Neuralink per ridare anche la vista ai ciechi. A che punto è il progetto di Musk che riscrive la medicina

11 Gen 2025 15:14 - di Gabriele Caramelli

Il nuovo progetto ambizioso dell’imprenditore sudafricano Elon Musk punta a restituire la vista ai non vedenti e la possibilità di camminare ai disabili affetti da tetraplegia. L’obiettivo del tycoon sarebbe quello di utilizzare dei chip innovativi prodotti dalla start-up Neuralink, fondata da lui a San Francisco quasi 10 anni fa: l’attenzione del fondatore di Tesla e Space X si è spostata da tempo verso la ricerca biomedica e il suo obiettivo sarebbe quello di connettere il cervello umano ai “computer” grazie all’utilizzo di chip-ultraperformativi.

Il nuovo dispositivo ‘Blindsight‘ a cui sta lavorando la Neuralink, potrebbe garantire ai soggetti colpiti dalla cecità e a chi ha perso il nervo ottico di riacquisire una parte della loro vista. Per portare a termine questa nuova performance, Musk ha pensato di affidare una parte del lavoro a “dottor Grok”, un’intelligenza artificiale introdotta in collaborazione con X. I chip serviranno anche ai pazienti tetraplegici per recuperare le proprie funzioni motorie: già dal 2024 due pazienti hanno deciso di affidarsi a Elon Musk per sperimentare la nuova cura. Il gesto del miliardario appare senz’altro come altruistico, perché  nasce con il fine di aiutare chi soffre a causa delle difficoltà motorie e per alleviare il dolore causato da patologie molto gravi.

Il miracolo di Musk: l’aiuto per i ciechi e i disabili attraverso la ricerca biomedica

Musk sembra essere fiducioso nelle potenzialità delle sue scoperte per la cura di non vedenti e disabili, come ha affermato in un post su X: «provate a sottoporre a Grok radiografie, Pet, risonanze magnetiche o altre immagini mediche per l’analisi. È ancora in fase iniziale, ma è già abbastanza preciso e diventerà estremamente bravo – ha evidenziato riferendosi alla sua Ia – Fateci sapere dove Grok fa centro o ha bisogno di lavorare”. Il progetto, nato come intelligenza artificiale è inoltre legato al programma di medicina spaziale di Space X.

Il 29enne Noland Arabaugh ha scelto di provare il programma ‘Prime’ di Elon Musk, sottoponendosi a un intervento per l’innesto del chip al Barrow Neurological Institute di Phoenix, diventando così il ‘paziente zero’ dell’iniziativa biomedica di Neuralink. Per questa

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi