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“Sporco italiano”, pestaggio infame di un 18enne da parte di coetanei di lingua tedesca a Bressanone
“Sporco italiano”. Un giovane altoatesino di 18 anni è stato pestato a sangue da un branco di studenti di lingua tedesca sui coetanei. E’ avvenuto nell’indifferenza generale durante quella che doveva essere una festa. Le macchie di sangue sono ancora evidenti fuori dal Forum di Bressanone, che sabato scorso ha ospitato un “Maturaball”: evento organizzato da studenti altoatesini per autofinanziarsi le gite scolastiche. Nella notte dell’11 gennaio, però, qualcosa è andato storto.
Bressanone, cosa è successo
A rovinare la festa è stato un gruppo di circa dieci giovanissimi di lingua tedesca, che, secondo le testimonianze, sarebbero arrivati dal vicino comune di Laion. Il branco stava aggredendo un ragazzo presente alla festa, quando Alex D’Alberto, uno studente-lavoratore brissinese di 18 anni, è intervenuto per difendere il minorenne. Diventando lui stesso la vittima: “Dreckwalscher!” (sporco italiano) gli urlano mentre lo picchiano. Il ragazzo ha riportato un trauma cranico, la frattura del pavimento orbitario e quella del setto nasale – ricostruisce l’ Adnkronos. Dovrà essere operato, la prognosi è di almeno 30 giorni. Poi lo attenderanno visite specialistiche per valutare la gravità delle conseguenze sulla vista.
Bressanone, il padre del 18enne: gli dicevano “sporco italiano” mentre gli davano calci in testa
Il padre della vittima, Renato D’Alberto, ha denunciato tutto e ora chiede giustizia: “Mentre lo tenevano fermo e gli sferravano calci alla testa lo chiamavano “sporco italiano”. Un’assurdità: lui è un ragazzo mistilingue che non ha mai fatto differenze di natura etnica o linguistica nelle sue amicizie”. Otto ragazzi e una ragazza sono stati già individuati dai carabinieri di Bressanone. Alcuni di loro hanno provato a contattare il padre della vittima per chiedere scusa. Per D’Alberto, però, non è il momento di fare passi indietro, sia nei confronti del branco, sia nei confronti degli altri presenti che “invece di intervenire si facevano i selfie”. Una triste, orribile, consuetudine.
La commemorazione di Sepp Kerschbaumer
Il pestaggio di Alex D’Alberto è avvenuto a circa un mese di distanza dalla commemorazione del terrorista Sepp Kerschbaumer, fondatore del Bas, movimento separatista che negli anni ‘60 provocò decine di attentati dinamitardi in provincia di Bolzano. A inizio dicembre scorso, in tutto l’Alto Adige sono apparsi manifesti che lo celebravano, con tanto di traliccio elettrico che esplode, uno dei “simboli” del terrorismo altoatesino: nella “notte dei fuochi” del 12 giugno 1961, in provincia di Bolzano, il Bas fece saltare a colpi di tritolo trentaquattro tralicci dell’elettricità. L’acronimo Bas sta per Bedfreiungsausschuss Sudtirol, ovvero comitato per la liberazione del Sud Tirolo. A partire dagli anni ‘50 il movimento distribuì volantini per chiedere la separazione dall’Italia, ma nel decennio successivo passò alle azioni terroristiche. Molti dei principali esponenti del Bas furono arrestati, mentre i militanti in libertà assunsero posizioni sempre più estreme fino ad uccidere carabinieri e militari della Guardia di Finanza.
Biancofiore: “Vicenda di una gravità assoluta”
La senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, NM, UDC, MAIE si dice “scioccata. Allucinante che ancora oggi, nel mio amato Alto Adige cuore dell’Europa, considerato anche il superamento a livello politico delle antiche contrapposizioni, il giovane malmenato sia stato definito un ‘bastardo italiano’ dagli autori del pestaggio. Tanto più visto che il ragazzo è, viceversa, di madre lingua tedesca seppur con cognome italiano. Una vicenda di una gravità assoluta e che dimostra come in Alto Adige si debba ancora lavorare; specie con un dialogo interistituzionale, per realizzare ancora una vera convivenza specie innanzi all’insediamento di altre culture”. Un problema culturale figlio di un retaggio che deve essere superato, condannato da tutta la politica italiana e tedesca, e severamente punito. E che assume contorni ancor più preoccupanti a pochi giorni dalla prima giornata del Rispetto, istituita dal governo Meloni. Che si terrà il 20 gennaio prossimo, giorno della nascita del giovane Willy barbaramente picchiato e ucciso durante una rissa”.
Urzì: “Informato il Viminale sul pestaggio di Bressanone”
Sulla vicenda è intervenuto Alessandò Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari costituzionali della Camera: “La vicenda non può lasciare indifferenti e richiama la necessità di tutte le forze politiche a dichiarare il proprio sdegno e la propria condanna senza se e senza ma. La questione sarà sottoposta all’attenzione nelle prossime ore del ministro all’interno Piantedosi”.