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Pandoro-gate, Chiara Ferragni a processo per truffa aggravata. “Lotterò per la mia innocenza”

Pandoro-gate, Chiara Ferragni a processo per truffa aggravata. “Lotterò per la mia innocenza”

Cronaca - di Sara De Vico - 29 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 29 Gennaio 2025 alle 17:09

Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio per truffa aggravata (dall’uso per mezzo informatico) per le vicende del Pandoro Balocco e delle uova di Pasqua. Il decreto è stato notificato oggi ai suoi difensori che fanno quadrato: “Non ha commesso alcun reato”.  Si va a processo dunque, l’udienza è fissata per il prossimo 23 settembre. L’influencer deve rispondere di “truffa continuata e aggravata”, insieme all’ex braccio destro Fabio Damato, alla manager Alessandra Balocco e all’imprenditore Francesco Cannillo. Nel mirino le operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate’ (Pasqua 2021 e 2022)’. In entrambi i casi, secondo gli inquirenti, sarebbero stati ingannati i consumatori, poiché le operazioni commerciali erano state presentate come iniziative benefiche.

Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata

Sono 27 i testimoni indicati dalla procura di Milano nel decreto di citazione a giudizio per Chiara Ferragni. In particolare sono indicati dieci persone che hanno fatto le indagini, sette dello staff delle aziende coinvolte nell’indagine, due testimoni di due associazioni, e otto acquirenti dei prodotti al centro dell’inchiesta che non vede parti offese. Le indagini chiuse dalla procura lo scorso ottobre, “hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni” volte a indurre “in errore i consumatori. In ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”.

Pandoro e uova di Pasqua, la Procura: ha ingannato i consumatori

La popolarissima influencer, ex moglie di Fedez, Chiara Ferragni avrebbe ingannato i consumatori. E avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine”. L’operazione ‘Balocco’ avrebbe indotto “in errore un numero imprecisato di acquirenti” convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. L’accordo, invece, si è rivelato ben diverso, secondo la procura. Le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l’iniziativa benefica. Per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell’ospedale, indipendentemente dalle vendite che si sono attestate ad “almeno 362.577” pandori Balocco Pink Christmas. La procura, nella chiusura indagine, non quantifica per la società l’ingiusto profitto, ma se si calcola la differenza fra i due prezzi e lo si moltiplica per le vendite la somma supera i 2 milioni di euro.

L’influencer: lotterò per dimostrare la mia innocenza

“Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno”, sono le prime parole di Chiara Feragni dopo il rinvio a giudizio. “Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta. Ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”. “L’interlocuzione con i pubblici ministeri non ha avuto l’esito auspicato. E la procura ha preferito demandare al giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato. L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente”, dichiarano i difensori Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana.

L’accordo con Codacons

Il caso pandoro era esploso dopo le prime denunce del Codacons, l’associazione dei consumatori che si era schierata con gli acquirenti del pandoro rosa di Balocco e Ferragni. Il mese scorso però tra Ferragni e Codacons è arrivato l’accordo. Stando a quanto deciso, l’influencer è pronta a risarcire i consumatori e a donare 200mila euro in beneficenza a favore delle donne vittime di violenza.

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di Sara De Vico - 29 Gennaio 2025