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Confisca definitiva del “tesoro” dei Casamonica: immobili, gioielli e conti correnti per 3 milioni di euro

Duro colpo al clan dei sinti

Confisca definitiva del “tesoro” dei Casamonica: immobili, gioielli e conti correnti per 3 milioni di euro

Le proprietà oggetto del sequestro sono state affidate istituti di credito oppure ad attività come Onlus e aziende pubbliche per servizi alla persona

Cronaca - di Redazione - 24 Febbraio 2025 alle 14:43

Confiscato il tesoro di due capi del clan Casamonica. Un patrimonio da tre milioni di euro, costituito da proprietà immobiliari, denaro contante, polizze, gioielli e conti correnti è stato confiscato definitivamente. Gli agenti della Divisione anticrimine della Questura di Roma hanno portato a termine un decreto di confisca, diventato definitivo il 28 gennaio scorso all’esito della pronuncia della Quinta Sezione della Corte Suprema di Cassazione. Si tratta di immobili e beni costosi appartenenti a Giuseppe Casamonica, 75 anni e al figlio Guerrino di 55, noto come “Pelè”. Tra i beni requisiti dall’autorità giudiziaria figurano gioielli, argenteria, un autoveicolo e disponibilità finanziarie per un valore totale che supera i 3 milioni di euro.

Confisca dei beni ai Casamonica per 3 milioni di euro

Il 16 giugno del 2020 era già stato effettuato il sequestro dei beni ordinato dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale romano con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare di 20 aderenti al clan Casamonica facenti capo a Giuseppe e a Ferruccio. I provvedimenti furono adottati su proposta congiunta del procuratore della Repubblica di Roma e del questore di Roma. Le persone oggetto di misure cautelari erano tutte fortemente indiziate per attività usurarie e per esercizio abusivo del credito oltre alle conseguenti condotte estorsive e l’intestazione fittizia dei beni. Il Tribunale diffuse un decreto di confisca dei beni l’8 novembre 2021 come conseguenza del procedimento di prevenzione. Confermando quanto stabilito attraverso il provvedimento cautelare con l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 3 anni.

Immobili, gioielli, contanti e conti correnti del clan

Dopo il respingimento dei ricorsi presentati prima alla Corte d’appello di Roma e poi alla Corte suprema di cassazione, 4 unità immobiliari sono entrate definitivamente nel patrimonio dello Stato. Tra queste figurano la lussuosa villa in via Roccabernarda 8, affidata nel corso della procedura all’azienda pubblica per i servizi alla persona ‘Asilo Savoia’ e quella di via Flavia Demetria 90 – residenza storica del clan – assegnata alla Fondazione Pangea Onlus. La villa a Monterosi (Viterbo) è stata invece consegnata per finalità sociali all’amministrazione comunale con tutto il mobilio, l’argenteria, gli elettrodomestici e gli altri beni presenti all’interno. Inoltre, 1 veicolo e le altre disponibilità finanziarie sono adesso custodite in vari istituti di credito.

 

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di Redazione - 24 Febbraio 2025