“Via Almirante non si tocca”: il Consiglio di Stato respinge il ricorso sull’intitolazione a Grosseto

11 Gen 2025 16:39 - di Luigi Albano

Non ci sono motivi ostativi affinché sia intitolata a Grosseto una via a Giorgio Almirante. Così il Consiglio di Stato che ha dichiarato non ammissibile il ricorso presentato nel luglio 2023 dal Pci. Una decisione che archivia le polemiche e zittisce la sinistra più becera e anti-storica.

Per l’annullamento dell’intitolazione allo storico leader del Msi voluta dal Comune e contestata da Anpi e altre associazioni di estrema sinistra, era stata fatto un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, con successivo intervento del Consiglio di Stato. I ricorsi rossi sono stati cassati con la seguente motivazione: spetta ai Comuni il potere esclusivo di decidere sul nome delle vie, mentre il prefetto è chiamato a decidere se rilasciare o meno l’autorizzazione in base a valutazioni di tutela dell’ordine pubblico o di esigenze di regolarità anagrafica. Poteri, questi ultimi, che secondo il Consiglio di Stato sono stati ben esercitati dal prefetto di Grosseto, Paola Berardino.

Campione (FdI): Via Almirante non si tocca, bene così

Esprime “viva soddisfazione per la decisione del Consiglio di Stato” Susanna Donatella Campione, senatrice di FdI eletta in Toscana. “Al di là delle motivazioni tecniche e giuridiche  – premette la parlamentare di FdI – si ristabilisce il diritto e, ritengo, anche il dovere, di ricordare una figura che è stata protagonista assoluta della vita politica di questa nazione”. Per Campione, “Almirante non solo ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso della crescita della destra democratica italiana, ma va altresì ricordato – aggiunge – che è stato eletto in Parlamento sin dalla prima legislatura, trascorrendo tutta la sua vita all’interno delle istituzioni, legittimato dal voto degli italiani. La via Almirante a Grosseto – conclude la senatrice di Fratelli d’Italia – indica quindi la strada ideale in un percorso di vera pacificazione per tutti gli italiani”.

Anche il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, promotore dell’iniziativa, esprime la propria soddisfazione. “Chi chiedeva l’annullamento della nostra scelta ha dunque avuto torto: è il Comune l’esclusivo titolare delle decisioni sul nome delle vie. E tutto il percorso intrapreso è stato assolutamente corretto. Abbiamo sempre agito con buonsenso e nel rispetto delle regole”, conclude il sindaco di Grosseto con una sarcastico commento finale: “Game over”.

Il Pd della Schlein ritorna ai tempi della guerra fredda

Scende invece sul piede di guerra il Pd che, con una nota congiunta vergata dai senatori e deputati a Pd eletti in Toscana, affida una torrenziale intemerata contro via Almirante. «Due sono i doveri civili a cui non possiamo sottrarci – tuonano i dem nella nota – sul piano culturale, portare avanti l’impegno contro il revisionismo storico tossico e pieno di malafede continuando a raccontare senza menzogne la storia del nostro Paese. Sul piano legislativo, dar seguito alle proposte già depositate in Parlamento dal Pd e approvare una legge che vieti l’intitolazione di spazi pubblici a esponenti di un regime agli antipodi della nostra Costituzione antifascista». Una nota che rappresenta un clamoroso passo indietro del Pd. Come se il Muro di Berlino, con Elly Schlein al Nazareno, fosse stato rimesso in piedi con tutto l’armamentario retorico e ideologico del vecchio Partito comunista.

 

 

 

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