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Corsa al voto in Germania: Merz all’ultimo miglio, con un occhio all’Afd e uno a Ursula

I tedeschi si preparano al voto decisivo: Friedrich Merz punta a una leadership forte, ma deve fare i conti con l’Afd che cresce nei consensi e con l'antica rivalità con von der Leyen

Europa - di Alice Carrazza - 22 Febbraio 2025 alle 16:26

Berlino si prepara a una tornata elettorale che potrebbe ridisegnare il futuro della Germania e avere un forte impatto su quello dell’Europa. Friedrich Merz, il volto nuovo (ma non troppo) della Cdu, si mostra sicuro di sé nei comizi, promettendo ai tedeschi una guida incrollabile, un’economia in ripresa e una Repubblica Federale capace di tornare a farsi sentire nei palazzi del potere di Bruxelles, togliendo spazio ai burocrati e ridando centralità alle nazioni. 

L’ascesa di Afd sui social, con la spintarella di Musk

Nel frattempo, l’Afd di Alice Weidel ha sfruttato l’ondata di malcontento popolare per guadagnare terreno, facendo leva sui due temi più caldi al momento: sicurezza e immigrazione. Una strategia vincente, almeno sui social, dove la leader nazionalista vanta numeri da influencer con oltre 870.000 follower su TikTok. E quando Elon Musk si schiera a suo favore il messaggio diventa virale. Un assist perfetto per un partito che da tempo ha smesso di cercare consensi nei salotti perbenisti e si nutre del sentimento delle piazze e del web.

Germania al voto, domani

Non è solo una questione tedesca: il risultato delle urne avrà ripercussioni dirette sugli equilibri del continente. «Il governo e il cancelliere devono finalmente tornare a guidare l’Europa. Se sarò eletto, dedicherò gran parte del mio tempo a mantenere unita l’Unione», ha sostenuto Merz, mentre i suoi avversari cercano di mobilitare ogni voto disponibile per scongiurare il rischio di un’ulteriore frammentazione del Bundestag. Ma il rebus rimane: nessun partito avrà i numeri per governare da solo, e le coalizioni — già instabili in partenza — si preannunciano come una maratona politica di settimane.

«Un ordine politico si sta sgretolando. Ciò che abbiamo dato per scontato per decenni sta crollando», ha dichiarato in un comizio a Darmstadt, evocando lo spettro di un continente lasciato alla mercé degli eventi.

Il difficile rapporto tra Merz e von der Leyen

Sul fronte europeo, Merz vive un rapporto conflittuale con Ursula von der Leyen, pupilla di Angela Merkel, che ora si trova a fare i conti con le rivalità all’interno della sua stessa famiglia politica. «Bisogna guardare la situazione dal punto di vista che von der Leyen è una persona di Merkel», ha rivelato un insider del Partito popolare europeo a Politico. «E Merkel non perde occasione per mostrare quanto disprezzi Merz. Questo è il punto di partenza: questi due non si sopportano».

«L’Ue non deve presentarsi a Washington come un nano, perché allora verrà trattata come tale», sono state le parole di Merz durante un comizio, che per gli analisti erano un messaggio diretto proprio a von der Leyen. Nella sua visione la nazione deve riprendersi il posto in prima fila, non solo nella politica interna, ma anche sulla scena globale. Tanto più ora che l’America appare più distante. «Non siamo nemmeno sicuri – ha detto ancora Merz – che gli Stati Uniti parteciperanno alle celebrazioni per i 70 anni della Germania nella Nato».

Trump taglia corto, Musk incendia la campagna

«Auguro loro buona fortuna. Noi abbiamo i nostri propri problemi», ha detto Trump ai giornalisti dalla Casa Bianca. Nessun sostegno, nessuna preoccupazione. Pare dunque di capire che la Germania non sia proprio una priorità per Washington.

Mentre il capo della Casa Bianca si disinteressa, Elon Musk si tuffa a capofitto nella campagna tedesca. Dopo l’accoltellamento di un turista spagnolo al Memoriale dell’Olocausto, il magnate di X e Tesla non ha perso tempo nel rilanciare il suo sostegno all’AfD: «Solo l’Afd può salvare la Germania». Un endorsement che fa il giro del mondo e incendia il dibattito, mentre gli altri partiti si affrettano a denunciare l’ingerenza del patron negli affari tedeschi.

Gli attacchi islamisti alla vigilia del voto

La campagna elettorale è sempre più sul filo del rasoio. Il Paese cerca disperatamente una via d’uscita, ma l’ondata di violenza islamica non si placa. Mannheim, Solingen, Magdeburgo, Aschaffenburg, Monaco e Berlino: tutti gli aggressori erano infatti immigrati e i cittadini voglio il controllo delle frontiere.

Le tensioni sono alle stelle: raduni contro e per l’estrema della destra, rabbia e scontri verbali tra opposte fazioni. La posta in gioco è alta, e i numeri sono impietosi: se l’Afd dovesse superare la soglia del 20%, raddoppierebbe i suoi seggi in Parlamento, arrivando a 150 su un totale di 630. Un risultato che, seppur insufficiente per governare, renderebbe impossibile ignorare il partito di Weidel, spingendo il sistema politico tedesco verso una crisi di nervi.

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di Alice Carrazza - 22 Febbraio 2025