Separazione delle carriere, Delmastro: “E’ una riforma che libererà i magistrati dal giogo delle correnti”

20 Gen 2025 14:00 - di Gabriele Caramelli

“Si tratta di una riforma liberale che l’Italia aspettava da tempo e che realizza il principio costituzionale del giusto processo”. Questa la premessa con cui il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro descrive la separazione delle carriere in un’intervista a Il Giornale,  aggiungendo che quest’ultima garantirà “un giudice certo e la parità tra accusa e difesa: una parità che era intimamente negata dalla carriera comune tra giudici e accusatori”. In merito alle polemiche innescate dal Presidente di Magistratura democratica, che ha definito la riforma sulla giustizia come la realizzazione dei piani di Licio Gelli e la P2, Delmastro ha smentito categoricamente la cospirazione prefigurata dal giudice di sinistra: “La considero un’affermazione delirante, atteso che certamente Giorgia Meloni non prende ordine dagli spiriti. Il gioco del piattino e le sedute spiritiche li fanno altri, come è noto”. L’esponente di Fratelli d’Italia ha poi sottolineato che “ben oltre il 90% dei giudici è ben felice di una riforma che libererà dal giogo delle correnti”. Il discorso si è poi spostato verso la realizzazione di un doppio csm per garantire l’indipendenza dei magistrati e smontando ulteriormente le polemiche messe in piedi dall’Anm, spiegando al contempo le misure della riforma.

Delmastro e la riforma sulle carriere: “Un doppio csm raddoppia le garanzie d’autonomia per i giudici”

“Se il Csm garantisce l’autonomia dei magistrati, un doppio Csm ne raddoppia le garanzie. Lo capisce anche mio figlio di otto anni”, ha spiegato Delmastro e sottolineando che “la nascita dell’Alta corte farà si che in Italia non ci sia più un organismo che è il controllore di sé stesso”. Sulla minaccia dell’Anm di abbandonare le aule durante l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario, impugnando il tricolore e la Costituzione, il sottosegretario ha affermato: “Io spero che ci ripensino perché sarebbe un gesto di una violenza culturale inaudita. Se davvero abbandoneranno le aule daranno ulteriormente ragione al governo – ha proseguito – chi rifiuta il dialogo ha generalmente un’idea debole, chi sa di avere un’idea forte non ha paura del confronto”. “Ciò premesso, ogni forma di protesta è legittima. Facciano pure”, ha poi concluso.

Delmastro smonta le polemiche di Albano e dell’Anm

Quanto al referendum a cui l’Anm ricorrerà dopo l’approvazione della riforma costituzionale, Delmastro si dice sereno ” Perché gli italiani hanno compreso la strumentalità delle critiche alla riforma. Sanno come funziona la giustizia, sanno che la parità tra accusa e difesa oggi è impossibile – ha aggiunto – sanno che questa riforma la realizzerà”. “Se volessimo sottoporre il pm all’esecutivo non avremmo pensato a un Csm per i pubblici ministeri – ha replicato il sottosegretario alle accuse dell’Anm – siamo davanti a un processo alle intenzioni di sovietica memoria. Che terrore”. Quanto alle accuse rivolte da Silvia Albano, Delmastro ha evidenziato che “c’è un passaggio della riforma di cui in queste ore si parla poco – spiega – forse perché è quello che fa più paura di tutti: il sorteggio dei componenti del Csm. E’ una riforma che eradica il sistema delle correnti di cui l’Albano fa parte e che tanto male ha fatto all’onorabilità della magistratura“.

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