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Il silenzio di Elly
Appalti truccati, resta ai domiciliari Franco Alfieri, braccio destro di De Luca. E la sinistra non fiata
La Cassazione ha respinto i ricorsi per annullare le misure cautelari al presidente della Provincia di Salerno, fedelissimo del governatore De Luca. Da intoccabile non si dimette. Gasparri: la segretaria del Pd obbedisce e tace
Resta ai domiciliari Franco Alfieri, sindaco di Paestum, presidente della Provincia di Salerno e fedelissimo del governatore De Luca, finito in manette per presunti appalti truccati. La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi per chiedere l’annullamento delle misure cautelari. Oltre al proconsole dem nel salernitano restano agli arresti anche la sorella, Elvira, il suo ex capo staff Andrea Campanile e di Alfonso D’Auria, Vittorio De Rosa e Carmine Greco. Un’altra tegola per “il re delle frittura” che continua a sfidare giudici ed elettori rimanendo al suo posto di presidente della provincia. Dal giorno dell’arresto, 3 ottobre 2024, sono trascorsi ben 105 giorni ma il potente luogotenente del Pd di Schlein non si è ancora dimesso e non sembra averne intenzione.
Il presidente della Provincia di Salerno Alfieri resta ai domiciliari
Sorprendente fin dall’inizio dello scandalo il silenzio assordante dello stato maggiore della sinistra. Quella stessa sinistra così solerte a chiedere le dimissioni appena c’è odore di inchiesta sul fronte avversario oggi scopre un garantismo sospesso. Ricordiamo il pressing di Schlein, in compagnia di Conte, Bonelli e Fratoianni, sul governatore Giovanni Toti. “Si deve dimettere perché sta tenendo ai domiciliari la Regione Liguria e non è accettabile”, tuonavano in piazza. Il presidente dem della Provincia di Salerno invece è intoccabile. Tanto per rispolverare la memoria ai più distratti Alfieri è quello delle ‘fritture di pesce’ che il governatore della Campania esortava a regalare al popolo. In cambio di voti a favore di Renzi e dei suoi referendum nel 2016. Diventate tristemente popolari le frasi pronunciate da De Luca. “Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare. Offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht. Fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”.
Silenzio di tomba dal Nazareno, Schlein tace
Silenzio di tomba dal Nazareno anche oggi alla notizia che i giudici hanno confermato tutti i capi di accusa. “Sarà il processo a dire la verità sulle responsabilità personali, ma su quelle politiche siamo oltre la vergogna già da tempo”. È il commento a caldo del commissario campano di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone. “L’ente Provincia e il Comune di Capaccio-Paestum (Salerno) sono sequestrati nelle mani di proconsoli del Pd. La Schlein non fa un fiato in maniera diretta. Il commissario regionale Misiani non va oltre le lavate di faccia. Eil Pd locale avalla l’atteggiamento di sfida di Alfieri alla magistratura e alle Istituzioni. Se non possono imporre ad Alfieri di dimettersi – aggiunge il senatore – dovrebbero chiedere le dimissioni della maggioranza dei consiglieri provinciali e comunali in modo da determinare il ritorno al voto. I cittadini non possono pagare le comodità del Pd, il loro assente senso di responsabilità e di etica pubblica”.
Gasparri: che dice Schlein del caso Alfieri-De Luca? Che ricatto c’è dietro?
Non è meno duro Maurizio Gasparri. “Che dice Elly Schlein del caso Alfieri-De Luca? Alfieri è l’uomo di fiducia di De Luca. È una persona chiave in quel sistema di potere di cui la Schlein assume la totale responsabilità perché non ne prende le distanze”, dice il senatore azzurro. Gasparri ricorda che, al contrario, l’esponente casertano di Forza Italia in Campania appena raggiunto dall’avviso di garanzia si è dimesso. “Il presidente della provincia Alfieri, benché agli arresti domiciliari ora confermati, non lascia la sua poltrona. C’è una continuità da Renzi alla Schlein nella difesa del sistema di potere di De Luca e di Alfieri. Quali ricatti ci sono dietro a questo silenzio della Schlein? Perché manda Misiani a fare il commissario in Campania e poi si fanno difensori oggettivi di Alfieri, di De Luca e delle loro imprese? Schlein uguale Alfieri, uguale ipocrisia. Questa è la realtà del Pd. Alfieri comanda e la Schlein, con viltà, tace”.