![Nayib Bukele Nayib Bukele](https://www.secoloditalia.it/files/2025/02/Nayib-Bukele.jpg)
Chi è Nayib Bukele, “il dittatore più cool del mondo” che aiuta Trump e allarma i custodi della democrazia
Pressoché sconosciuto ai non addetti ai lavori, il presidente di El Salvador Nayib Bukele ha raggiunto una certa notorietà anche in questa parte di mondo dopo aver firmato pochi giorni fa l’accordo con Donald Trump per accogliere nelle sue carceri criminali e clandestini inviati dagli Usa. Il suo nome si era già affacciato sulle nostre cronache specializzate lo scorso novembre, quando l’allora aspirante procuratore generale americano Matt Gaetz aveva fatto sapere di guardare con grande interesse al modello carcerario salvadoregno. Gaetz poi si è ritirato per il coinvolgimento in un pessimo scandalo a carattere sessuale, ma l’interesse per le politiche di repressione del crimine imposte da Bukele è rimasto ben radicato a Washington. Fino all’accordo concretizzato tra i due presidenti e suggellato dalla visita del segretario di Stato Marco Rubio a San Salvador.
Nayib Bukele, da El Salvador alla scena globale
Tra novembre e questa settimana il nome di Bukele era rimbalzato in diversi articoli anche per la sua presenza nella lista degli invitati all’Inauguration day e per l’entusiasta dichiarazione di amicizia del presidente argentino Javier Milei dal palco di Davos. Tutto ha concorso a farlo entrare a pieno titolo nel gotha dell’internazionale nera che tanto allarma le anime pie globali, sempre più rapide di tutti nel cogliere i segnali dell’imminente pericolo.
Chi è il presidente riconfermato con l’84,7% dei voti
Bukele, 42 anni, in realtà nasce a sinistra, come giovanissimo sindaco di San Salvador (eletto nel 2015 all’età di 34 anni e rimasto in carica fino al 2018). Poi viene cacciato dal partito che non lo vuole alla guida del Paese, si candida avventurosamente da solo, vince la prima volta nel 2019 e stravince nel 2024, dopo aver aggirato il blocco costituzionale alle due candidature consecutive autosospendendosi per qualche mese. Una mossa che gli è valsa molte critiche da detrattori e oppositori politici, ma che non ha turbato i salvadoregni: Bukele è stato riconfermato con l’84,7% dei consensi, tanto che forse sarebbe il caso di aggiornare il detto “percentuali bulgare” con “percentuali salvadoregne”.
“Il dittatore più cool del mondo” che ha salvato il suo Paese dalle gang criminali
Tacciato di brogli e rimproverato di autoritarismo, Bukele, imprenditore con un passato anche nella comunicazione, non si è scomposto più di tanto e si è autodefinito «il dittatore più cool del mondo», trasformando le accuse in un marchio di fabbrica. Nella comunità salvadoregna in Italia c’è chi afferma che, se allora ci fosse stato lui al governo, non sarebbe mai partito. Più della povertà, pure pressante, infatti, a spingere molti a ritenere che non ci fosse un futuro nel proprio Paese era il rischio concreto di non tornare a casa vivi una volta messo piede in strada. El Salvador aveva uno dei più alti tassi di omicidi del Sudamerica: nel 2014 erano 106,3 per centomila abitanti. La curva, dicono gli scettici, aveva iniziato a scendere già prima dell’arrivo di Bukele, ma è indubitabile che con lui si sia registrato il calo drastico: nel 2022 gli omicidi erano diventati 7,8 per 100mila abitanti. Lo scorso anno sono stati 1,9 per 100mila abitanti. Per quest’anno il presidente ha fatto sapere che conta di portarli sotto la soglia dell’1.
Il pungo duro contro la criminalità: 75mila arresti in due anni e un maxi carcere da 40mila posti
C’è chi dice che alla base di questo risultato ci sia un accordo con le pericolose organizzazioni criminali locali e in particolare con la potete gang Mara Salvatrucha, nota anche come Ms13 e dedita a ogni sorta di nefandezza: dai crimini violenti alle attività estorsive, fino naturalmente al traffico di droga. Si tratterebbe di una sorta di trattativa Stato-mafia in salsa latina, che però non è stata mai provata, mentre i dati parlano di 75mila arresti tra il 2021 e il 2022. El Salvador ha 6,5 milioni di abitanti, con le retate è diventato uno dei Paesi col più alto tasso di detenuti al mondo. Insieme agli arresti, il presidente ha proceduto, tra l’altro, alla costruzione di un super carcere da 40mila posti per gli esponenti delle gang e i criminali più feroci. La struttura, inaugurata a gennaio del 2023, è stata chiamata Cecot, Centro de Confinamiento del Terrorismo. Lo scorso novembre, quando attirò l’attenzione di Gaetz, aveva ancora circa 25mila posti disponibili. Che, da quello che è emerso, potrebbero essere messi a disposizione anche degli Usa.
Uno spaccato che abbraccia El Salvador e Usa
Secondo alcuni analisti, tra i migranti salvadoregni che hanno lasciato il Paese nell’era Bukele, anche alla volta degli Usa, molti sarebbero proprio criminali che temevano le politiche di rigore attuate dal presidente. Lo scenario non risulta peregrino: Mara Salvatrucha nasce a Los Angels da immigrati salvadoregni poi tornati in patria. La fotografia aiuta a inquadrare meglio anche certe affermazioni di Trump a proposito dei migranti, giudicate inumane.
Le Ong non lo amano, Elon Musk sì: «Quella di Nayib Bukele è la strada giusta»
C’è da dire che per riuscire nell’impresa di abbattere la criminalità Bukele non è andato molto per il sottile: ha dichiarato una sorta di stato d’emergenza permanente, ha fatto sfoggio di detenuti seminudi in catene, non si è minimamente preoccupato di andare a scontro diretto con la stampa che lo criticava. E s’è beccato diverse segnalazioni per violazioni dei diritti umani. Le Ong decisamente non lo amano. Eppure, a fronte di questo estremo rigore, il presidente del Salvador ha avviato anche politiche di reinserimento, impostando un vasto programma di lavori socialmente utili per i detenuti considerati recuperabili: costruzione di strade, ospedali e asili; produzioni di uniformi e di mobili; agricoltura; raccolta rifiuti; pulizia dei fiumi. Sono esclusi i condannati per omicidio e per stupro. «Il 40% della nostra popolazione carceraria sta già ripagando il proprio debito con la società. In cambio ricevono una pena più breve e apprendono un’abilità», ha spiegato il presidente sui propri social. «Questa è la strada giusta», ha commentato Elon Musk su X rilanciando il post di Bukele.