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Cirielli: “Mosca sa che Trump non scherza, nessuno intende abbandonare Kiev”

Il punto sul negoziato

Cirielli: “Mosca sa che Trump non scherza, nessuno intende abbandonare Kiev”

Politica - di Carlo Marini - 15 Febbraio 2025 alle 15:38

«L’’Ucraina non ha perso la guerra, ma non l’ha nemmeno vinta. È chiaro a tutti che a un certo punto le guerre devono finire»: così il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli in un’intervista al Foglio, ribadendo il ruolo centrale dell’Italia e del governo Meloni in tutta la fase del conflitto, così come detto nelle scorse ore dal sottosegretario a Palazzo Chigi, Giovambattista Fazzolari.

«Per questo – dice l’esponente di Fratelli d’Italia – credo che l’approccio dell’Amministrazione Trump sia molto pragmatico. Non vedo all’orizzonte un abbandono dell’Ucraina, dei valori democratici occidentali o una fuga in stile Afghanistan. Dobbiamo essere fiduciosi anche perché i russi sanno che Trump non scherza. Non si tratta di abbandonare Zelensky, perché quando apri una trattativa ottieni qualcosa e perdi qualcosa. Vale anche per Mosca». Detto ciò, analizza il sottosegretario agli Esteri, «non credo che l’Unione europea dovrebbe mettersi in mezzo al piano americano per arrivare alla pace. Se non fosse stato per l’aiuto degli Stati Uniti, l’Ucraina non avrebbe mai potuto difendersi. Potremmo dire la nostra con più forza se il conflitto dipendesse dalle nostre forze in campo. Ma sappiamo benissimo che qui da noi, nonostante l’invito della Nato a spendere di più in Difesa, si cade facilmente nella retorica di chi dice ‘sapete con 100 milioni quanti ospedali si possono costruire?».

A proposito delle parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che è tornata a insistere sullo scorporo delle spese militari dal Patto di stabilità, Cirielli aggiunge: «S siamo felici che sia stata ripresa una proposta avanzata anni fa proprio da Giorgia Meloni. Il problema è che dovremmo fare di più, per essere ancora più autonomi all’interno dell’Alleanza atlantica. Alcuni reparti scelti di alcuni paesi formano una specie di esercito europeo virtuale. Perché non lo trasformiamo in qualcosa di concreto, con truppe operative equipaggiate e stipendiate direttamente dall’Ue? Sarebbe un’idea davvero rivoluzionaria per alleggerire i nostri bilanci pubblici».

Cirielli: Meloni non resterà schiacciata tra Ue e Usa

A proposito del ruolo di Meloni, Cirielli ricorda che è «l’unico premier europeo ad avere alle spalle un grande sostegno popolare. È chiaro che Trump ha per lei anche una simpatia politica. Ma dobbiamo sempre ricordarci di come Meloni avesse un ottimo rapporto anche con Biden». spiega Cirielli. «Conta la storica alleanza tra i due paesi. Per questo credo che possiamo essere un ponte tra Ue e Stati Uniti, essendo leali con entrambi. Se vedo il rischio di rimanere schiacciati in mezzo? I rischi ci sono sempre, ma credo sia un rischio marginale. E poi nelle fasi rischiose della storia bisogna sempre assumersi delle responsabilità».

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di Carlo Marini - 15 Febbraio 2025