Con Rdc e Superbonus quasi 16 miliardi frodati allo Stato. Bignami: «Ecco i risultati delle politiche M5S»

21 Gen 2025 15:39 - di Natalia Delfino
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Non solo i 665 milioni di euro di Rdc, ma anche gli esorbitanti 15 miliardi del Superbonus: a tanto ammontano le truffe ai danni dello Stato intorno ai due provvedimenti bandiera del M5S. Un’eredità di cui l’Italia avrebbe fatto volentieri a meno e che emerge da dati ufficiali: quelli della Guardia di Finanza sul Reddito di cittadinanza resi noti ieri e quelli dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus, ricordati oggi dal Foglio, sottolineando che si tratta solo di quanto è stato scoperto finora. Vale a dire che il danno potrebbe essere perfino superiore. «A distanza di anni, non cessano di venire alla luce gli effetti disastrosi dei provvedimenti ideati dal Movimento Cinque Stelle», ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami.

Bignami: «Ecco il risultato delle politiche populiste e demagogiche targate M5S»

«Le truffe legate al Rdc, che hanno portato alla sottrazione di 665 milioni di euro, rappresentano un attacco gravissimo al principio di solidarietà sociale su cui si fonda l’Italia», ha sottolineato Bignami, ricordando che «da quando il reddito è stato introdotto, le forze dell’ordine hanno effettuato 75.910 controlli, di cui il 79,5% ha portato alla scoperta di irregolarità. Fa riflettere come dalle analisi risulta che circa l’80% dei fondi verificati dalla Guardia di Finanza sia stato indebitamente percepito». «Questa situazione si somma alla gravità delle frodi legate ai bonus edilizi che, come rilanciato oggi dal quotidiano il Foglio, riguardano oltre 15 miliardi di euro di illeciti».

«Ecco il risultato delle politiche populiste e demagogiche targate 5 Stelle: strumenti economici che potevano sostenere famiglie e imprese, finiti nelle mani di disonesti senza scrupoli. Da sempre Fratelli d’Italia si batte per assicurare ai cittadini la dignità del lavoro difendendo la giustizia sociale, e da due anni la rotta si è invertita grazie al governo Meloni», ha concluso Bignami.

Ferrante: «Il M5S dovrebbe fare ammenda»

«La misura approvata dal governo Conte è stata pensata male e scritta peggio: il risultato è che le truffe sono schizzate alle stelle, causando un colossale spreco di risorse», ha commentato poi il deputato di Forza Italia e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, facendo riferimento in particolare al reddito di cittadinanza. «Il M5S dovrebbe fare ammenda invece di criticare il governo sul piano delle politiche sociali continuando a proporre ricette che si dimostrano sempre più fallimentari e catastrofiche. I dati record sull’occupazione, l’aumento dell’entrate nonostante il taglio delle tasse, il calo dello spread e dell’inflazione dimostrano che le nostre misure funzionano. Continueremo a lavorare per chiudere le voragini causate dalle sinistre e per far ripartire l’Italia», ha concluso l’esponente azzurro.

La mano della criminalità sul Rdc

Fra i dati registrati dall’indagine della Gdf sul Rdc ci sono anche il fatto che in molti casi, come del resto già ampiamente emerso dalle cronache, i soldi siano stati indebitamente percepiti da appartenenti alla criminalità organizzata e che non di rado dietro alle truffe vi sia stata una regia che ha consentito a centinaia di persone di ottenere il sussidio anche se non erano residenti in Italia.

I 15 miliardi di truffe sul Superbonus

Anche per quanto riguarda poi le truffe intorno al Superbonus che, come ricorda il Foglio, il ministro dell’Economia del governo Draghi, Daniele Franco, ha definito «le più grandi della storia della Repubblica», la Gdf ha evidenziato che «sono emersi modelli seriali di evasione e di riciclaggio, talvolta ideati da professionisti che operavano come registi di tali schemi illeciti». «In pratica – scrivono Luciano Capone e Carlo Stagnaro, che firmano l’articolo – c’era chi emetteva fatture false per lavori mai effettuati, spesso su immobili inesistenti, attraverso società di comodo, sovente intestate a prestanome o nullatenenti, che effettuavano cessioni di crediti fiscali a catena allo scopo di rendere difficile l’individuazione dell’origine illecita. Una volta ceduti a privati o intermediari finanziari, i crediti falsi venivano monetizzati».

Unica consolazione il fatto che per le frodi scoperte intorno al superbonus ci sono possibilità di recuperare i soldi: circa 8,6 miliardi sono stati sequestrati preventivamente, «mentre 6,3 miliardi sono stati scartati dalla piattaforma dell’Agenzia delle entrate e dunque – si legge nell’articolo – solo una quota parte è stata già monetizzata a danno della collettività». Nulla o davvero poco da fare invece per i soldi sottratti dai furbetti del reddito di cittadinanza.

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