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Conte Schlein

Benzina sul fuoco

Conte spiazza la Schlein e lancia una mobilitazione di piazza come Landini. Lei si accoda: “Ci sono”

Politica - di Federica Argento - 17 Febbraio 2025 alle 19:17

“Mobilitiamo la piazza”. Stavolta  Giuseppe Conte gioca d’anticipo. Fa l’incendiario come Landini togliendo argomenti al Pd. Non è propriamente una botta di originalità, il copyright è del leader della Cgil, Eppure Schlein e Fratoianni – non invitati-  si gettano a capofitto in questa “chiamata alle armi” del leader del M5S, lanciata dalle colonne della Stampa. Nel momento più delicato che la politica italiana sta attraversando sul pèano internazionale, ecco che si fanno sotto gli incendiari, i guastatori. Sì, l’ex premier getta benzina sul fuoco, vuole convocare una manifestazione di piazza:  «Sì, contro il racconto menzognero, a reti unificate, secondo cui l’economia sta andando bene. Staremo con tutti coloro che si sono stancati delle prese in giro; e pensano che aumentare le pensioni minime di 1,80 euro sia un affronto; che lasciare 5, 7 milioni in povertà aumentando gli stipendi ai ministri sia vergognoso; che difendere banche e poteri forti abbandonando gli imprenditori che tirano la carretta sia vigliacco. Insomma, contro un governo e una Commissione europea che mettono il cappio al collo a famiglie e imprese, mentre offrono champagne a banche e industrie delle armi».

Conte fa l’incendiario come Landini

A sinistra restano solo due carte: la patrimoniale e la piazza. Ora tocca a Conte farsi inseguire. Ieri l’altro era stato Fratoianni a lanciare il richiamo della foresta. Oggi è Conte ad usare il modulo offensivo. I toni sono incendiari e irresponsabili. Non siamo alla “rivolta sociale” evocata da Landini e mai da lui smentita o attenuata, ma poco ci manca.  Chiamare la piazza? Un modo per prendere in contropiede il Pd, ormai è chiaro. Alessandro De Angelis fa notare a Giuseppe Conte la realtà econimica: Non ci sarà il miracolo, ma nemmeno la catastrofe, sottolinea nella domanda. Non l’avesse mai detto, Conte lo azzanna: «Ah no? È peggio del virus: ventitré mesi di calo della produzione industriale scesa ai numeri dell’era Covid, zero virgola di crescita, sofferenza delle imprese sul caro-bollette. È ora di chiamare i cittadini a una grande mobilitazione». I dati sono un’opinione per il leader pentastellato, i fondamentali economici anche. Rimane poi spiazzato alla domanda se questa mobilitazione è stata lanciata d’intesa con gli “alleati”. Le virgolette sono obbligatorie in un contesto di campo largo sgangherato e tutto da definirsi. E infatti la riposta di Conte è vaga e fredda: «I nostri primi alleati sono i cittadini, quell’Italia che non si rassegna al declino, all’impunità di chi si sente intoccabile e al di sopra della legge». Al solo pronunciare la parola “piazza”, si mettono in moto i riflessi condizionati.

Schlein anticipata sul tempo

A rispondere all’appello – non invitata-  è la segretaria dem in persona che, presa in contropiede, rilancia. A sinistra la piazza è la forma mentis naturale. Non è stata esattamente chiamata a fare parte della partita. Eppure Elly non perde l’occasione di accodarsi all’idea della piazza. «Per manifestare sulla questione sociale, sui salari bassi, sulle pensioni, sulle bollette noi ci siamo e ci saremo sempre»: lo dice la segretaria Pd durante la sua trasferta a L’Aquila. «Siamo disponibili anche a organizzarla insieme, contro la propaganda di questo governo», sottolinea la leader dem, fingendo di non notare  la freddezza di Conte. E nella piazza si butta anche un altro non invitato dal leader M5S, Fratoianni: “Un’idea giusta”, va a rimorchio il leader di Sinistra Italiana. “Noi quando ci sono da costruire convergenze unitarie ci siamo sempre e siamo disponibili a fare la nostra parte”. Anche in questo caso fanno i conti senza l’oste: “Se ho sentito Conte? No, non ancora. Avremo modo di farlo. Avs comunque è disponibile ad organizzare insieme la manifestazione”.

Conte freddo: “Gli alleati sono…”

E – incredibile a dirsi- la piazza non è ancora convocata e già l’opposizione si sfalda e opera distinguo: “+Europa  sulla piazza invocata da Conte serve chiarezza: se i temi sono bollette, mancanza di lavoro, crisi industriali, sanità, diritti noi ci siamo” promette il segretario Riccardo Magi. “Se è invece una piazza per dire no al sostegno a Kiev e quindi sì alla politica imperialista di Putin, noi non ci saremo”.

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di Federica Argento - 17 Febbraio 2025