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Sciacallaggio della sinistra alla commemorazione della Strage di Cutro

Commemorazione e "presidio" Pd

Cutro, altro che veglia di memoria: a due anni dalla strage gli sciacalli ancora banchettano

Alla veglia notturna sulla spiaggia calabrese memoria e strumentalizzazione politica: la sinistra cavalca l'onda delle emozioni e della demagogia

Politica - di Chiara Volpi - 26 Febbraio 2025 alle 15:02

Altro che presidio della memoria: la sinistra che presenzia in prima fila alla commemorazione dei due anni dalla strage di Cutro, a suon di dichiarazioni e richiami sgomita e sventola rivendicazioni e medagliette funzionali più che altro ad azionare la leva dello sciacallaggio contro il governo. Un volano ben oliato e pronto all’uso, all’occorrenza, che in questo caso però ha rischiato di trasformare la spiaggia di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, in un irrispettoso terreno di scontro politico.

Strage di Cutro, la commemorazione “demagogica” della sinistra

Lì, dove con una veglia di preghiera alle 4 del mattino si commemorano i  94 migranti vittime del naufragio del 26 febbraio di due anni fa. E lì, dove l’evento, organizzato per il secondo anno consecutivo dalla redazione di Crotone News, con il supporto della Rete 26 Febbraio, a pochi passi dalla riva la presenza di cronisti, di telecamere e obiettivi fotografici, è una certezza, la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein, l’europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbi, e altri, un po’ commemorano. E un po’ stilano sentenze politiche e giudizi morali in aperta controtendenza a quanto appurato dall’inchiesta, che non ha portato all’individuazione di responsabilità dirette da parte del governo italiano o della Guardia Costiera.

Tra memoria, lutto e sciacallaggio

Così, ancora una volta, da quella spiaggia di dolore e morte, la sinistra in prima linea tra celebrazione di lutti, doveroso omaggio al ricordo e strumentalizzazione politica, cavalca l’onda emotiva legata al tragico evento di due anni fa. «Stiamo ancora facendo la domanda che facevamo due anni fa – ha detto Elly Schlein –. E la domanda è molto semplice: perché non sono partiti i mezzi adeguati, perché non è partita la guardia costiera. La magistratura sta facendo il suo lavoro, sappiate che ci sono i processi in corso, quelli non ci competono. Ma c’è una domanda politica che ancora aspetta risposta per queste vittime e per i familiari che ancora oggi chiedono giustizia».

Da Schlein a Boldrini, fino a Maggi ancora indice puntato contro

E a stretto giro la collega dem Laura Boldrini (deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo) non ha mancato a sua volta di ribadire: «Quello che sappiamo con certezza è che da allora, invece di mettere in campo strumenti per evitare che stragi come quella di Cutro potessero ripetersi, il governo ha emanato decreti e predisposto misure per ostacolare il lavoro delle navi delle Ong che salvano le vite in mare, per fermarle con provvedimenti vessatori, per costringerle a desistere». A corredo tanto e tale compendio strumentale, arriva infine pure il messaggio tutt’altro che tra le righe del segretario di +Europa, Riccardo Magi: «Sono morte perché molto probabilmente non è stato fatto tutto il possibile per salvarle»

Strage di Cutro, i dem tra cordoglio e attacco ideologico

Una ennesima occasione, quella della commemorazione della strage di Cutro, che la sinistra prova a utilizzare per tornare a puntare l’indice contro la politica migratoria dell’esecutivo dimenticando – o tralasciando volutamente? – il non trascurabile dato, acclarato da report Frontex e bilanci del Viminale, che proprio strategia e operosità del governo hanno portato a un sensibile calo degli sbarchi e a una significativa diminuzione delle morti in mare.

Emozione collettiva e profitto demagogico

Ma questo, una sinistra che ha cercato di trarre profitto demagogico dall’emozione collettiva giustamente suscitata dall’incidente, tentando di spingere il governo su un terreno di scontro ideologico piuttosto che promuovere un dialogo costruttivo sul tema delle politiche migratorie e della sicurezza in mare, ostenta o finge di ignorarlo. Palesemente.

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di Chiara Volpi - 26 Febbraio 2025