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Parla il sottosegretario
Delmastro: “Condannato dopo tre richieste di assoluzione, è un record. Nel collegio giudicante quasi tutti di sinistra”
Dopo la sentenza di condanna Andrea Delmastro non lascia e denuncia il filo rosso delle sentenze e di chi le ha firmate: “Condannato dopo tre richieste di assoluzione della Procura, credo di essere nel Guinness dei primati” dice il sottosegretario alla Giustizia in una intervista rilasciata a Virginia Piccolillo del “Corriere della Sera”. Poi aggiunge: “Mi sento molto bene, anche per i messaggi di tanti italiani. Vorrei leggere invece quali messaggi arrivano a chi mi ha condannato”. Potrebbero essere di apprezzamento per il coraggio: “Non credo. Coraggiosa è stata la Procura. Mi ha colpito il pm quando ha detto che non si spostava di un millimetro e ci metteva la faccia”.
La sentenza Delmastro e il filo rosso dal processo a Salvini all’inchiesta su Meloni
Secondo la segretaria dem Schlein il sottosegretario e il governo, sulla condanna hanno fatto dichiarazioni ‘tecnicamente eversive’: “Non vi è nulla di eversivo atteso che io sto al mio posto e continuerò a farlo in virtù del principio di non colpevolezza fino all’ultimo grado di giudizio”. L’eversione è un reato. Non teme altre inchieste: “Direi proprio di no. Spero che non si apra un’inchiesta per ogni vagito della sinistra. Anche se c’è sempre un Bonelli pronto alla denuncia. In realtà, altri in questi anni hanno esondato rispetto ai propri poteri e prerogative”. Si riferisce “a un segmento della magistratura, come hanno raccontato il processo Salvini, l’inchiesta su Meloni e gli altri ministri per il caso Almasri, le esfiltrazioni di atti segreti della Procura di Roma e il caso Palamara“.
“Le sentenze non si commentano, quelle politiche sì”
L’opposizione la accusa di aver usato segreti di Stato come manganelli contro le opposizioni. “Non erano segreti di Stato né carte riservate. Da quel palazzo di giustizia sono uscite altre carte, invece, classificate ‘riservate’ dai servizi segreti”. Il suo documento era a ‘limitata divulgazione’: “Lo stesso estensore, l’ex direttore del Dap Basentini, ha precisato che non era una circolare ma un ordine di servizio e dunque diretto ai suoi sottoposti. Non al ministro o ai sottosegretari. E non riguardava la segretezza degli atti. Ma pur di condannare Delmastro, non basta l’interpretazione autentica”. Quanto alle sentenze: “Non si commentano. Quelle politiche si commentano da sole. E questa lo fa”. “È un dato di fatto – conclude Delmastro – che il collegio fosse fortemente connotato dalla presenza di Md (la corrente di sinistra) anche dopo la sostituzione di un componente avvenuta due udienze fa”.