
Attacco su "Repubblica"
Cristicchi dà fastidio a sinistra: bordate di veleno dalla Cuzzocrea: “Ha scritto un musical sulle foibe”
Abbiamo capito. Simone Cristicchi dà fastidio al mainstrem di sinistra che ogni giorno dall’inizio di Sanremo 2025 lancia la sua palata di insulti e veleni contro l’artista di “Quando sarai piccola“. Ha iniziato Selvaggia Lucarelli, editorialista del Fatto e presenza del DopoFestival a cannoneggiare la canzone dedicata al dramma dell’Alzheimer: “retorica e ridondante”. E oggi 14 gennaio scende in pista Annalisa Cuzzocrea, editorialista di Repubblica: “Di certo, la canzone di Cristicchi si addice a un festival che ha scelto le vie dell’intimismo e del dolore privato, trascurando tutto quel che è impegno o lotta collettiva”. Cos’hanno questi progressisti contro l’intimismo e la famiglia? Semplice. Cristicchi incarna tutto ciò che urta alla sensibilità della sinistra. E’ la weltanschauung del cantautore romano a non piacere, la sua visione del mondo a non collimare minimamente con quella dei “progressisti”. A Cristicchi Cuzzocrea rimprovera tutta la sua poetica e i suoi comportamenti, non solo il brano sanremese.
A chi dà fastidio Cristiccchi ?
Il cantante ha osato andare a un incontro di preghiera e musica organizzato col vescovo di Ventimiglia nella chiesa di San Siro. «La piazzetta di Sanremo» scrive Annalisa Cuzzocrea «è gremita già un’ora e mezza prima dell’evento: c’è solo qualche locandina sparsa per la città, ma sono arrivati a centinaia». Cristicchi ha cantato, pregato, recitato il Padre nostro col vescovo, declamato Walt Whitman. Ha intonato Quando sarai piccola e ha fatto cantare a tutti Che sia benedetta, la canzone di Fiorella Mannoia. Commento acido: “Un po’ Forza venite gente , un po’ predicatore di bianco vestito”.
Cuzzocrea su Repubblica lo stronca
“Festival da parrocchia”, è il titolo di prima pagina. Cosa c’è di male ad avere una sensibilità religiosa? “A premere per entrare non ci sono ultrà cattolici di estrema destra come il fan numero uno del cantante romano, Simone Pillon; che su Twitter ha scritto: «Quando a Sanremo si fa musica e non propaganda LGBT escono canzoni coraggiose, come quella di Cristicchi che affronta con dolcezza il tema delle malattie neurodegenerative dei nostri anziani». Ci sono persone normali, soprattutto coppie di anziani. Donne commosse dalla canzone Quando sarai piccola dedicata alla madre malata di Alzheimer”. Ecco la verità, non piacciono “le persone normali”, sono scomode per una certa mentalità. Suona strano a Cuzzocrea che persone, appunto, “normali” (è sua la definizione) seguano un artista raffinato, indipendente, sensibile: lontano dal conformismo, lontano dalle battaglie Lgbtq+. Non è l’idealtipo della sinistra e quindi diventa un bersaglio per questo suo non allineamento. Da questa “normalità” meglio fuggire, e allora si sceglie di insinuare il dubbio sulla sincerità dell’artista:
“Operazione di marketing religioso o ispirazione mistica? Il dubbio pervade l’Italia – scrive- come quello sulla canzone che a Sanremo commuove metà sala stampa e indigna l’altra metà”. Di indignati ne vediamo veramente pochi, dove li veda Cuzzocrea è un mistero gaudioso. Più il brano di Cristicchi riceve elogi da fasce di ascoltatori di tutte le età; più cresce la voglia di creare divisioni da stadio pro e contro Cristicchi.
“Dio, patria e famiglia”: la lamentazione di Cuzzocrea
“I primi si identificano con un testo che tocca la vita di milioni di persone; di famiglie che hanno a che fare con la vecchiaia o la malattia di un genitore. Gli altri pensano al meccanismo ricattatorio di un brano che sembra voler far piangere per forza, puntando un riflettore in faccia al cantante commosso con un’ostensione del dolore che a qualcuno appare forzata“. Gongolante per avere trovato un punto di contrapposizione, la vicedirettrice di Repubblica infierisce: “Per ora è questa l’unica grande divisione politica generata dal festival. Con la narrazione Dio, patria e famiglia a farla da padrona: il cantante ha scritto un musical sulle foibe, ha espresso la sua contrarietà alla gestazione per altri («il mondo ricco, eterosessuale e omosessuale pensa che un figlio sia un diritto e se non si ottiene per grazia, fortuna e natura, si compra con il denaro»)”. Ecco svelato l’arcano. E’ tutto il “mondo” di Cristicchi a creare allergie sinistre.
Il mondo di Cristicchi dà allergia a sinistra
Non si capacita l’autrice del commento di come uno così non allineato e irregimentato, che ha “osato” rendere il dramma delle foibe a teatro in pièce che fanno il tutto esaurito; uno che ha spopolato in tutti i teatri con il suo musical sul Santo di Assisi, Franciscus-Il folle che parlava agli uccelli, sia così “normale” e amato dalle persaone normali. A non piacere, poi, è che “Piace ai vertici Rai. Il direttore generale Roberto Sergio non capisce chi ci vede calcoli cinici: «A volte le cose sono molto più semplici di quel che sembrano». E anche la segretaria dem Elly Schlein, nella sua chat Canzoni sanremesi, la prima sera, aveva scritto «bella canzone». Quindi insomma, è più complesso che destra/sinistra, cattolici/laici, conservatori/ progressisti. Eppure, divide”. Poi l’acidità diventa insulto: “Cristicchi non solo ne è consapevole, ma sembra proprio rincorrere le divisioni. Parlando con il Corriere il cantante ha accusato Amadeus di non aver voluto il brano sull’Alzheimer nei suoi festival”. Già, non va giù la sincerità con la quale il cantante ha rivelato senza rancore il passato della sua canzone rifiutata.
Guai a chi tocca Amadeus
Giù le mani da Amadeus, per carità. Cuzzocrea si indigna per le parole: «Meglio, non mi sarei sentito a mio agio in quelle edizioni». “Non spiega perché, cosa lo avrebbe turbato. Il bacio tra Fedez e Rosa Chemical?”. Beh, citare quel siparietto è abbastanza bizzarro: non pare che si stata quella caduta di stile il momento più alto dell’edizione scorsa. Capiamo il disagio di cui parla Cristicchi…