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L'intervento
Cpac, Meloni: Trump non si allontanerà dall’Europa, con lui e l’Ue una pace giusta per Kiev
«Trump è forte: Usa e Italia legati indissolubilmente da storia e valori comuni»
«Non potevo mancare a questa edizione del Cpac, seppur da lontano». È con questo incipit che scalda la platea, e che a più riprese tributa applausi a scena aperta a Giorgia Meloni in video col suo intervento alla convention dei conservatori americani in corso a Washington. «Oggi mi rivolgo a voi con l’orgoglio di rappresentare, in qualità di Primo Ministro, una Nazione straordinaria: l’Italia», ha esordito la premier, proseguendo: «Una Nazione che ha un legame profondo e indissolubile con gli Stati Uniti. Legame forgiato dalla storia e da valori condivisi, incarnato anche dai tantissimi americani di origine italiana che da generazioni contribuiscono alla prosperità dell’America. A loro dico grazie, per essere eccezionali ambasciatori della passione, della creatività e del genio italiani».
Cpac, l’intervento di Giorgia Meloni
Il ghiaccio è rotto, anche se da remoto, e il discorso della premier prosegue tra incisi e rimandi che rinviano inevitabilmente alla fatica e alla laboriosità intestata al lavoro svolto per accreditare immagine e credibilità «a questa incredibile Nazione, l’Italia, a cui – ha sottolineato Meloni tra orgoglio e speranza – «sto dedicando tutta me stessa. Il nostro Governo sta lavorando senza sosta per restituire all’Italia il posto che merita sullo scenario internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e reclamando il nostro ruolo di leader globale. Noi vogliamo costruire un’Italia che torni, di nuovo, a stupire il mondo».
La stoccata alla sinistra su economia e occupazione in Italia
E allora, prosegue nel suo intervento la premier catturando l’attenzione e coinvolgendo la partecipazione della sala americana, «fatemelo dire: ne stiamo dando prova. La macchina propagandistica del mainstream aveva predetto che con i conservatori al governo l’Italia sarebbe stata isolata e cancellata dal mappamondo. Gli investitori sarebbero fuggiti. E le libertà fondamentali soppresse. Si sbagliavano. La loro narrazione era falsa. La realtà è che l’Italia sta crescendo. I dati sull’occupazione sono i più alti di sempre. La nostra economia sta crescendo. Le politiche fiscali sono di nuovo sul binario giusto. Gli sbarchi illegali sono calati del 60% nell’ultimo anno. E, cosa ancor più importante, stiamo rafforzando la libertà in ogni ambito della vita degli italiani».
L’Italia? con noi sta meglio
E c’è tutto, in quelle parole di Giorgia Meloni: i punti cardine dell’operato del governo, e le tappe di un impegno e di un successo che le sue parole asseverano indiscutibilmente. Perché? Si chiede Meloni. E risponde nell’immediatezza: «Perché noi conservatori facciamo quello che diciamo. Facciamo quello che è giusto, combattiamo per quello in cui crediamo e, soprattutto, ci fidiamo dei cittadini. Non ne abbiamo paura. A differenza delle élite globaliste, che credono che il governo dovrebbe “educare” il popolo e forzarlo ad accettare politiche che non hanno mai chiesto, noi crediamo nella democrazia. Noi siamo al servizio del popolo, non lo comandiamo».
La battaglia per la difesa dei valori conservatori riguarda tutto l’Occidente
Aggiungendo subito dopo. «Il CPAC ha compreso questa battaglia. E voglio ringraziarvi, ancora una volta, per questo. Persino nei momenti più duri, il popolo del CPAC non ha mai mollato. Avete combattuto per una nuova vittoria. Avete costruito una rete globale, dando voce a milioni di persone a cui era stata tolta, cosicché i conservatori di tutto il mondo potessero sapere di non esseri soli. E non siamo soli, giusto? Il CPAC ha compreso prima di altri quanto la battaglia politica e culturale per l’affermazione dei valori conservatori fosse non solo una battaglia americana ma una battaglia di tutto l’Occidente». Un discorso di ampio respiro, quello che Giorgia Meloni propone all’assemblea americana, che il pubblico in sala segue con religiosa attenzione e punteggia con applausi di approvazione e condivisione.
Un intervento in cui la premier italiana non manca di sottolineare di credere ancora «nell’Occidente non come luogo fisico, ma come civiltà. Civiltà nata dall’incontro tra la filosofia greca, il diritto romano, e i valori cristiani. Civiltà costruita, e difesa, nei secoli con il genio, le energie e i sacrifici di moltissimi. Con la parola Occidente definiamo un modo di concepire il mondo nel quale la persona è al centro, la vita è sacra, gli uomini nascono uguali, e liberi, la legge è uguale per tutti, la sovranità appartiene al popolo e la libertà viene prima di ogni altra cosa. Questa è la nostra eredità. E non dovremo mai chiedere scusa per questo».
Cpac, Meloni sul “virus della cancel culture e dell’ideologia woke”
Idee e la forza nel rappresentarle, che Meloni argomenta anche attraverso un interrogativo indirizzato alla platea: «La mia domanda per voi è: può questa civiltà difendere i principi e i valori che l’hanno contraddistinta, a essere fiera di sé stessa e consapevole del ruolo che ha?». E la risposta è immediata: «Io penso di sì. E allora dobbiamo dire chiaramente e con forza, a chi attacca l’Occidente da fuori, e a chi cerca di sabotarlo dall’interno con il virus della cancel culture e dell’ideologia woke, che non ci vergogneremo mai di quello che siamo. Noi rivendichiamo la nostra identità, e lavoriamo per rafforzarla, perché senza quella identità profonda non possiamo tornare grandi».
La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia e minare la nostra identità
nevitabile, allora, un riferimento alla «sinistra radicale che vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, genere e ideologia. Ma noi non ci divideremo, perché siamo forti solo se siamo insieme. E se non può esistere Occidente senza America», «allo stesso modo non può esistere Occidente senza Europa».
Al lavoro, con Trump, per costruire una pace giusta e duratura per l’Ucraina
Ma è sul nodo centrale del suo discorso, e in un passaggio sulla guerra in Ucraina, che Giorgia Meloni chiarisce e asserisce con più nettezza che mai: «C’è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori». E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, ha aggiunto ancora la premier, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un’aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership», ha aggiunto Meloni. Ma «so che con Trump non vedremo mai di nuovo il disastro visto in Afghanistan quattro anni fa».
Cpac, Meloni: «Con Trump non vedremo mai più il disastro dell’Afghanistan»
E ancora. «Quindi – sottolinea Meloni – sicurezza dei confini, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale. Per una semplice ragione: se non sei sicuro, non sei libero. E quando la libertà è a rischio l’unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori sono sempre più influenti nell’agenda politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. Con la vittoria di Donald Trump la loro irritazione è diventata isterismo. Non solo perché sempre più conservatori governano. Ma perché quei conservatori ora collaborano a livello globale».
«Trump è forte, non si allontanerà dall’Europa»
Non solo. «I nostri avversari si augurano che il Presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni verranno smentiti. Alcuni di voi potrebbero vedere l’Europa lontana, o addirittura “perduta”. Ma io vi dico che non lo è. È vero, molti errori sono stati compiuti, molte priorità sono state sbagliate, soprattutto a causa di una classe dirigente e di media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente le più folli teorie della sinistra liberal americana».
Cpac, Meloni: il passaggio sulle parole del vicepresidente Usa Vance
Le stesse classi dirigenti e gli stessi media mainstream che qualche giorno fa si sono indignati per il discorso pronunciato da JD Vance a Monaco, nel quale – sottolinea Meloni nel suo intervento – «il Vicepresidente diceva, giustamente, che prima di parlare di sicurezza bisogna sapere cosa si sta difendendo. Non parlava di dazi o di bilancia commerciale, sui quali ognuno difenderà i propri interessi, preservando la nostra amicizia. Non abbiamo bisogno di sottolineare quanto siano interconnesse le nostre economie e quanto gli imprevedibili risultati di uno scontro commerciale farebbero il gioco di altre grandi potenze. Il Vicepresidente Vance parlava di qualcosa di più profondo: identità, democrazia e libertà di parola. In breve, del ruolo e della missione storica dell’Europa».
«L’Europa è tutt’altro che perduta»
Ed è qui, nel cuore pulsante del suo discorso che Giorgia Meloni chiarisce con nettezza che, se «in tanti si sono indignati, e hanno richiamato l’orgoglio europeo contro l’americano che osava darci lezioni. Due cose su questo le voglio dire, da persona orgogliosa di essere europea. La prima: se molti di quelli che si sono indignati avessero sfoderato lo stesso orgoglio quando l’Europa perdeva la sua autonomia strategica, legando la propria economia alla dipendenza da grandi autocrazie. O piuttosto quando i confini europei e il nostro stile di vita erano minacciati dall’immigrazione illegale di massa, oggi vivremmo in un’Europa più forte».
«E certamente non sarà perduta fin quando i conservatori saranno in campo»
«La seconda: questi concetti non sono nuovi per molti di noi. Coraggiosi leader europei dicono queste cose da molto tempo. Sono concetti che io stessa ho espresso molte volte in passato, anche da questo palco, richiamando l’Europa a riscoprire la propria anima più vera e più profonda, sacrificata sull’altare del wokismo, della burocrazia e del mercantilismo. E sono idee di buon senso condivise ormai dalla maggioranza dei cittadini in Europa, come dimostrano i risultati di svariate elezioni. Quindi l’Europa è tutt’altro che perduta. E certamente non sarà perduta fin quando i conservatori saranno in campo».
Concludendo il suo intervento che tra radici e ali guarda a un futuro che punta lontano: «Io ho fatto la mia scelta molto tempo fa, e combatto per ogni giorno per onorarla. So che non sono sola in questa battaglia – che voi tutti vi battete con me, che ci battiamo tutti insieme – e questo fa la differenza. Grazie a tutti! Dio vi benedica! Dio benedica le Nazioni libere del mondo!».