«Oh, Canada!»: Trump posta una cartina del Paese con la bandiera Usa. E Trudeau ci casca di nuovo

8 Gen 2025 14:44 - di Luciana Delli Colli
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Donald Trump ha condiviso sul suo social, Truth, una cartina del Nord America in cui Stati Uniti e Canada sono un’unica entità e un’altra in cui sono entrambi sotto i colori della bandiera a stelle e strisce. «Oh, Canada!», è il commento che accompagna la foto. La nuova provocazione sui rapporti con i vicini, che qualche giorno fa il presidente eletto ha indicato come potenziale 51esimo Stato dell’Unione, arriva all’indomani di una conferenza stampa in cui Trump ha usato toni molto aggressivi non solo nei confronti di Ottawa, ma anche del Messico, di Panama e della Groenlandia, messi nel mirino gli uni per il tema dei migranti e gli altri due per questioni di sicurezza e commerciali.

Trump provoca, Canada e Panama replicano

Trump, nella conferenza stampa a Mar-a-Lago, ha parlato in particolare per Panama e Groenlandia della possibilità di esercitare la forza non solo economica, ma anche militare. «Non c’è la minima possibilità che il Canada diventi parte degli Stati Uniti», ha replicato su X il premier dimissionario canadese Justin Trudeau. «La sovranità del nostro Canale non è negoziabile», ha detto poi il ministro degli Esteri di Panama, Javier Martinez-Acha. «Le uniche mani che controllano il Canale sono panamensi e continueranno a esserlo», ha aggiunto, replicando alle parole di Trump secondo cui il canale sarebbe in «mani cinesi» e applicherebbe tariffe «esorbitanti».

Francia e Germania si allarmano per la Groenlandia

Ma repliche alle parole di Trump sono arrivate anche dall’Europa, in relazione a una potenziale annessione della Groenlandia. È «fuori discussione» che l’Ue consenta a degli Stati «di attaccare i suoi confini sovrani», ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, sottolineando che la Groenlandia è «un territorio dell’Unione Europea», mentre la portavoce del governo, Sophie Primas ha parlato di «forma di imperialismo». Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha detto che «come sempre, vale il principio fermo che i confini non devono essere modificati con la forza».

Ma la premier danese smorza i toni

Ieri, mentre il figlio del presidente eletto, Donald Trump jr si trovava in Groenlandia, la premier danese Mette Frederiksen, respingendo l’idea dell’annessione, ha detto che «sento un forte desiderio tra molti groenlandesi di procedere verso l’indipendenza». Si tratta di un obiettivo «legittimo e quindi penso che sia importante che il futuro della Groenlandia venga deciso a Nuuk», ha aggiunto nel corso di un’intervista radiofonica, invitando «tutti, in patria e all’estero», a rispettare il fatto che la Groenlandia, che amministrativamente è un territorio danese autonomo, «è un Paese a sé stante, con un suo popolo, una sua lingua, una sua cultura». Quanto agli Usa, la premier danese ha smorzato i toni: «Non vedo l’ora di lavorare con la nuova amministrazione americana. Abbiamo avuto un’ottima collaborazione con quello attuale e sono sicura che avremo lo stesso con la nuova».

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