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Una Milano “da bere”? No, da costruire: chiesto l’arresto per l’archistar di sinistra Stefano Boeri
Bufera giudiziaria sulle archi-star di sinistra della Milano “da bere”, ma soprattutto “da costruire”. La procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, sotto indagine per turbativa d’asta nell’inchiesta per la realizzazione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, che dovrebbe essere costruita nell’area centrale di Porta Vittoria. L’indagine riguarda anche un terzo architetto perquisito oggi, ossia Pier Paolo Tamburelli: è la terza volta che la procura chiede i domiciliari, ora dovrà occuparsene il giudice Luigi Iannelli in base alla nuova riforma del ministro della Giustizia Carlo Nordio. La domanda nasce dalle esigenze cautelari contestate dopo lo studio dei documenti sequestrati nell’ottobre del 2023. Inoltre, i pubblici ministeri Mauro Clerici e Giancarla Serafini hanno al magistrato di esprimersi su due misure interdittive per i ricercatori Angelo Lunati e Giancarlo Floridi, che lavoravano nel medesimo dipartimento di Boeri e Zucchi quando è avvenuto il fatto. Boeri, il più noto tra gli archistar milanesi, è famoso a Milano soprattutto per la realizzazione dei boschi verticali (nella foto).
Boeri e Zucchi indagati per turbativa d’asta
Sia gli architetti Boeri e Zucchi nel ruolo di commissari che i vincitori Manuela Fantini, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi, sono stati accusati di turbata libertà degli incanti, secondo gli atti di un anno e 3 mesi fa, “perché, in concorso tra loro, turbavano la gara pubblica indetta dal comune di Milano”, in base alla realizzazione della nuova biblioteca, “attraverso mezzi fraudolenti”. Nel decreto di perquisizione dell’ottobre 2023, Boeri e Zucchi avrebbero “affermato falsamente l’assenza di posizioni di potenziale conflitto di interesse nella ‘dichiarazione di conferma di assenza di situazioni di incompatibilità e di conflitto di interesse’ “, esplicitamente richiesta ai commissari dall’articolo 16 del bando di gara.
I tre vincitori sono accusati di “aver omesso potenziale conflitto interesse rispetto alla posizione dei commissari Boeri e Zucchi”, in base alla previsione dell’articolo 13 del bando di gara per i partecipanti. “Con tali modalità fraudolente turbavano il regolare svolgimento della gara – secondo l’accusa – impedendo che la stazione appaltante (Comune di Milano) venisse a conoscenza e per l’effetto sostituisse i membri della commissione oppure escludesse i partecipanti dalla gara con conseguente scorrimento di graduatoria”. Secondo la procura, bisognava comunicare come situazione di conflitto la condivisione dello stesso luogo di lavoro e la coincidenza dei campi d’interesse scientifico e didattico tra i commissari Boeri e Zucchi, i quali sono anche professori ordinari presso il Dipartimento di Architettura e studi Urbani del Politecnico di Milano, e i e i candidati Lunati e Floridi ricercatori nello stesso dipartimento dell’Università.
Boeri: “Attendo con fiducia l’incontro con il Giudice per le indagini preliminari”
“Sono sorpreso e molto turbato – ha affermato Boeri dopo aver appreso la notizia – attendo con fiducia l’incontro con il Giudice per le indagini preliminari, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione”. L’architetto è figlio del designer Cini Boeri, fratello del giornalista Sandro Boeri e dell’economista Tito Boeri. Alle spalle ha una carriera importante, ha persino progettato il grattacielo “Bosco verticale” che sorge nella zona di Porta Nuova a Milano e inaugurato nel 2014. Dal 2018 è presidente della Triennale di Milano, incarico che ha rinnovato per la seconda volta nell’anno 2022.
Il celebre architetto, essendo il nipote di un senatore Giovanni Battista Boeri del Partito repubblicano, ha probabilmente ereditato la politica come passione: nel 2010 si presenta alle primarie del Partito democratico di Milano, subendo la sconfitta inferta da Giuliano Pisapia che poi avrebbe vinto più avanti le elezioni cittadine. La sua carriera politica però non finisce qui, infatti alle elezioni comunali verrà eletto anche l’architetto Boeri, che entrò nella giunta di Pisapia ottenendo il ruolo di assessore a Cultura, Moda, Design ed Expo: ha ricoperto il ruolo fino a marzo del 2013.
La procura sottolinea “la gravità” delle condotte degli indagati
La procura sottolinea “la gravità” del comportamento degli indagati che si inseriscono in un bando pubblico di “eccezionale rilevanza”. Il bando è stato indetto nel luglio del 2022 dal comune di Milano, in relazione ad un concorso internazionale di progettazione per la realizzazione della nuova Beic, con un premio previsto di 476.531,63 euro e relative prestazioni per compensi ulteriori pari 8.621.800,64. Secondo l’accusa, le condotte sono “connotate da una peculiare assiduità e disinvoltura nel contattare e incontrare in corso di gara ben due dei partecipanti, di cui uno non a caso diventerà il vincitore, mentre l’altro avrà aggiudicato il terzo posto”, ma anche “nell’occultare la decisione già concordata, cercando di orientare le valutazioni e successive decisioni degli altri membri della commissione e, dunque, interferendo sul regolare svolgimento della competizione pubblica”.
I pubblici ministeri riscontrano una relazione di “colleganza tra il presidente di commissione e i commissari e tra alcuni membri di commissione ed alcuni partecipanti, nonché la rilevanza dello specifico ruolo ricoperto nell’ambito della commissione giudicatrice e nell’università da Boeri e Zucchi”. Secondo i pm, questi sono tutti “concreti elementi che portano a ritenere connotati da un dolo particolarmente intenso i delitti commessi, che allo stato degli atti sono certamente frutto di comportamenti progressivamente pianificati e realizzati con piena avvertenza e volontà”.
Per questi motivi, gli incaricati dell’accusa, ossia Paolo Filippini, Giancarla Serafini e Mauro Clerici, ritengono che il pericolo di reiterazione appaia “quanto mai intenso, trovando suo terreno fertile proprio nei rapporti interpersonali e lavorativi sorti nel corso dell’attività professionale svolta”.