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Visibilia, l’inchiesta resta a Milano. La notizia arriva ai giornali, non al legale di Santanchè: “Vergognoso”
Resta a Milano la competenza territoriale del filone di indagine sul caso Visibilia che vede accusata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè per una presunta truffa aggravata all’Inps, in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, investita della questione dal Gup milanese Tiziana Gueli. Il tema della competenza territoriale era stato sollevato dalla difesa di Santanchè. L’udienza preliminare riprenderà a Milano il 26 marzo, così come previsto dal calendario già fissato. Si tratta dunque di un procedimento alle primissime battute, rispetto al quale non è stata assunta alcuna decisione rispetto alla posizione del ministro, ma solo rispetto alla sede in cui deve svolgersi.
La decisione della Cassazione sui giornali prima che agli avvocati. La difesa: «Vergognoso»
La decisione della Cassazione, che secondo quanto emersa è stata assunta nella serata di ieri e rispetto alla quale allo stato attuale mancano ancora i crismi dell’ufficialità, è stata divulgata stamattina dal Corriere della Sera e dalla Stampa, prima ancora che la difesa ne fosse messa a parte, così come denunciato all’avvocato di Santanchè Nicolò Pelanda. «È una follia. A noi avvocati non è ancora stato comunicato nulla e ci era stato assicurato in tutti i modi, anche dalla Corte di Cassazione, che la notizia non sarebbe stata passata ai giornali prima. È vergognoso», ha commentato l’avvocato, sottolineando che «i giornalisti fanno giustamente i giornalisti, non è questo il tema». «I magistrati, invece, perché è evidente che la notizia arriva da lì e non dalla cancelleria – ha proseguito – dovrebbero avere un po’ più di rispetto per gli avvocati».
La questione della competenza territoriale
Pelanda aveva sollevato la questione sulla competenza territoriale da assegnare a Roma «perché li si trova il server dell’Inps e anche perché il primo versamento è intervenuto su un conto romano». Oltre alla ministra, rischiano il processo anche il compagno dell’esponente di FdI Dimitri Kunz D’Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo Visibilia, e le due società Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa. Nell’indagine, coordinata dai pm milanesi Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, che secondo l’accusa sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo e quindi continuando a lavorare, causando un “danno” di circa 126mila euro versati dall’ente pubblico.
Il fascicolo era nato dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore, la quale aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, dal marzo 2020 fino a novembre 2021, era invece ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo Covid. Accuse da cui, nei mesi scorsi, Santanchè si era difesa in Parlamento.
FdI: «Non cambia nulla»
«Non credo che cambi nulla, il ministro Santanchè ha sempre rassicurato che ha sempre fatto tutto correttamente. Non è che se giudica Roma, Milano o Napoli cambia qualcosa», ha commentato il deputato e responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, a margine di un convegno al Senato. Ospite di Agorà sui Rai 3, è stata poi la deputata Sara Kelany a ricordare che «il Presidente del Consiglio è stato chiarissimo su questo», spiegando, a proposito del rinvio a giudizio per l’ipotesi di falso in bilancio in merito a Visibilia editore, che il tema non è il rinvio a giudizio in sé, ma l’impatto che può avere sul lavoro di ministro di Santanchè. «Allora si faranno le opportune valutazioni. Al momento – ha sottolineato Kelany – il ministro sta lavorando bene. Pare non ci siano particolari necessità».
La Russa: «Daniela farà le sue valutazioni. La mozione di sfiducia? Non è elemento di valutazione»
«Io credo che Daniela, quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che valuti anche su questo, però non l’ho sentita. Certamente anche quello è un elemento di valutazione», ha commentato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a proposito della decisione della Cassazione. Quanto alla mozione di sfiducia presentata dal M5S e calendarizzata per il 10 febbraio alla Camera, La Russa ha ricordato che «le mozioni di sfiducia rafforzano lo sfiduciato quando sono individuali. Questa è la storia del passato, quindi – ha sottolineato – non è quello credo l’elemento di valutazione».