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Dazi, il consigliere di Obama e Clinton tifa Meloni: “Gli italiani dovrebbero essere contenti che ci sia lei”

Politica - di Federica Argento - 4 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 4 Febbraio 2025 alle 18:04

Arriva un riconoscimento che non ti aspetti «Giorgia Meloni ha fatto un lavoro molto efficace nel costruire rapporti con Donald Trump e il suo team. Ora è il momento di raccogliere i frutti di queste relazioni»: a parlare al Corriere di Bologna è Alec Ross, distingueshed visiting professor della Bologna business school.  Quel che afferma il docente sul ruolo strategico che giocherà il premier è da prendere molto sul serio, visto che  ha fatto parte del team di transizione presidenziale Obama-Biden e aveva lavorato con Hillary Clinton. Dunque, un esperto del sistema industriale. Sui dazi si eprime con grande chiarezza e lo fa da un angolo visuale, l’Emilia Romagna, non casuale: un po’ìl simbolo di prodotti alimentari, merci, distretti industriali che sono il top del Made in Italy. Dunque un profilo ideale per  ragionare su quali possono essere le conseguenze negative delle imposte sulle merci europee in arrivo negli Stati Uniti.

“Nessuno meglio di Meloni può garantire gli interessi dell’Italia sui dazi”

In attesa di sapere se e in che misura il presidente Trump metterà dazi all’Unione europea la domanda è: che effetti possono avere i dazi sul nostro export. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione, i nostri prodotti andranno da qualche altra parte? «I mercati sono intrinsecamente efficienti – risponde Ross-  con un’elasticità relativamente limitata, quindi raramente un’azienda può produrre un prodotto e venderlo allo stesso costo in una varietà di mercati diversi. Di conseguenza, è ragionevole aspettarsi che alcuni prodotti possano essere esportati altrove; ma probabilmente a costi e margini inferiori rispetto all’esportazione negli Stati Uniti. Gli effetti sulle esportazioni in Emilia-Romagna varieranno notevolmente a seconda del settore».
Qualche esempio pratico: «Nel caso del Parmigiano-Reggiano: se gli americani imponessero improvvisamente il 20% di dazi, non è che gli esportatori possano semplicemente dire: beh, lo mandiamo in Arabia Saudita invece. La natura della domanda dei consumatori lo impedisce».

“Ma l’Europa si deve svegliare dal torpore”: parla il guru di Clinton e Obama

Dunque, servono strategie nuove. «È necessario un’impennata diplomatica. Meloni ha fatto un lavoro molto efficace nel costruire rapporti con Trump e il suo team. Ora è il momento di raccogliere i frutti di queste relazioni e ridurre al minimo l’esposizione dell’Italia e dei suoi prodotti ai dazi. Onestamente, gli italiani dovrebbero essere contenti che, in questo momento, Meloni sia la loro presidente del Consiglio. Se c’è qualcuno in grado di massimizzare gli interessi dell’Italia nel dialogo con Trump, è Meloni». Ottima osservazione. Dovrebbero leggerla a sinistra. Ross dice di essere ottimista: il rischio dazi da parte degli Stati Uniti può diventare anche un’opportunità per l’Emilia Romagna. «È difficile cercare di estrarre positività da una situazione che è intrinsecamente negativa. Ma, da americano caratteristicamente ottimista, l’unica cosa che direi è che questo deve servire a risvegliare l’Europa dal suo torpore».

Intende dire -chiarisce- che «l’economia italiana è soffocata da troppe regolamentazioni. Essere un imprenditore in Italia è come correre una maratona con uno zaino pieno di sassi. Se c’è qualcosa di positivo da trarre, dovrebbe essere la consapevolezza, da parte della nostra classe politica, che è arrivato il momento di liberare le nostre imprese; permettere loro di crescere e togliere i sassi dallo zaino che abbiamo messo sulle loro spalle».

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di Federica Argento - 4 Febbraio 2025