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Aosta, un medico fa la Tac alla sua gatta in ospedale, i colleghi s’infuriano: “Siamo sbalorditi…”

Aosta, un medico fa la Tac alla sua gatta in ospedale, i colleghi s’infuriano: “Siamo sbalorditi…”

Cronaca - di Marta Lima - 7 Febbraio 2025 alle 15:45

E’ bufera sul radiologo aostano Gianluca Fanelli, dopo la sua clamorosa rivelazione: “Ho fatto una Tac alla mia gatta, se fosse morta non me lo sarei perdonato”. Per quell’esame fatto nell’ospedale Parini di Aosta ora il medico rischia l’accusa per peculato ed è sotto inchiesta disciplinare. “L’esame clinico al mio animale in fin di vita è stato fatto non in orario di servizio”, si difende lo specialista, “gli accertamenti diagnostici programmati per quel giorno erano terminati e non c’era nessun paziente in attesa”, sottolinea. E aggiunge: “L’ho fatto per i miei figli, sono pronto a risarcire l’azienda sanitaria”. Lo sostiene anche la moglie, la senatrice leghista Nicoletta Spelgatti: “È sempre importante fare il bene”.

Tac alla sua gatta, la reazione dei medici

“Stupore e sconcerto in merito all’esecuzione di esami diagnostici su un animale all’interno di un ospedale destinato alla cura degli esseri umani” è espresso in una nota firmata da Roberto Rosset, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Valle d’Aosta. “Attualmente sono in corso indagini da parte degli organi preposti per verificare l’eventuale violazione di regolamenti sanitari, protocolli di sicurezza e norme igieniche – si legge – fondamentali per prevenire contaminazioni. La presenza di animali in un ambiente ospedaliero, infatti, potrebbe rappresentare un rischio biologico, compromettendo gli standard di igiene e sicurezza previsti per la tutela dei pazienti. Per questo motivo, eventuali valutazioni di competenza dell’Ordine potranno essere espresse solo al termine di tali accertamenti”. “La comunità medica valdostana esprime eccellenze in tutti i settori – prosegue la nota – e non meritava un’esposizione mediatica di tale portata, specialmente in un momento di estrema difficoltà, in cui tutti i professionisti sanitari stanno operando con il loro massimo impegno. La polarizzazione delle posizioni, inoltre, non favorisce un confronto sereno e costruttivo tra organismi e autorità competenti per legge o per professionalità, né giova alla salute pubblica, alla fiducia dei cittadini e all’immagine della nostra Regione”.

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di Marta Lima - 7 Febbraio 2025