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La “bomba” la lancia, questa mattina, “Il Giornale” in un articolo di Gian Micalessin, che è andata a scavare su quella denuncia “a orologeria” e salutata dal tripudio della sinistra

Migranti e Ong

Denunciò le “malefatte” del governo Meloni su Almasri: è sospettato di “traffici” sull’immigrazione…

Cronaca - di Marta Lima - 14 Febbraio 2025 alle 09:19

“David Yambio, un rifugiato sudanese che ripete di esser nel mirino del governo italiano per le sue rivelazioni sul generale libico Osama Njeem Almasri, ma risulta più banalmente sotto controllo della magistratura in merito a un’inchiesta sul traffico di clandestini”.  La “bomba” la lancia, questa mattina, “Il Giornale” in un articolo di Gian Micalessin, che è andata a scavare su quella denuncia “a orologeria” e salutata dal tripudio della sinistra, da parte di quell’immigrato sudanese che sostiene di essere stato torturato in Libia dal generale libico che l’Italia aveva rimpatriato dopo la segnalazione della Cpi. Yambio, che aveva tenuto anche una conferenza stampa alla Camera, sarebbe sotto indagine dalla Procura di Palermo per aver favorito l’ingresso di immigrati clandestini, non senza legami di amicizia o oltre con le Ong, tra cui quelle dirette da Luca Casarini.

Al Almasri e la denuncia del governo Meloni

Ventisei anni, rifugiato politico sud sudanese, Yambio ha fondato e presiede l’organizzazione Refugees in Libya. Dall’altro lato del Mediterraneo ha guidato la protesta di fronte agli uffici dell’Unhcr che tra ottobre 2021 e gennaio 2022 ha unito quasi duemila richiedenti asilo nella richiesta di un’evacuazione umanitaria. “Abbiamo fatto un’indagine e scoperto che il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, è responsabile in prima persona. Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, è un diretto responsabile, così come il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e Alfredo Mantovano”, ha dichiarato Yambio, che, ora, di fronte all’articolo del Giornale, parla di “campagna diffamatoria” e nega l’esistenza di indagini a suo carico. “Questa cosiddetta indagine non esiste. Nessuna forza dell’ordine, nessuna autorità giudiziaria mi ha mai notificato alcuna indagine”, ha detto oggi.

“Ma chi è veramente David Yambio? E quanto sono affidabili le verità sul caso Almasri in seguito alle quali sarebbe finito – dice lui – nel mirino del governo e controllato con Paragon, un sofisticato sistema di spionaggio elettronico di fabbricazione israeliana? Nel cercare di capirlo Il Giornale si è imbattuto in alcuni elementi a dir poco contraddittori. Elementi che fanno pensare ad una sorveglianza antecedente al caso Almasri e ordinata non dal governo, ma dalla magistratura…”.

C’è una data: una comunicazione di Polizia datata 6 maggio 2024. “La comunicazione, redatta su carta intestata del Ministero dell’Interno e indirizzata ai servizi d’intelligence, collega le attività di questo rifugiato originario del Sud Sudan a quelle di Mediterranea Saving Humans, la Ong guidata dall’ex «tuta bianca» Luca Casarini. La comunicazione ruota intorno ad un’indagine della Procura Distrettuale di Palermo che ipotizza il coinvolgimento di Yambio in attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, scrive Il Giornale.

I legami di Yambio con la Ong di Casarini

La comunicazione della Polizia sottolinea soprattutto le connessioni tra l’attività di Yambio e quelle della Ong di Casarini. L’oggetto della comunicazione recita «OnG Mediterranea Saving Humans – Attività di agevolazione degli spostamenti di migranti clandestini sul territorio nazionale». La comunicazione sottolinea poi che sono in corso «mirati approfondimenti investigativi finalizzati a definire la rete di favoreggiatori attivi sul territorio nazionale, nonché ulteriori accertamenti sulle utenze degli indagati». I legami tra Yambio e la Ong di Casarini vengono seguiti anche analizzando le utenze telefoniche a disposizione del migrante sudanese…”, prosegue Il Giornale.

I contatti telefonici tra Yambio e la Ong sarebbero stati intercettati già a maggio dell’anno scorso. “Dunque la presunta intercettazione – con l’utilizzo del sofisticato spyware israeliano Paragon – poco avrebbe a che fare con le rivelazioni su Almasri. E non sarebbe certo attribuibile a presunte richieste del governo. Sarebbe invece legato alle indagini avviate dai giudici di Paleremo per far luce sulle presunte attività di favoreggiamento dell’immigrazione…”. La conclusione è banale: è affidabile la denuncia di un personaggio indagato per «associazione a delinquere nel reato di immigrazione clandestina» che gli offre l’opportunità di presentarsi come vittima?

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di Marta Lima - 14 Febbraio 2025