da sola e io non sapevo nulla”.  Ospite della trasmissione “Cinque minuti”, Acqua Omogo Chiediebere Moses, rispondendo alle domande di Bruno Vespa, ieri sera, ha respinto ogni accusa. Il 43enne del Senegal era stato arrestato martedì scorso assieme alla moglie Rosa Vespa per il rapimento di una neonata. La 52enne cosentina è in carcere per aver portato via ai genitori naturali la piccolo Sofia di appena un giorno. La bimba era nella clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. Sabato scorso, il Tribunale della città calabrese ha scarcerato Moses (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) perché ritenuto estraneo ai fatti.

Neonata rapita, la difesa di Moses

Ieri sera Moses ha ribadito di non sapere nulla. E ha spiegato che è “stato troppo difficile” non crederle perché si conoscono da tantissimo tempo. “Stiamo insieme – ha detto Moses a Vespa – da tredici anni, 3 di matrimonio e dieci di fidanzamento. Lo scorso maggio quando stavo per partire per il funerale di mia mamma lei mi ha detto di essere incinta. Poi quando sono tornato ad agosto ho visto che la pancia era cresciuta. Ho visto tutte le analisi. Anche mia suocera che viveva con noi non si à accorta di nulla”. Moses ha ribadito che sua moglie “ha fatto tutto da sola”. “Lei – ha aggiunto il 43enne – mi ha detto che il dottore le disse che era un maschio. Il 21 gennaio mia moglie mi disse che era il giorno delle dimissioni e io ho preso mezza giornata libera dal lavoro. Io ho organizzato la festa di benvenuto con tutti i familiari”. Alla domanda se e’ ancora innamorato della moglie, Moses ha detto: “Sto cercando di riprendermi. Non voglio pensare a questo”.

La “personalità soccombente”

Una personalità “chiaramente soccombente rispetto a quella della moglie”. È quanto emerge dall’ordinanza di arresto di Rosa Vespa, a proposito del marito, Moses Omogo Chiediebere. Quest’ultimo, pur essendo indagato in concorso con la moglie per il rapimento della neonata, è stato scarcerato perché ritenuto all’oscuro di tutto: come da lui stesso affermato durante l’interrogatorio di garanzia, non avrebbe “mai sospettato della veridicità della gravidanza” inscenata dalla donna né “dell’avvenuta nascita di un bambino”. Un rapporto di coppia “asimmetrico – annota il gip -, nel quale l’Omogo si pone in una posizione di piena accondiscendenza e cieca fiducia nei confronti della Vespa”, suo “unico punto di riferimento familiare e affettivo in Italia”. Vespa, approfittando di un falso allarme dovuto a un ritardo nel ciclo mestruale, avrebbe simulato uno stato di gravidanza inesistente per nove mesi e, al fine di portare avanti questa sua ‘folle sceneggiata’, avrebbe chiesto più volte al marito e alla madre di essere accompagnata nella clinica del ‘Sacro Cuore’ per dei finti controlli, chiedendo di volta in volta di attendere fuori dalla struttura. Anche il giorno del presunto parto, l’8 gennaio, la donna avrebbe detto loro che sia lei che il piccolo avevano contratto il Covid e non avrebbero potuto ricevere visite, trascorrendo in realtà la notte in un albergo al centro di Cosenza.

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di Marta Lima - 28 Gennaio 2025