
Razzismo al contrario
Sudafricani bianchi in fila davanti all’ambasciata Usa: “Siamo discriminati, Trump ci aiuti”
Chiedono di venire accolti con lo status di rifugiati negli Stati Uniti: l’aspetto inedito è che stavolta a chiederlo sono gli afrikaner: cittadini sudafricani bianchi che si sentono discriminati dopo le recenti politiche del governo sudafricano, che privilegia i cittadini neri.
Gli afrikaner hanno manifestato chiedendo pubblicamente aiuto al presidente Donald Trump e si sono riuniti presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Pretoria per dichiarare di essere vittime di razzismo da parte del loro stesso governo. Centinaia di persone hanno esposto cartelli con la scritta “Grazie a Dio per il presidente Trump” e altri messaggi, che criticano quelle che considerano leggi razziste istituite dal governo che discriminano la minoranza bianca.
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo il 7 febbraio che ha tagliato gli aiuti americani al Sudafrica, accusando il governo del presidente Cyril Ramaphosa di «discriminazione basata sulla razza, inclusa la confisca di proprietà su base razziale» e di una «scioccante mancanza di rispetto per i diritti dei suoi cittadini». Trump ha stabilito che la sua amministrazione promuoverà «il reinsediamento dei rifugiati afrikaner» vittime di ingiusta discriminazione razziale.
I sudafricani bianchi del Paese, come lo stesso Elon Musk, che è nato a Pretoria, hanno rappresentato una risorsa importante per la crescita ecnomica e sociale della nazione. La maggior parte di essi sono i cosiddetti afrikaner, discendenti principalmente da coloni olandesi. Negli ultimi tempi, come denunciato dallo stesso presidente americano Trump, sono stati presi di mira da una nuova legge che permette al governo di espropriare terreni privati. Il governo sudafricano ha negato che la nuova legge sia legata alla razza, ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Il presidente sudafricano Ramaphosa ha risposto affermando che le politiche attuali del governo sono finalizzate a correggere gli squilibri del passato apartheid sudafricano, quando i bianchi erano favoriti in tutti i settori della società, e nega che i bianchi siano vittime di una campagna di violenza razziale. Ramaphosa ha anche dichiarato che i sudafricani bianchi rimangono ancora oggi i cittadini più privilegiati del Paese.
Al The Epoch Times, Kallie Kriel, presidente di un’associazione di afrikaner, l’Afriforum, ha dichiarato che la sua organizzazione ha ricevuto finora quasi 30 mila richieste di informazioni da afrikaner interessati a richiedere lo status di rifugiato negli Stati Uniti.
Ma non tutti se ne andranno: molte organizzazioni che si battono per i diritti degli afrikaner hanno ringraziato Trump, ma hanno detto che la maggior parte degli afrikaner rimarrà in Sudafrica perché rimane sempre il loro del Paese, nonostante tutto.