Ore di speranza per il Medio Oriente: scatta la tregua a Gaza, ostaggi liberi da domenica
Ore di speranza e di fiducia in Medio Oriente e nel mondo dopo il via libera di Israele all’accordo con Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e sullo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi. La tregua, a meno di clamorosi imprevisti dell’ultimo momento, dovrebbe partire già da domani.
Le delegazioni di Israele e del movimento islamista palestinese Hamas, insieme ai negoziatori, hanno firmato a Doha, in Qatar, l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. L’accordo era stato annunciato mercoledì scorso dalla capitale qatariota, ma le squadre negoziali hanno poi proseguito i colloqui per finalizzare i dettagli e risolvere le ultime questioni in sospeso, come quella relativa ai nomi dei detenuti palestinesi da scarcerare in cambio della liberazione degli ostaggi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza.
Una tregua accompagnata dal monito di Netanyahu. Il leader israeliano ha ottenuto garanzie sia dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se non dovesse reggere la seconda fase dell’accordo con Hamas. I primi ostaggi ancora a Gaza verranno rilasciati domenica, come da accordo, chiarisce l’ufficio del premier israeliano, spiegando in una nota che appena l’accordo entrerà in vigore dopo l’ok del governo, “il rilascio degli ostaggi potrà essere effettuato secondo lo schema pianificato”. Quindi, tre donne in ostaggio saranno rilasciate domenica, 33 in tutto i rapiti in lista.
Hamas comunicherà i nomi degli ostaggi che verranno rilasciati il giorno stesso in cui verranno consegnati alle autorità israeliane, secondo quanto ha appreso intanto il quotidiano Haaretz. Anche l’ufficio del primo ministro israeliano ha chiarito che i nomi degli ostaggi israeliani verranno resi noti solo dopo che saranno consegnati alle Idf e le loro famiglie saranno informate. Le Forze di difesa di Israele nel frattempo hanno creato tre complessi vicino al confine con la Striscia di Gaza per accogliere gli ostaggi che verranno rilasciati da Hamas in attuazione dell’accordo di cessate il fuoco.
Sono invece 1.700 i prigionieri palestinesi che dovrebbero essere rilasciati dalle carceri di Israele nella prima fase dell’accordo con Hamas per la liberazione di 33 ostaggi, a partire da domenica, scrive il Times of Israel, che ha visionato una copia dell’accordo.
Nel dettaglio, spiega il giornale, si tratta di “700 terroristi, di cui 250-300 stanno scontando l’ergastolo, mille cittadini di Gaza catturati dall’8 ottobre durante i combattimenti nella Striscia e 47 prigionieri arrestati nuovamente dopo l’accordo per la liberazione del caporale Gilad Shalit del 2011”.