Sala, Rapisarda a Omnibus: “Un successo del Sistema Italia, conferma che siamo una potenza mondiale” (video)
La liberazione di Cecilia Sala è stata un successo del «Sistema Italia», in un contesto in cui il Paese ha ritrovato credibilità e, dunque, anche incisività e centralità in tutti i campi. Ospite di Omnibus su La7, è stato il direttore del Secolo d’Italia, Antonio Rapisarda, a ricollocare in una cornice più ampia quel risultato. Una vicenda certamente straordinaria, ma nient’affatto frutto di una singola operazione condotta da “una donna sola al comando”, come vorrebbe la narrazione – si direbbe consolatoria- di certa sinistra politica e d’opinione. Giorgia Meloni «non aveva bisogno della liberazione di Cecilia Sala, che è stata una cosa enorme e una vittoria per tutti, per dire che l’Italia oggi è una potenza che sta nel mondo con una letteratura, con un programma, con una visione del mondo e dell’Europa», ha sottolineato il direttore del Secolo.
Quello che c’è davvero dietro la liberazione di Cecilia Sala
La liberazione di Sala, è stato il ragionamento, è l’effetto di un percorso più articolato e più radicato di quello che alcuni descrivono e nel quale le ragioni dell’incisività della leadership di Meloni vanno rintracciate a un livello più profondo, nella valutazione complessiva della sua azione di questi due anni tutti tesi a restituire complessivamente alla Nazione il ruolo e l’orgoglio che le competono.
Rapisarda a “Omnibus”: «Il Sistema Italia ora funziona»
«Il Sistema Italia funziona: i servizi ha fatto i servizi, la diplomazia ha fatto la diplomazia e la politica ha fatto la politica», ha detto Rapisarda, contestando l’immagine di una «Italia a brandelli» che era stata introdotta da alcuni commenti. «Io quest’Italia che arranca non la vedo, e forse anche per questo ci sono state così poche domande sulle questioni interne», ha proseguito il direttore del Secolo, facendo riferimento alla conferenza stampa di fine anno del premier.
Il cambio di passo sancito anche a livello europeo
Rapisarda, quindi, ha ricordato alcuni dei risultati ottenuti dall’Italia che, messi in fila, disegnano quel quadro complessivo di cambio di passo entro cui vanno inseriti anche i ragionamenti sul caso Sala: «La Commissione Ue ha promosso la nostra manovra, bocciando quella di altri importanti Stati membri; il piano di rientro del debito è stato approvato; i conti sono in ordine; lo spread è ai minimi. Poi, certo, ci sono ancora dei problemi, ma è la stessa premier ad ammetterlo».
«Non serviva la liberazione di Sala per dire che l’Italia oggi è una potenza che sta nel mondo»
«Da questo punto di vista, rispetto alla conferenza stampa dell’anno scorso, la premier è arrivata con dei contenuti, con delle vittorie e delle conquiste anche a livello europeo. Non aveva bisogno della liberazione di Cecilia Sala, che è stata una cosa enorme e una vittoria per tutti, per dire che l’Italia oggi è una potenza che sta nel mondo con una letteratura, con un programma, con una visione del mondo e dell’Europa», ha concluso Rapisarda, facendo riferimento anche alla foto dei leader del G7 di Borgo Egnazia, fra i quali solo la leadership di Meloni resiste saldamente.