![Carlo Conti antifascista Carlo Conti antifascista](https://www.secoloditalia.it/files/2025/02/Carlo-Conti-antifascista-860x358.jpg)
Sanremo 2025
Carlo Conti fuori dal coro: “Devo dirmi antifascista? È una domanda anacronistica”
La domanda arriva quasi alla fine della conferenza stampa, la prima del Festival di Sanremo 2025: «Voi vi dichiarate antifascisti?». Carlo Conti si chiama immediatamente fuori dal coro delle banalità: ci mancava la richiesta di giuramento “antifascista”. Non caso la domanda viene smontata in poche battute dal conduttore Rai,
«Dichiararmi antifascista? Certo, che problema c’è – taglia corto Carlo Conti – Siamo nel 2025. Personalmente la trovo un po’ anacronistica questa domanda». Il presentatore e direttore artistico del Festival di Sanremo si chiama quindi fuori dalla retorica che impone il pugno chiuso e la certificazione dell’Anpi persino per presentare la 75esima edizione della kermesse. Nella affollata conferenza stampa al teatro Ariston, Conti ribadisce, a chi gli chiede se si dichiara ‘antifascista. «Non dovremmo dimenticare piuttosto cosa hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni perdendo la vita per noi», aggiunge.
Gerry Scotti, tra i presentatori della prima serata, memore del suo passato da ex deputato del Psi, ha la risposta pronta e cita perfino l’albero genealogico. «Io ho avuto metà della famiglia fucilata dai fascisti, pensa un po’», dice il conduttore Mediaset prestato alla Rai. Il nonno partigiano o la nonna antifascista (Luca Marinelli docet) funziona sempre nella narrazione nazionalpopolare. Figuriamoci in quella sanremese, dove la polemica viene cercata spasmodicamente come l’acqua dai rabdomanti.
“Mi preoccupa più l’intelligenza artificiale”
Carlo Conti taglia quindi corto sulla polemica antifascista: «Mai dimenticare quello che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni perdendo la vita per permetterci di stare qui a parlare liberamente. Però – suggerisce il conduttore e direttore artistico di Sanremo – trovo questa domanda un po’ anacronistica, mi preoccupa di più l’intelligenza artificiale».
Domani ad affiancare Carlo Conti ci saranno Antonella Clerici e Gerry Scotti: «Sono due colleghi straordinari – dice Conti – Antonella è una sorella e con Gerry siamo diventati amici perché abbiamo avuto il Covid nello stesso momento e ci siamo confortati a vicenda. Sono due colonne della tv, è un regalo averli al mio fianco. E ci sarebbe dovuto essere anche un quarto elemento, Fabrizio Frizzi».
“Nessuna pressione politica, niente monologhi, parleranno le canzoni”
Con i suoi compagni di viaggio, spiega il conduttore, «cercheremo di dare tanto ritmo alle 29 canzoni. Domani sera gli unici momenti al di là delle canzoni in gara saranno quello con Jovanotti, che regalerà un momento travolgente e delicato, e quello con Noa e Mira Award, una israeliana e l’altra di origine palestinese, che canteranno insieme ‘Imagine. Non avendo previsto monologhi in questo Festival, sarà il nostro modo di dire ‘no alla guerra’”. Per Conti “si può parlare di certi argomenti anche con la musica. Ogni sera avremo elementi musicali che ci permetteranno di fare piccole riflessioni, il resto è musica».
A chi gli chiede se la scelta di evitare i monologhi è un tentativo per evitare polemiche e intromissioni della politica, il conduttore risponde: «Non ho avuto alcun tipo di pressione, ringrazio l’azienda che si è fidata di me, conosce il mio modo di lavorare e sa che io non cerco polemiche, anche se inevitabilmente ci saranno. Rispetto i monologhi ma voglio finire presto, per questo ho scelto di fare riflessioni veloci. Penso a che volte sia più forte una parola di una lunga chiacchierata».