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Foibe, infame atto di terrore: bomba nel Giardino del Ricordo in Lunigiana. FdI: Individuare i responsabili

Memoria oltraggiata, FdI: "Le provocatorie rivendicazioni dei negazionisti non ci fermeranno"

Politica - di Gabriele Alberti - 11 Febbraio 2025 alle 13:44

Un atto di terrorismo bello e buono. Come può definirsi l’infame attentato dinamitardo la scorsa notte, tra il 10 2 l’11 febbraio all’interno del Giardino del Ricordo di Licciana Nardi, in provincia di Massa Carrara? E’ lo spazio verde dedicato alle vittime delle foibe. Un ordigno artigianale è stato collocato e fatto esplodere e un boato si è levato provocando sdegno negli abitanti del paese della Lunigiana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco. Al momento non sono note rivendicazioni del gesto.

Foibe, la bomba in un luogo simbolo

Un luogo simbolo della memoria delle vittime delle foibe oltraggiato da un “atto vile, che ha mirato a distruggere un sito dedicato alla commemorazione di una tragedia storica: non può che suscitare indignazione”. E’ sconcertato l’eurodeputato di FdI Francesco Torselli. “Nonostante gli sforzi di chi tenta di oscurare questa parte della nostra storia, la difesa della verità e della memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani e giuliano-dalmati resta un obiettivo irrinunciabile. È intollerabile che la violenza venga usata per attaccare il ricordo di chi ha sofferto. Mi auguro che i responsabili siano individuati e che il loro gesto non resti impunito”. Anche in questi giorni di commemorazione del Giorno del ricordo non sono mancati riduzionismi e giustificazionismi da parte dell’Anpi e associazioni studentesche come “Cambiare rotta”. L’attentato di stanotte si inserisce nel solco di un odio ideologico e antiitaliano che il presidente della Repubblica Mattarella ha ben condannato.

Offesa alle vittime e alla civiltà

Eppure se da una lato il Capo dello Stato è stato durissimo nel segnalare le responsabilità “rosse” nella vicenda delle foibe e dell’esodo; dall’altro, la risposta è l’odio: il divieto a Roberto Menia di entrre in una scuola romana e nello stesso giorno l’esplosivo nel Giardino del Ricordo. “Condanniamo con la massima fermezza l’azione vigliacca avvenuta a Licciana Nardi. Che sporca, come quelle oltraggiose a Basovizza e in altre zone d’Italia, la memoria delle vittime delle foibe”: sono le parole del parlamentare di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, scrittore, editore. “Qualcuno, evidentemente, non si è limitato alle minacce verbali e ha scelto la via della violenza, facendo esplodere un ordigno. A chiunque abbia commesso una simile e vile azione- aggiunge- vogliamo dire con forza che è stata inutile. Perché non sarà una bomba carta a condizionare o a modificare, in alcun modo, le nostre certezze; ed il nostro percorso di rispetto, di tributo e di riconoscimento della verità per quanto concerne la tragedia che colpì il popolo giuliano-dalmata. Ci aspettiamo, da tutti gli schieramenti politici, la stessa, decisa ed inequivocabile condanna”.

“Responsabili da individuare quanto prima”

“Non ci faremo intimidire”, ha aggiunto l’europarlamentare toscana della Lega, Susanna Ceccardi: “Un atto vergognoso e inaccettabile, un’offesa non solo alla memoria delle vittime, ma anche ai valori fondamentali di civiltà e rispetto che dovrebbero unirci tutti. Commemorare le vittime delle foibe e difendere la verità storica non sono semplici gesti simbolici, ma un dovere morale. Questo attentato è un vile attacco alla memoria e chi l’ha compiuto deve essere individuato e punito quanto prima”.

“Ci potevano essere vittime, atto ignobile”

L’atto gravissimo “si somma a quelli avvenuti in altre città italiane in questi giorni: a sfregio della memoria degli infoibati. Ma che, a differenza di altri, poteva provocare delle vittime. Mi auguro che le forze dell’ordine riescano al più presto ad individuare gli autori di questo vile gesto e che vengano assicurati come meritano alla giustizia”. E’ l’auspicio del senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi, capogruppo Fdi in Commissione Cultura a Palazzo Madama. ”Le provocatorie rivendicazioni dei negazionisti non ci impediranno di portare avanti la nostra battaglia per una memoria condivisa: per ricordare e trasmettere alle future generazioni il ricordo delle due follie disumane dell’esodo e dell’eccidio delle foibe”.

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di Gabriele Alberti - 11 Febbraio 2025