Treni, mancava lo sciopero nel weekend: per due giorni tutti a piedi. Ecco chi si “salva”

24 Gen 2025 17:06 - di Leo Malaspina

Nuova puntata nella telenovela “quel treno chiamato desiderio”. Con una precisione chirurgica, arriva l’ennesimo sciopero del weekend, 25- 26 gennaio 2025, di disagi a causa dello sciopero nazionale proclamato da alcune sigle sindacali autonome del personale del Gruppo Fs. La protesta, che durerà 24 ore (dalle 21 di sabato alle 21 di domenica) potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione dei treni e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia. Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dell’agitazione sindacale. Sfugge l’utilità di uno sciopero così lungo in un fine settimana di bel tempo, partite di calcio e riposo sindacale…

Treni, le modalità dello sciopero

Trenitalia, tenuto conto delle possibili importanti ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione e, se possibile, a riprogrammare il viaggio. Informazioni su collegamenti e servizi attivi sono disponibili consultando l’App di Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo Fs, il numero verde gratuito 800892021, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, attraverso le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate.

“I passeggeri, che intendono rinunciare al viaggio, possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero:

– fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce;

– fino alle ore 24:00 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali; in alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti”, si legge sul sito di Trenitalia dove è disponibile la lista dei treni garantiti. “I ferrovieri torneranno in sciopero il 25 e 26 gennaio, per denunciare decenni di smantellamento occupazionale e dismissione di strutture produttive e di servizio. Questo ha prodotto mancanza di sicurezza, come di tutele per i lavoratori e un servizio inadeguato per i cittadini. Lo stato di degrado è allarmante: i responsabili politici e manageriali devono prendersi la piena responsabilità, a cominciare dal ministro Salvini che dovrebbe ascoltare le rivendicazioni di chi lavora invece di attaccare, continuamente, il diritto di sciopero”. Così Usb.

Per l’Unione sindacale di base “i tentativi di distogliere l’opinione pubblica parlando tentativi di sabotaggio sono tragicomici: si dovrebbe, altrimenti, immediatamente ricorrere a misure per mettere in sicurezza lavoratori ed utenza, mentre i treni continuano a correre. I disservizi sono il frutto di decenni di speculazione sulle spalle dei lavoratori: il vero sabotaggio, in atto da decenni, è quello verso diritti e tutele di cittadini e lavoratori”.

Con lo sciopero del 25 e 26 gennaio, continua Usb, “i lavoratori chiedono adeguamenti salariali veri, sicurezza sul lavoro e nella circolazione ferroviaria, riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, dignità economica e professionale, partecipazione e democrazia sindacale”.

La Confael, invece, prende le distanze dagli scioperi dei treni di domani e domenica. Le ragioni della protesta riguardano l’accordo sulla manutenzione della rete, un nervo scoperto negli ultimi mesi su cui occorre fare chiarezza, ma la protesta per il sindacato appare inopportuna e le modalità con cui verrà attuata eccessive. E’ quanto annuncia una nota del sindacato. “La Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori ricorda infatti che il settore del trasporti ferroviari ha già incrociato le braccia a più riprese negli ultimi mesi, tante mobilitazioni così ravvicinate tuttavia non hanno suscitato la solidarietà degli utenti, anzi al contrario hanno solo aumentato i disagi. Disagi che cresceranno ulteriormente domenica 26, dal momento che – trattandosi di un giorno festivo – non sono previste fasce di garanzia”, sottolinea il sindacato.

 

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