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Francoforte sorpassa Wall Street: Trump fa volare l’Europa in borsa e smentisce la sinistra che sognava l’Apocalisse

The Donald è tornato, i progressisti gridano al disastro, ma i mercati raccontano tutt’altro. L’Euro Stoxx 50 vola al 12% e gli investitori premiano l’Ue. Il Vecchio Continente, anziché crollare sotto i colpi di Washington, sta vivendo un boom finanziario che smentisce i profeti di sventura

Economia - di Alice Carrazza - 26 Febbraio 2025 alle 17:25

L’Europa delle umiliazioni, degli schiaffi, dei tavoli da cui è esclusa. L’Europa che la sinistra descrive con toni apocalittici, come se il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca segnasse l’ultimo atto della sua irrilevanza geopolitica. Ma mentre gli editorialisti progressisti piangono sulla tomba dell’Unione, i mercati finanziari raccontano una storia diversa. Da quando il tycoon ha rimesso piede nello Studio Ovale, Francoforte, Parigi e Milano hanno surclassato Wall Street. Le borse europee, date per spacciate, hanno iniziato a correre. L’Euro Stoxx 50 ha registrato un balzo del 12%, mentre l’S&P 500 si è fermato al 3,5%. Il Dax tedesco è cresciuto del 30% in un anno, più del doppio rispetto alla media dei principali indici americani. Un’anomalia? Tutt’altro. È il sintomo di una dinamica in atto che sta ribaltando i paradigmi della finanza globale.

Il sorpasso della borsa di Francoforte su quella di New York

Se c’è una piazza finanziaria che sta godendo più di tutte della nuova golden age trumpiana, quella è Francoforte. Il Dax è diventato la locomotiva d’Europa, con una crescita che sta facendo impallidire gli americani. Un dettaglio rende il fenomeno ancora più interessante: l’economia tedesca è in stagnazione, con il Pil in calo dello 0,2% nell’ultimo trimestre del 2024. Eppure la borsa vola. Com’è possibile?

Beth Beckett, economista di Capital Group, ha una spiegazione e Il Foglio la riprende: il Dax è molto più internazionale di quanto si pensi. «La crescita della domanda estera e l’indebolimento dell’euro si sono rivelati fattori trainanti più significativi rispetto alle deboli condizioni interne alla Germania». L’80% dei ricavi delle aziende quotate arriva da fuori dalla Germania, e il mercato statunitense è uno dei principali driver di crescita. Non è un caso che le aziende tedesche del settore tecnologico e industriale stiano beneficiando proprio delle misure varate dalla vecchia amministrazione, come l’Inflation Reduction Act, che ha favorito gli investimenti europei nei settori strategici.

Un’altra chiave di lettura la offre Nial Gallagher, direttore degli investimenti del gruppo Gam. Secondo lui, gli investitori globali dall’Asia al Canada stanno comprando sempre più titoli europei perché vedono in essi un’eccellenza tecno-produttiva che oggi manca in molte aziende americane. Paradossale, se si pensa che Trump ha costruito il suo ritorno al potere sulla promessa di riportare il primato economico negli Stati Uniti, ma nemmeno troppo se si pensa che dopotutto tra chi scommette sull’Europa sono anche i capitalisti statunitensi.

Se l’Europa cresce, l’America di Trump frena

Tuttavia, se da una parte l’Europa si sta prendendo la rivincita finanziaria dall’altra gli Stati Uniti stanno comunque vivendo un momento di incertezza. I dazi annunciati dal nuovo potus, il rischio di una guerra commerciale e la questione Ucraina stanno creando un clima di instabilità che non piace ai mercati. Tesla ha deluso le aspettative sui ricavi, Nvidia è sotto pressione per la concorrenza cinese e il Nasdaq arranca. Nel frattempo, l’euro ha guadagnato il 2,2% sul dollaro, segno che gli investitori internazionali stanno scommettendo più sull’Europa che sugli Stati Uniti.

C’è poi un altro fattore che gioca a favore del Vecchio Continente: la Banca centrale europea è pronta ad abbassare i tassi di interesse, mentre la Federal Reserve è ancora incerta sul da farsi. Se l’Eurotower darà il via a una politica monetaria più accomodante, le borse europee potrebbero ricevere un’ulteriore spinta.

L’Europa cresce contro i falsi pronostici

Il dato più sorprendente è che la crescita dei mercati europei sta avvenendo in un contesto tutt’altro che favorevole. L’economia tedesca è debole, la Francia è alle prese con un’instabilità politica cronica, l’unica a salvarsi è l’Italia che nonostante il suo imponente debito pubblico garantisce stabilità. Tuttavia, le aziende sul territorio Ue tirano dritto. Il settore della difesa, per esempio, è in pieno boom: da gennaio, l’indice europeo della difesa dell’area euro Datastream è cresciuto del 25%, mentre quello statunitense è calato del 10%. La ragione? I mercati scommettono sui prossimi investimenti nel settore militare in vista di una difesa comune europea e di un maggiore contributo alla Nato.

In un certo senso, Trump sta facendo all’Europa il miglior regalo possibile: la sta costringendo a svegliarsi e gli azionisti lo hanno capito.

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di Alice Carrazza - 26 Febbraio 2025