Sala, Calabresi a Piazza Pulita: “Meloni ha giocato bene le sue carte”. E Formigli sbianca (video)
Non sempre l’allestimento del set anti-meloniano riesce benissimo. Stavolta Corrado Formigli, per la prima puntata di Piazza Pulita del nuovo anno, ha sbagliato coreografia e ospite. A lasciare senza parole il giornalista televisivo più ostile al governo arrivano le parole in lode della premier di Mario Calabresi a proposito dell’innegabile capolavoro italiano della liberazione a tempo di record di Cecilia Sala. Il direttore di Chora Media, testata per la quale lavora la giornalista italiana arrestata a Teheran, cattura l’attenzione dello studio raccontando le prime reazioni di Cecilia, che ha intervistato all’indomani del ritorno in Italia. A tratti commosso si dilunga sulla prima notte trascorsa in libertà dopo i 20 giorni di sequestro nel carcere di Evin. Notte passata interamente alla finestra senza riuscire a dormire.
Sala, Calabresi spiazza Formigli: brava Meloni a giocare le sue carte
Ma è quando si affronta il tema dell’innegabile successo diplomatico dell’Italia e di Meloni, che ha avocato a sé il dossier Iran, che si rompe il giocattolo di Formigli. Focus sul viaggio-lampo della premier da Donald Trumpdel 4 gennaio. Decisamente risolutivo nella triangolazione con Servizi e apparati diplomatici per il rilascio della giornalista da parte delle autorità iraniane. Una trasferta che oggi imbarazza i detrattori di sinistra, politici e giornalisti, che avevano ironizzato sull’inadeguatezza delle mosse del governo. E che oggi balbettano.
Le parole del direttore di Chora Media spiazzano Formigli
Chiamato in causa dal conduttore militante, Calabresi risponde con un elogio a tutto tondo della presidente del Consiglio. “Giorgia Meloni, lo hai detto tu all’inizio, non è un’amica di questa trasmissione”, premette il giornalista. “Però in questo caso Giorgia Meloni è stata in grado di entrare in due vuoti. Il primo è quello tra le due presidenze, le due amministrazioni (Joe Bidene Donald Trump). Il secondo – spiega Calabresi – è un vuoto perché, come si è rotto il vecchio Medio Oriente, si è rotta anche l’Europa. Pensiamo alla situazione della Germania, della Francia, la debolezza dell’Inghilterra, la Gran Bretagna… C’è un vuoto in questo momento – insiste. E quindi Meloni ha fatto l’incontro con Trump e in un certo senso ha preso le sue carte per potersi giocare le sue carte. E le ha giocate bene”. Formigli resta spiazzato, non se lo aspettava. E cambia argomento.
Anche il manifesto è costretto a riconoscere il successo della premier
La verità, Formigli permettendo, è che, dopo giorni di polemiche strumentali copia e incolla, anche le opposizioni (insieme ai giornalisti di mezzo mondo) sono costrette ad ammettere il successo italiano nella liberazione di Cecilia. Perfino il Manifesto si piega alla realtà dei fatti. Non una vulgata propagandistica. Lo dimostra la prima pagina del giornale comunista, diventata virale sui social. Nella maxi foto si foto si vedono Sala e Meloni a Ciampino, accanto al titolone: “Anche cose buone”. A parte il riferimento indiretto e ironico alle ‘cose buone’ fatta da Mussolini, il Manifesto riconosce “il successo personale” della “presidente Meloni”, “grazie al via libera di Trump”.