Click day, domande false e clandestini veri: 31 arresti in Campania. Meloni aveva denunciato tutto
Sugli episodi sospetti legati al click day e ai decreti flussi voluti dai governi di centrosinistra, Giorgia Meloni aveva presentato nel giugno dello scorso anno un esposto al procuratore nazionale antimafia.
Gli arresti di queste ore in Campania, tra Napoli, Salerno e Caserta hanno confermato i sospetti della premier: l’operazione ha infatti svelato un giro di svariati milioni di euro, coinvolgendo duemila immigrati nel loro ingresso in Italia. Sono accusate di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio, nell’ambito di un’inchiesta ora alle cronache per un’ordinanza emessa dal Gip di Salerno.
Un’operazione annunciata su X dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «Sono 31 le persone arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel corso di un’operazione condotta dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri nelle province di Caserta, Napoli e Salerno», ha detto il responsabile del Viminale. «I soggetti sono accusati di far parte di un’organizzazione criminale che, dietro pagamento di ingenti somme, ha presentato più di 2 mila false domande di lavoro nell’ambito dei ‘decreti Flussi’, per far ottenere il permesso di soggiorno a cittadini stranieri, anche avvalendosi di aziende e professionisti compiacenti, con un volume di affari di diversi milioni di euro», ha concluso Piantedosi.
L’organizzazione criminale era organizzata in modo capillare: alcuni cittadini stranieri avrebbero assunto la veste di intermediari nei confronti di connazionali desiderosi di giungere o permanere nel territorio dello Stato. C’erano poi datori di lavoro compiacenti che, dietro compenso, avrebbero falsamente attestato il possesso dei requisiti previsti per l’inoltro delle domande. Senza dimenticare i vari faccendieri che si sarebbero occupati di reperire e formare la falsa documentazione per il buon esito delle istanze. Oltre a referenti di patronati che, dietro compenso, nel corso dei cosiddetti click day, avrebbero inoltrato telematicamente le richieste di rilascio di nullaosta al lavoro in favore di cittadini extracomunitari. Decisivo poi il ruolo di alcuni pubblici ufficiali degli Ispettorati territoriali del lavoro di Salerno e Napoli che, in cambio di denaro, avrebbero garantito l’esito favorevole delle istanze e l’emissione dei falsi titoli d’ingresso o di soggiorno. Il provvedimento è collegato a un utilizzo fraudolento della normativa disciplinata dai Decreti Flussi ed Emersione, a far data dal 2020.
«É necessario mantenere alta la guardia su questa materia perché il contrasto all’immigrazione illegale è e resta uno dei cardini della nostra azione di governo», commenta il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, componente la Commissione parlamentare antimafia.
Mentre il deputato campano di Fratelli d’Italia Imma Vietri esprime «un ringraziamento particolare va alle nostre Forze dell’Ordine per aver metto in atto questa nuova importante operazione, che rappresenta un grande segnale di fermezza assoluta nel perseguimento senza sosta dell’immigrazione irregolare e di tutti i reati correlati. Il Governo Meloni – sottolinea Vietri – continuerà a lavorare per sgominare le bande criminali che gestiscono gli ingressi illegali di migranti, a difesa dei confini e delle vite umane».
«Bene fece la Presidente Meloni a denunciare, con un esposto alla procura antimafia, questi meccanismi studiati ad hoc e che hanno favorito l’ingresso della criminalità organizzata nella gestione delle domande durante i click day, commenta Raoul Russo. «In Italia – ribadisce il senatore di FdI – si deve entrare solo legalmente e il Governo continuerà a lavorare convintamente su questa strada».