
Una stagione irripetibile
Ed è già nostalgia: è morta Paola Orlandi, con la sorella Nora e i 4+4 ha fatto la storia della Rai in bianco e nero
Protagonista di un'epoca spettacolare unica, dai Festival a Canzonissima ha contribuito a scrivere le pagine più belle della nostra canzone e della storia della Rai in bianco e nero
A meno di due mesi dall’addio alla sorella maggiore, Nora Orlandi, che dirigeva il coro, immaginario nazionale e mondo dello spettacolo perdono anche Paola Orlandi, cantautrice e corista che con il coro 4+4 è stata una protagonista di primo piano della mitica stagione della Rai in bianco e nero. L’artista, che ha segnato un’epoca musicale e televisiva, e che alla sua attività come corista, ha abbinato impegno e successi anche in veste di cantautrice italiana – una delle prime peraltro, iniziando la sua carriera da solista già alla fine degli anni ’50 – si è spenta ieri a Milano. Aveva 87 anni. La sua scomparsa, come quella della sorella Nora, segnano la fine di un’era per la musica italiana. Ma è certo che la sua eredità musicale e il contributo al panorama culturale del nostro Paese rimarranno indelebili e continueranno a brillare a dispetto dei segni che il tempo può infliggere.
Addio a Paola Orlandi, protagonista di una stagione spettacolare unica
A dare il triste annuncio dell’addio di ieri è stata l’attrice e conduttrice radiofonica Silvia Annicchiarico, che sui social ha scritto: «Anche tu, Paola, te ne sei andata! Hai raggiunto tua sorella Nora! Sono molto dispiaciuta. Con Paola Orlandi se n’è andata una parte della mia vita, avendo lavorato con lei tantissimi anni come corista! E ci siamo fatte un sacco di risate! Un grande abbraccio a Chiara e a Giampaolo».
Con i “4+4” ha fatto la storia della Rai in bianco e nero
Un altro lutto, un’altra perdita che ci costringe a dire a dire addio a una stagione intramontabile in cui i 4+4 protagonisti della scena – un ensemble vocale composto da otto coristi – hanno accarezzato con garbo e tocco leggero, cuore e gusti del pubblico alle prese con cambiamenti sociali e artistici, che il gruppo ha raccontato in un armonioso mix di voci maschili e femminili allora innovativo sulla scena della musica leggera italiana, e portando nelle case degli italiani, attraverso il piccolo schermo, una freschezza spettacolare ancora unica nel suo genere.
Non solo ribalte canore però: già, perché negli anni ’60 e ’70, la televisione di casa nostra – e la Rai che in quel momento rappresentava la principale fonte di intrattenimento per gli italiani – si preparava a vivere un’età dell’oro per gli spettacoli in bianco e nero, dove la musica, il varietà e la cultura si intrecciavano alchemicamente in formule e esiti dal successo unico, indimenticabile.
Paola Orlandi, dai primi passi nel mondo della musica…
Nata a Roma il 19 gennaio 1938, Paola Orlandi iniziò a suonare il pianoforte spinta dalla famiglia (la madre, Fanny Campos, era una cantante lirica. Da studentessa di lingue, iniziò a scrivere canzoni, ma debuttò nel mondo musicale come corista, poiché la sorella Nora nel 1952 aveva fondato il gruppo vocale Quartetto 2+2, insieme a Rosetta Fucci, Marcello Fabrizi e Massimo Cini. Due anni dopo Fucci abbandonò il gruppo, sostituita da Paola. E poco tempo dopo, Alessandro Alessandroni entrò in sostituzione di Fabrizi.
Nel 1957 poi, pur continuando l’attività con il Quartetto 2+2 (che in seguito diventano “I 4 + 4 di Nora Orlandi”), ottenne come solista un contratto discografico con l’Rca Italiana, con cui incise le prime canzoni. Tra queste, nel 1959, anche una versione in italiano di Over The Rainbow. Nel giro di breve, passata alla Dischi Ricordi, partecipò alla Sei giorni della canzone 1960 con il brano Plenilunio, classificandosi per la serata finale. Nel frattempo “I 4 + 4 di Nora Orlandi” divennero i coristi per eccellenza negli show del sabato sera della Rai: Canzonissima in testa a tutti.
… Ai successi coi 4+4 di Festival e tv
Nel 1967 poi, Paola Orlandi scrisse il testo della canzone L’amore è come il sole, su musica della sorella Nora, che Piergiorgio Farina portò al Festival di Zurigo. Mentre nel 1968 partecipò alla XVI edizione del Festival di Napoli con il brano “Nun ‘o ssapevo“, in abbinamento con Dean Reed. Nel 1969 incise la sigla del giallo televisivo Giocando a golf una mattina, la canzone Un impermeabile bianco. Poi, dopo essersi trasferita a Milano, a seguito del matrimonio con il discografico Gianni Daldello (da cui avrà i figli Giampaolo e Chiara), a partire dalla seconda metà degli anni ’70 si dedicherà anche alla registrazione di sigle televisive per i cartoni animati.
L’addio a Paola Orlandi e quella nostalgia per una stagione culturale irripetibile
Performances, trasmissioni tv e successi, quelli di Paola Orlandi, come della sorella Nora e dei 4+4, mai definitivamente archiviati nelle teche dell’immaginario collettivo. Un repertorio, quello dei 4+4 in primo piano nel panorama culturale appena descritto, che spaziava dalla musica popolare alle canzoni più sofisticate, in nome di una indiscussa versatilità che li rendeva protagonisti sul palco come davanti alla telecamera. Un contesto blasonato in cui il gruppo ha avuto un impatto significativo, sia in ambito musicale che mediatico, partecipando a programmi cult televisivi e radiofonici del calibro del Festival di Sanremo, di Un disco per l’estate.