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Auto elettriche roba da ricchi, gli italiani scelgono le vetture a benzina e diesel: lo studio

Auto elettriche roba da ricchi, gli italiani scelgono le vetture a benzina e diesel: lo studio

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 1 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 1 Febbraio 2025 alle 16:37

Auto elettriche troppo costose per i consumatori italiani, tra i quali diminuisce l’interesse per i veicoli Bev e Plug-in hybrid electric e torna a crescere quello per i veicoli a benzina e diesel sui quali si orientano le scelte d’acquisto. La maggioranza dei consumatori italiani, ovvero l’87 %, vorrebbe spendere un massimo di 50mila euro per la prossima automobile e una gran parte dei veicoli elettrici superano questo limite. Qualcuno ha deciso di scegliere modelli ibridi per trovare un accordo tra la disponibilità economica e il rispetto per l’ambiente. Questo è quanto emerso dallo studio del Global Automotive Consumer Study 2025 di Deloitte, parte di una ricerca periodica che descrive le inclinazioni di 31 mila consumatori in 30 paesi tra cui l’Italia.

Le auto elettriche «inaccessibili» per un’ampia fascia di consumatori

“La nuova edizione del nostro report mette in luce le difficoltà del settore automotive attraverso il punto di vista del consumatore”, ha spiegato Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte. “Il comparto è stato spinto verso una rapida elettrificazione, ma il costo elevato dei veicoli elettrici prodotti dai costruttori europei continua a essere inaccessibile per un’ampia fascia di consumatori”, ha aggiunto “riaccendendo l’interesse per le auto a benzina, diesel e i modelli ibridi”. Orsogna non si è detto stupito che dalla Germania siano arrivate proposte di incentivi per il settore dell’auto elettrica in Ue, per poter competere con la Cina.

Gli italiani si confermano comunque come un popolo molto attento alle dinamiche ambientali, mantenendo però un approccio pragmatico. Inizialmente erano state attirati dai veicoli elettrici per il risparmio sul carburante, anziché dai fattori ecologici. Ciò non toglie che rispetto alla Polonia, all’Austria e alla Germania, siano più sensibili sull’ambiente.

Gli italiani e l’elettrico: lo studio su abitudini e perplessità

Tra le prime preoccupazioni degli italiani che si avvicinano a un’automobile elettrica in Italia c’è il prezzo, seguito dalla qualità del prodotto e dalle caratteristiche del veicolo. L’attenzione al prezzo e al risparmio sui costi rimangono importanti per gli italiani nel settore automobilistico. Per il 55% della popolazione, la nazionalità della casa automobilistica non è rilevante sebbene le donne dimostrino di essere più interessate ai marchi locali rispetto agli uomini. A proposito delle perplessità sulle auto elettriche, il 38% degli italiani crede che le stazioni pubbliche di ricarica elettrica per la macchina siano abbordabili, ma per il 25% l’installazione di un caricabatterie in casa non rimane una scelta fattibile. Altri ancora invece si preoccupano per il tempo di durata della ricarica e della facilità d’uso, la sicurezza, l’accessibilità e il numero di prese disponibili e funzionanti nel veicolo.

Prima provare, poi comprare

Il 49% degli intervistati ha dichiarato di usare l’auto ogni giorno: una percentuale più alta rispetto a quella di tutti gli altri Paesi analizzati nello studio. Anche sui canali di acquisto, il popolo italiano è piuttosto conservatore: nell’83% dei casi vuole interagire fisicamente con il venditore, per avviare una trattativa oppure per costruire un rapporto con il concessionario per i servizi futuri. La maggior parte degli acquirenti preferisce anche provare il veicolo prima di acquistarlo.

La guida autonoma non convince, meglio puntare su maggiori dispositivi di sicurezza

Un cittadino italiano su due, poi, mostra perplessità sui veicoli a guida autonoma e preferiscono pagare un’extra per aggiungere opzioni avanzate che garantiscano maggiore sicurezza. Tra i ragazzi italiani dai 18 ai 34, invece, c’è un significativo 37% che sarebbe interessato ad affittare un veicolo per il tempo necessario attraverso il metodo “Mobility as a service” e che in questo modo rinuncia alla propria automobile.

 

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di Gabriele Caramelli - 1 Febbraio 2025