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esplosione mosca, capo forze speciali

Esplosione in un grattacielo a Mosca: colpito il capo delle forze speciali ArBat nel Kursk

Esteri - di Alice Carrazza - 3 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 3 Febbraio 2025 alle 16:36

Un boato, poi il silenzio nelle strade di Mosca. Un’esplosione devastante, un grattacielo in fiamme, un uomo tra la vita e la morte. Non uno qualunque: Armen Sargsyan, fondatore del battaglione ArBat — corpo speciale impegnato a combattere nella regione russa del Kursk —, tra i principali volti delle milizie filorusse nel Donbass. Un incidente o un’operazione mirata da parte del Gur ucraino? È l’ennesimo interrogativo che si abbatte sul Cremlino.

Mosca, esplosione: il caso Sargsyan e il giallo dell’attacco

Le prime ricostruzioni parlano di una deflagrazione avvenuta all’interno di un appartamento al primo piano nel complesso residenziale nei sobborghi nord-occidentali della capitale russa: si pensa a una granata. L’obiettivo? Uno dei soldati di Putin. Per i media ucraini, è morto sul colpo. Per quelli russi, è ancora vivo, ma in condizioni disperate.

«Gli verrà amputata una gamba», rivela una fonte all’agenzia Tass. La stessa testata conferma che l’uomo è in terapia intensiva e in attesa di un delicato intervento chirurgico. Il bilancio dell’esplosione conta anche una vittima certa: la sua guardia del corpo.

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Sargsyan, capo delle forze speciali e presidente della Federazione pugilistica della regione di Donetsk, è noto nella guerra sotterranea tra Mosca e Kiev. Dal 2015 è inserito infatti nel database del sito web ucraino Peacemaker e risulta ricercato dalle autorità ucraine. Un bersaglio designato, dunque. E la deflagrazione ordierna, secondo l’agenzia russa Ria Novosti, non sarebbe affatto un caso.

Dal Cremlino: “Attacco pianificato”

Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin, non si sbilancia. «I servizi segreti stanno facendo il loro lavoro, un lavoro molto difficile» sul posto. «Per noi è impossibile commentare ora. La dinamica venga chiarita», dichiara. Ma la linea di Mosca, sempre secondo la Tass, sembra essere già tracciata: si tratterebbe di un’operazione mirata, ordinata e pianificata nei dettagli. Gli inquirenti sospettano un attentato e le indagini sono state affidate ai servizi segreti.

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Mosca accussa Londra di “voler prolungare la guerra”

La questione non è solo interna. Londra e Bruxelles, da giorni, chiedono un’intensificazione delle sanzioni contro Mosca. «L’Europa deve raddoppiare gli sforzi per schiacciare la macchina da guerra di Putin mentre l’economia russa mostra segni di indebolimento», si legge in una dichiarazione rilasciata dall’ufficio del primo ministro britannico Keir Starmer. Putin dal canto fa parlare Peskov che accusa il Regno Unito di voler «prolungare il conflitto fino all’ultimo ucraino» e ribadisce che «la situazione sul campo non è a favore di Kiev». «Anche molti funzionari ed esperti occidentali lo ammettono», incalza.

Ma Starmer non si ferma e oggi porterà la questione nella riunione informale del Consiglio europeo a cui parteciperà anche la premier Meloni. Il laburista inglese esorterà i suoi «alleati» europei a «farsi avanti e ad assumersi un onere maggiore per mantenere l’Europa della Russia» e li inviterà a mantenere il loro «sostenuto sostegno militare all’Ucraina».

Raid su Poltava: 14 morti, tra cui due bambini

Nel frattempo, la guerra in Ucraina continua a mietere vittime. Un missile russo ha colpito un edificio residenziale a Poltava, nell’est del Paese, uccidendo 14 persone, tra cui due bambini. Il bilancio, reso noto dal Servizio di emergenza ucraino, conta anche venti feriti, tra cui un neonato di tre mesi e altri tre piccoli di due, otto e dodici anni.

Il sindaco facente funzioni, Katerina Yamshchikova, ha dichiarato una giornata di lutto cittadino. «È un missile russo che ha causato tanto dolore, tanta sofferenza e tante perdite», ha detto. «Ecco perché l’Ucraina e la pace reale hanno bisogno di garanzie, garanzie che questo male sarà fermato. Garanzie affidabili», ha sottolineato. «Non solo parole o documenti, ma qualcosa che possa garantire l’assenza del terrorismo russo».

Kiev tra attacchi interni e inchieste sui centri di reclutamento

Non solo attacchi russi. L’Ucraina deve fare i conti anche con uno scandalo al fronte. Il capo di stato maggiore, Oleksandre Syrsky, ha annunciato un’indagine su tre atti di violenza contro il personale dei centri di reclutamento. Un reclutatore è stato assassinato, mentre due attentati esplosivi hanno preso di mira altrettanti uffici militari. «Ci aspettiamo un’indagine completa ed esaustiva su questi crimini. I responsabili devono essere assicurati alla giustizia», ha dichiarato Syrsky.

Trump: “Colloqui con Mosca e Kiev vanno avanti”

Sul fronte diplomatico, il presidente americano Donald Trump, però torna a parlare. «Stiamo trattando. Abbiamo in programma incontri e colloqui con varie parti, comprese Ucraina e Russia. E credo che queste discussioni stiano andando piuttosto bene». Parole che stridono con la linea dura di Londra e Bruxelles. Ma la partita, come sempre, si gioca su più tavoli. E Mosca lo sa bene.

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di Alice Carrazza - 3 Febbraio 2025