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E se Trump cercasse un accordo con l’Italia sui dazi ? Urso spiega i margini di manovra
“Siamo soprattutto preoccupati che si possa innescare un’altra guerra commerciale ancora più grave di quella che si innescò vent’anni fa con la diatriba su Boeing-Airbus, che abbiamo pagato tutti a caro prezzo. Chi non ricorda la follia del ‘Carosello‘ alla fine degli anni ’90 e che ogni anno colpiva prodotti diversi? Da ministro delegato al Commercio estero nel primo decennio del secolo so bene quel che significa”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una intervista al Corriere della Sera commenta la decisione del presidente Usa Donald Trump sui dazi del 25% per acciaio e alluminio.
Trump potrebbe scavalcare l’Ue
Trump potrebbe scavalcare l’Unione per fare accordi con i singoli Paesi? “Impossibile. La politica commerciale è da sempre di esclusiva competenza della Commissione: i singoli Stati non possono in alcun modo fare accordi bilaterali, alzare o abbassare dazi e nemmeno predisporre misure antidumping. Possono contribuire alla definizione della posizione comune, come è recentemente avvenuto per l’apposizione di dazi alle auto elettriche cinesi. Perciò la presidenza del Consiglio dell’Ue ha convocato la riunione straordinaria dei ministri con delega al commercio in cui noi siamo rappresentati dal ministero degli Esteri”.
Urso sui dazi Usa: quelli su alluminio e acciaio influiscono poco sull’Italia
E se Trump cercasse un accordo con l’Italia? “L’Italia rispetterebbe le decisioni comuni che ha contribuito a determinare, come sempre. Ma attenzione: il ruolo degli Stati si esercita ora, in via preventiva, non dopo, a cose fatte. Ed è quello che stiamo facendo e che soprattutto può fare il nostro presidente del Consiglio per la credibilità che tutti gli riconoscono nell’Ue e a Washington. Dobbiamo portare il confronto sui giusti binari”.
Sostiene inoltre che i dazi su acciaio e alluminio “influiscono poco sui prodotti italiani. Gli Stati Uniti sono al diciannovesimo posto come Paese di destinazione dei nostri prodotti. Le esportazioni italiane di acciaio verso gli Usa si sono più che dimezzate tra il 2018 e il 2024: nell’ultimo anno sono state poco meno di 160mila tonnellate, in calo del 62% rispetto alle 420mila tonnellate del 2018. Le nostre esportazioni, peraltro, sono prevalentemente acciai speciali, prodotti di alto valore il cui prezzo consente comunque di superare la soglia imposta dai dazi. Anche le esportazioni di alluminio e semilavorati hanno registrato un calo del 21% tra il 2018 e il 2024. I dazi possono avere qualche contraccolpo sul mercato europeo ma piuttosto limitato almeno per quanto ci riguarda”.