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Chico Forti

Chico Forti, 66 anni domani dall’inferno alla speranza di una terza vita: chiesta la semilibertà, vorrebbe fare il pizzaiolo

Cronaca - di Lorenza Mariani - 7 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 7 Febbraio 2025 alle 17:50

Chico Forti può sperare nella sua terza vita: la famiglia del nostro connazionale, detenuto negli Usa dove ha scontato, in un carcere di massima sicurezza in Florida, 24 anni a seguito di un processo controverso e di una condanna per l’omicidio di Dale Pike, per cui si è sempre dichiarato innocente, depositato la richiesta di semilibertà al tribunale di sorveglianza. La notizia arriva dal Corriere del Trentino che torna su un caso che, sull’onda del dolore e delle perseveranza dell’uomo e della sua famiglia,  ha animato campagne mediatiche e coinvolto l’opinione pubblica al di qua e al di là dell’oceano.

Chico Forti, la famiglia ha richiesto la semilibertà

Una vita tormentata e interrotta, quella di Chico Forti, che dopo essere stato un campione di windsurf, essersi cimentato nel ruolo di produttore televisivo e poi, catapultato al centro di una vicenda che lo ha visto intrappolato nelle maglie della giustizia americana, che come noto l’ha condannato all’ergastolo in America per un omicidio che lo stesso detenuto ha sempre negato di aver compiuto argomentando la sua difesa e respingendo con forza le accuse – e i procedimenti giudiziari – mossi contro di lui, Forti vede la luce in fondo al tunnel: e Per la prima, vera volta, da quando ha lasciato l’istituto penitenziario di Miami, e dopo un lungo lavoro diplomatico portato avanti dal governo e dalla premier Giorgia Meloni in prima persona, è rientrato in Italia per finire di scontare la pena nel carcere veronese di Montorio.

Già depositata la domanda al tribunale di sorveglianza

Un nuovo capitolo tutto da scrivere, dunque, quello che si prospetta all’orizzonte per Chico Forti che, in carcere in Italia, ha avuto modo di risollevarsi e reinventarsi una nuova vita, anche seguendo un corso professionale per diventare pizzaiolo. Una possibilità sempre più concreta, quella della semilibertà, con la richiesta che io familiari hanno già presentato nelle sedi opportune, e per cui sperano in un ok dal tribunale di sorveglianza «in tempi brevi, magari tra un paio di mesi», ammette al Corriere del Trentino lo zio Gianni, che negli anni è stato molto vicino al nipote al centro della drammatica vicenda che lo ha coinvolto per quasi un quarto di secolo.

La via del reinserimento sociale e il corso da pizzaiolo

«In questi mesi ho seguito con gli avvocati tutte le procedure per il suo reinserimento in società. Abbiamo fatto il documento d’identità, il codice fiscale e stiamo lavorando per fargli avere la patente”, ha aggiunto Gianni. E nello stesso carcere, Chico Forti “ha seguito un corso da pizzaiolo” che potrebbe diventare il futuro professionale per “la sua terza vita”. “Il tempo passato non glielo ridarà indietro nessuno”, dice lo zio. “Cosa farà sarà una sua scelta, ma – sottolinea – credo che di porte aperte ce ne siano ancora tante”.

Chico Forti domani compirà 66 anni

Non solo. La famiglia spera in grande, ma punta anche sulla giornata di domani (8 febbraio 2025 ndr), quando cade il compleanno di Chico Forti, che lo stesso 66enne spera di poter trascorrere insieme alla madre, che vive a Trento, e che non incontra dal ritorno in Italia, lo scorso maggio. Per l’occasione è stato richiesto un permesso speciale che gli consenta di lasciare per un giorno la sua cella nel penitenziario veronese, dove sta scontando il resto della pena.

La sua speranza? «Vedere finalmente il sole senza avere delle sbarre davanti»…

Ma come sta Chico? Chiede il Corriere del Trentino allo zio Gianni. E la risposta, per quanto ovvia, lascia margine alla speranza: «Come può stare una persona che è in carcere da 25 anni. Abbiamo chiesto per lui la semilibertà: speriamo che il Tribunale accolga la nostra richiesta e che dopo tutto quello che ha vissuto, un vero inferno, possa finalmente a vedere il sole senza avere delle sbarre davanti»…

 

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di Lorenza Mariani - 7 Febbraio 2025