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Commissione Covid
FdI “smaschera” il governo Conte: 880 milioni di mascherine inidonee, ma hanno silenziato lo scandalo
Nei lavori della commissione Covid “sta emergendo uno scandalo” silenziato dai principali media una congiura del silenzio su notizie che meriterebbero di diventare “virali”, ma che sono nascoste dai media principali. I parlamentari di FdI, di fronte al “silenzio generale” sui lavori della commissione di inchiesta, si sono detti “costretti” a sollevare in una conferenza stampa alla Camera il caso degli “880 milioni di mascherine contraffatte, pagate 1,25 miliardi, acquistate dal commissario Arcuri a 3-4 volte il prezzo di mercato”, come hanno spiegato i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami, e i deputati Alice Buonguerrieri e Francesco Filini: “Crediamo che di questo qualcuno debba rispondere, anche se sta facendo di tutto per scappare”.
Audizione choc alla Commissione Covid
FdI sceglie infatti di tenere una conferenza stampa sull’attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, per smascherare l’allora premier Conte e l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza. “Stiamo parlando di commesse pagate oltre un miliardo e 251 milioni di soldi pubblici: da altre audizioni abbiamo verificato che sono state pagate 3-4 volte in più rispetto al prezzo di mercato”, dice Alice Buonguerrieri, capogruppo FdI in Commissione Covid.
”Nella commissione d’inchiesta sul Covid emerge che milioni di mascherine sono state pagate e distribuite, pur non essendo idonee, perché chi doveva controllare non lo ha fatto e chi ha indagato è stato ostacolato in ogni modo, ma Fratelli d’Italia vuole andare avanti e fare piena luce su chi ha approfittato di questa drammatica emergenza per fare probabilmente affari’, aggiunge Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, a margine della conferenza del partito sulla Commissione d’inchiesta sul Covid.
“Il governo Conte sapeva che le mascherine erano inidonee”
Da quanto riferito ieri da Martina “emerge un altro fatto inquietante: la dirigenza delle Dogane e il governo Conte erano a conoscenza dell’inidoneità di questi dispositivi di protezione”. “Non voglio neppure pensare che il Presidente Conte, di cui penso il peggio su tante cose, potesse essere consapevole che queste mascherine erano, evidentemente, non valide”, commenta Galeazzo Bignami. Per il capogruppo FdI alla Camera “c’è però una responsabilità politica molto grave, che supera – per chi fa politica – la responsabilità penale, perché i fatti dimostrano che non eravamo pronti, ma venivano dati messaggi di rassicurazione quando le linee guida del Regolamento Sanitario Internazionale affermano che la prima azione da realizzare è quella di allertare la popolazione, che è l’alleato più importante per contrastare la diffusione del virus. Dire ‘Siamo prontissimi’ come ha detto Conte o andare a prendersi un aperitivo sui Navigli – e ogni riferimento a Zingaretti è voluto – è esattamente l’opposto di quello che andava fatto, e Conte ha una responsabilità politica gravissima”.
L’ostruzionismo del M5s in Commissione Covid
Per Fratelli d’Italia “è quindi doveroso approfondire” anche per capire se qualcuno “ha lucrato sulla pandemia, senza alcuno scrupolo, ai danni dello Stato: si configurerebbe quantomeno un danno erariale e, se questi fatti verranno confermati, un danno alla salute”. Fratelli d’Italia denuncia anche “il tentativo ostruzionistico in particolare del MoVimento 5 Stelle, che ha avanzato richieste che sono fuori da ogni prassi istituzionale, come ad esempio quella di rinviare lo stenografico delle dichiarazioni del dottor Martina e del dottor Bianchi”.