![Fine di un incubo: dal “paniere” dell’inflazione scompaiono i tamponi Covid, entrano speck e gelati Fine di un incubo: dal “paniere” dell’inflazione scompaiono i tamponi Covid, entrano speck e gelati](https://www.secoloditalia.it/files/2025/02/covid_inflazione-1.jpg)
Fine di un incubo: dal “paniere” dell’inflazione scompaiono i tamponi Covid, entrano speck e gelati
Un calcio all’era del Covid e al business dei test sui contagi: l’Istat dice addio ai tamponi Covid, ma nel calcolo dei prezzi – all’interno del paniere dell’inflazione – entrano speck, shorts e coni gelato. Sono alcune delle novità che emergono dalla revisione annuale che l’Istat conduce sull’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo.
Inflazione, basta Covid nel calcolo dei rincari dei prezzi
Nel paniere del 2025 aumentano così i prodotti considerati (sono 1.923 prodotti erano 1.915 lo scorso anno), raggruppati in 1.046 prodotti e, successivamente, in 424 aggregati. Leggermente diverso il paniere utilizzato per il calcolo dell’indice dei prezzi IPCA (cioè armonizzato a livello europeo) comprende 1.944 prodotti elementari (erano 1.936 nel 2024), raggruppati in 1.065 prodotti e 428 aggregati. L’istituto sottolinea come l’aggiornamento dei beni e servizi inclusi nel paniere tenga conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e cerca anche di ampliare la gamma dei prodotti che rientrano tra i consumi ormai consolidati. Oltre a Speck e pantaloni corti donna, entrano nell’elenco la lampada da soffitto, il topper per materasso, la camera d’aria per bicicletta, le spazzole tergicristalli e il cono gelato.
Nel paniere Istat 2025, utilizzato come riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, considerando le divisioni di spesa con peso in crescita, l’aumento più elevato in termini assoluti è quello di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,6335 punti percentuali); c’è poi l’aumento del peso dei Trasporti (+0,5505 punti percentuali) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,2383 punti percentuali). In aumento anche il peso di Bevande alcoliche e tabacchi (+0,1053) e Istruzione (+0,0532). Considerando invece le divisioni di spesa il cui peso è in calo, la diminuzione più marcata riguarda la divisione Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,6785). In generale, le divisioni di spesa che nel 2025 mostrano un peso relativo superiore al 10% sono nell’ordine: Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Trasporti, Servizi ricettivi e di ristorazione e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili.
Pareri discordanti dalle associazioni dei consumatori
“Siamo lieti che l’Istat abbia deciso di accogliere le osservazioni suggerite e condivise da noi, insieme ad Associazioni dei consumatori, nella apposita commissione del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) che presiediamo”, afferma Federconsumatori sull’aggiornamento del paniere per la misurazione dell’inflazione: “Grazie a queste modifiche le rilevazioni si avvicineranno maggiormente alla realtà. Inoltre, rappresenta un segnale di allarme non trascurabile, che il Governo dovrebbe cogliere, in relazione ai costi delle abitazioni e dell’energia in risalita”, aggiungono. Perplessità invece dal Codacons, che segnala in particolare come “dal calcolo dell’andamento dei prezzi al dettaglio diminuisca per il terzo anno consecutivo il peso della voce ‘alimentari’, spesa primaria che incide in modo rilevante sui redditi delle famiglie”. Nel 2025 il paniere si arricchisce di voci che “non sembrano apportare un reale contributo al miglioramento delle rilevazioni dei prezzi al dettaglio…”. Per l’associazione, l’emergenza Covid non sarebbe sparita del tutto e i tamponi non andavano tolti dal paniere…